21 febbraio 2007 |
Questo blog è chiuso sino a data indefinita. |
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postato da la Parda Flora
alle 22:02
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C'è un'aria... (pensierino del giorno) |
Dagli schermi di casa un signore raffinato e una rossa decisa con il gomito appoggiato ti danno il buongiorno sorridendo e commentando con interviste e filmati ti raccontano a turno a che punto sta il mondo.
E su tutti i canali arriva la notizia un attentato, uno stupro e se va bene una disgrazia che diventa un mistero di dimensioni colossali quando passa dal video a quei bordelli di pensiero che chiamano giornali.
C’è un’aria, un’aria, ma un’aria...
Ed ogni avvenimento di fatto si traduce in tanti "sembrerebbe", "si vocifera", "si dice" con titoli ad effetto che coinvolgono la gente in un gioco al rialzo che riesce a dire tutto senza dire niente.
C’è un’aria, un’aria, ma un’aria che manca l’aria, C’è un’aria, un’aria, ma un’aria che manca l’aria.
Lasciateci aprire le finestre, lasciateci alle cose veramente nostre e fateci pregustare l’insolita letizia di stare per almeno dieci anni senza una notizia.
In questo grosso mercato di opinioni concorrenti puoi pescarti un’idea tra le tante stravaganti e poi ci sono le ricerche, tanti pensieri alternativi che ti saltano addosso come le marche dei preservativi.
C’è un’aria, un’aria, ma un’aria...
E c’è un gusto morboso del mestiere d’informare, uno sfoggio di pensieri senza mai l’ombra di un dolore e le miserie umane raccontate come film gialli sono tragedie oscene che soddisfano la fame di questi avidi sciacalli.
C’è un’aria, un’aria, ma un’aria che manca l’aria. C’è un’aria, un’aria, ma un’aria che manca l’aria.
Lasciate almeno l’ignoranza che è molto meglio della vostra idea di conoscenza che quasi fatalmente chi ama troppo l’informazione oltre a non sapere niente è anche più .....e.
Inviati speciali testimoniano gli eventi con audaci primi piani, inquadrature emozionanti di persone disperate che stanno per impazzire, di bambini denutriti così ben fotografati messi in posa per morire.
C’è un’aria, un’aria, ma un’aria...
Sarà una coincidenza oppure opportunismo intervenire se conviene forse una regola del giornalismo e quando hanno scoperto i politici corrotti che gran polverone, lo sapevate da sempre ma siete stati belli zitti.
C’è un’aria, un’aria, ma un’aria che manca l’aria, C’è un’aria, un’aria, ma un’aria che manca l’aria.
Lasciateci il gusto dell’assenza, lasciatemi da solo con la mia esistenza che se mi raccontate la mia vita di ogni giorno finisce che non credo neanche a ciò che ho intorno.
Ma la televisione che ti culla dolcemente presa a piccole dosi direi che è come un tranquillante la si dovrebbe trattare in tutte le famiglie con lo stesso rispetto che è giusto avere per una lavastoviglie.
C’è un’aria, un’aria, ma un’aria...
E guardando i giornali con un minimo di ironia li dovremmo sfogliare come romanzi di fantasia che poi il giorno dopo e anche il giorno stesso vanno molto bene per accendere il fuoco o per andare al cesso.
C’è un’aria, un’aria, ma un’aria... C’è un’aria, un’aria, ma un’aria... C’è un’aria, un’aria, ma un’aria che manca, che manca, che manca l’aria.
Giorgio Gaber
(anche se in realtà chi canta Pavement Crack è Annie Lennox, e il perché lo sappiamo io e un mio amico...) ;-) |
postato da la Parda Flora
alle 14:26
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20 febbraio 2007 |
Stephen Jeffreys - The libertine (il mio "chi sono") |
Consentitemi di essere esplicito fin dall’inizio: non credo che vi piacerò. I signori proveranno invidia e le signore disgusto. Non vi piacerò affatto, non vi piacerò ora e vi piacerò ancor meno in seguito... Questo è tutto. Questo è il mio prologo: nessuna rima e nessun decoro. Non era quello che vi aspettavate, spero. Sono John Wilmot, il secondo conte di Rochester e non ho - alcuna - intenzione - di piacervi..
