25 novembre 2006
Parole, parole, parole...
"Oggi la nostra civiltà è minacciata di soccombere sotto i propri residui: residui industriali, ma anche residui linguistici, sovrabbondanza di modi di dire, di frasi fatte, di slogan che trasmettono il senso codificato come un dettato ipnotico, riducendo il tasso di comunicazione e sbarrando il rapporto sociale, che non può non soccombere sotto il cumulo dei residui lasciati da un linguaggio morto. Se non trova interlocutori, parli pure da sola. Non è follia, è salvaguardia del linguaggio."
Umberto Galimberti

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postato da la Parda Flora alle 12:02  

 

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