...sa quanto io stimi e ami questo scrittore americano, e in particolare, questo libro di racconti, che consiglierei vivamente a chiunque, perché ne rivela al di là dei facili cliché, la più autentica natura di scrittore di gran razza. Se poi riuscissi a capire perché il mio genere d'evasione preferito è l'horror, immagino scoprirei qualcosa di molto importante su di me e sui miei fantasmi...
"Le cose più importanti sono le più difficili da dire. Sono quelle di cui ci si vergogna, poiché le parole le immiseriscono - le parole rimpiccioliscono cose che finché erano nella vostra testa sembravano sconfinate, e le riducono a non più che a grandezza naturale quando vengono portate fuori. Ma è più che questo, vero? Le cose più importanti giacciono troppo vicine al punto dov'è sepolto il vostro cuore segreto, come segnali lasciati per ritrovare un tesoro che i vostri nemici sarebbero felicissimi di portare via. E potreste fare rivelazioni che vi costano per poi scoprire che la gente vi guarda strano, senza capire affatto quello che avete detto, senza capire perché vi sembrava tanto importante da piangere quasi mentre lo dicevate. Questa è la cosa peggiore, secondo me. Quando il segreto rimane chiuso dentro non per mancanza di uno che lo racconti ma per mancanza di un orecchio che sappia ascoltare."
Stephen King dal racconto L'autunno dell'innocenza nella racolta "Stagioni diverse"
Magari non è neppure la prima volta che lo posto, ora che ci penso, ma non è grandiosamente vero? E francamente non ho voglia, in questi giorni, di pensare alla nostra politica interna, alle inqualificabili ingerenze in essa del Vaticano (neppure fossimo ai tempi della Breccia di Porta Pia...) al vertice Olmert-Abu Mazen e a tutto il resto. A volte, si vuole scoprire dov'è davvero sepolto il nostro cuore, e basta, troppo sfiniti per tollerare che ci assalga e devasti, quotidianamente, tutto il dolore del mondo...Etichette: esergo e altre perle ai porci, parole e pensieri scritti sfacciatamente per me (checché ne dica l'Autore) |