Dovete acquisire il dono di ignorare coloro ai quali non piacete. Per mia esperienza, coloro ai quali non piacete sono divisi in due categorie: gli stupidi e gli invidiosi. Gli stupidi vi apprezzeranno fra cinque anni, e gli invidiosi mai
Io non voglio far arrabbiare nessuno, ma devo dire quello che penso, perché quello che penso credo sia molto più interessante del mondo fuori della mia mente... Io non provo niente nella vita. (Perciò) Non ti perdonerò mai per avermi insegnato ad amare la vita. ... E così finalmente giace il convertito sul punto di morte, il pio libertino: non avevo mezze misure, non è vero? Datemi del vino e dopo l’ultima goccia getterò la bottiglia vuota nel mondo. Mostratemi Nostro Signore in agonia e salirò sulla croce, per togliergli i chiodi e metterli nei miei panni. Eccomi qua, che abbandono il mondo a fatica, sgocciolando la mia saliva su una bibbia. Guardo in una cruna d’ago, e vedo gli angeli danzare. Ebbene, vi piaccio adesso?Vi piaccio adesso? Vi piaccio adesso? Vi piaccio adesso? Vi piaccio adesso? Vi piaccio adesso?Etichette: diario, etologia domestica, parole e pensieri scritti sfacciatamente per me (checché ne dica l'Autore) |
postato da la Parda Flora
alle 19:47
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19 febbraio 2007 |
Chi mi conosce un po'... |
...sa quanto io stimi e ami questo scrittore americano, e in particolare, questo libro di racconti, che consiglierei vivamente a chiunque, perché ne rivela al di là dei facili cliché, la più autentica natura di scrittore di gran razza. Se poi riuscissi a capire perché il mio genere d'evasione preferito è l'horror, immagino scoprirei qualcosa di molto importante su di me e sui miei fantasmi...
"Le cose più importanti sono le più difficili da dire. Sono quelle di cui ci si vergogna, poiché le parole le immiseriscono - le parole rimpiccioliscono cose che finché erano nella vostra testa sembravano sconfinate, e le riducono a non più che a grandezza naturale quando vengono portate fuori. Ma è più che questo, vero? Le cose più importanti giacciono troppo vicine al punto dov'è sepolto il vostro cuore segreto, come segnali lasciati per ritrovare un tesoro che i vostri nemici sarebbero felicissimi di portare via. E potreste fare rivelazioni che vi costano per poi scoprire che la gente vi guarda strano, senza capire affatto quello che avete detto, senza capire perché vi sembrava tanto importante da piangere quasi mentre lo dicevate. Questa è la cosa peggiore, secondo me. Quando il segreto rimane chiuso dentro non per mancanza di uno che lo racconti ma per mancanza di un orecchio che sappia ascoltare."
Stephen King dal racconto L'autunno dell'innocenza nella racolta "Stagioni diverse"
Magari non è neppure la prima volta che lo posto, ora che ci penso, ma non è grandiosamente vero? E francamente non ho voglia, in questi giorni, di pensare alla nostra politica interna, alle inqualificabili ingerenze in essa del Vaticano (neppure fossimo ai tempi della Breccia di Porta Pia...) al vertice Olmert-Abu Mazen e a tutto il resto. A volte, si vuole scoprire dov'è davvero sepolto il nostro cuore, e basta, troppo sfiniti per tollerare che ci assalga e devasti, quotidianamente, tutto il dolore del mondo...Etichette: esergo e altre perle ai porci, parole e pensieri scritti sfacciatamente per me (checché ne dica l'Autore) |
postato da la Parda Flora
alle 15:17
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18 febbraio 2007 |
Senta, Cardinale... |
Martiniiiiiiiii, dove sei? ci manchiiiiiiii....Immagino la Littizzetto esordirebbe così. Il bello però è che non lo diciamo solo noi (io), che perdipiù siamo scomunicati, ma inizia a chiederselo anche qualche membro del Consiglio pastorale dell'Arcidiocesi di Milano, ricordando il discorso che Martini fece, a proposito del disgregamento della famiglia, già ben sette anni fa: a proposito di lucidità e lungimiranza, che farebbero tanto comodo anche adesso. E fortunatamente, il cardinal Tettamanzi, che del pensionato Martini ha preso il posto a Milano - che tanto spesso era la prova generale per il soglio di Pietro, ma ahimé, per aver voluto mantenere papa sino all'ultimo schifoso rigurgito farfugliante il Polacco, è stato fregato dall'età - pare essergli degno successore e pensarla più o meno allo stesso modo, almeno a leggere questo articolo e le sue dichiarazioni ivi contenute, apparso ieri su La Repubblica, Come dicono a Milano, spéremm! che non solo le voci retrive come quella di Ruini, che avrebbero decisamente stufato (e disgustato) abbastanza con il suo sibilare perennemente astioso, più da inquisitore che da pastore d'anime, abbiano eco nella realtà. Perché, oltre alla perenne critica altrui, volendo essere pignoli, esite anche l'auto critica, pure se appare lontana dalla mentalità delle alte gerarchie ecclesiastiche, che anche quando la fanno, in genere fingono...>:(Etichette: (brutta) storia, cose da ricordare, le vite degli altri |
postato da la Parda Flora
alle 10:17
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