Ho passato la giornata di giovedì,come ormai è diventato piuttosto familiare, in pronto soccorso...la mia vicina di lettiga aveva un cancro all'intestino, tre inteventi, metastasi ai polmoni, che le riducevano profondamente la capacità di ventilazione, ed era al suo secondo ciclo di chemioterapia, sfinita e disperata. Per quella che è la mia cultura medica, è uno zombie in attesa di morire...le sono stata accanto tutto il tempo dell'attesa delle mie analisi, sono riuscita persino a farla ridere, cosa della quale mi ha ringraziato più volte, sapendo quanti giorni allucinanti la aspettano. Io credo che la sua prognosi sia infausta...spero di sbagliare, ma mi sarei messa a piangere con lei, e le avrei donato volentieri almeno un giorno sereno dei miei, così rari, perchè il suo dolore mi lacerava l'anima...e essendo a mia volta malata da anni, vi assicuro che non parlo tanto per farlo! Ieri G. ha ricominciato, nonostante tutto, il suo secondo ciclo di chemioterapia, e io non posso fare a meno di pensare a lei... le ho telefonato, ma immagino stia dormendo per riprendrsi dallo sfinimento... Passare un giorno in pronto soccorso, come ultimamente mi accade piuttosto spesso, sta facendomi riflettere su tante cose, a partire dal dolore degli altri, che a volte è più insopportabile del proprio!Etichette: diario, le vite degli altri |