14 aprile 2006
Il Vangelo di Giuda
"Fede è sustanza di cose sperate
ed argomento delle non parventi;
e questa pare a me la sua quiditate"

Dante, Paradiso 24, 64-66

(non è bellezza quella che non è velata)

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13 aprile 2006
Risveglio con rassegna stampa (o Signur varda giò...)
Dai, ricontiamo
(da cantarsi sull'aria di "Ricominciamo" di Pappalardo, grazie al colpo di genio di un amico :-)

Lasciatemi gridare,
lasciatemi sfogare
io senza voti non so stare....
Io non posso restare
seduto in disparte
né arte né parte
non sono capace
di stare a guardare
insieme a Storace
e poi non provare
un brivido dentro
e correrti incontro,
gridarti: "Romano...
dai ricontiamo...".
Stai a Porta Porta le notti
è un tuo diritto
io guardo e sto zitto
ma penso di tutto
mi sveglio distrutto
però io ci provo
ti seguo, ti curo
non mollo lo giuro
perché sono nel giusto
ti chiedo: "Romano...
dai ricontiamo,
dai ricontiamo,
dai ricontiamo!".

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12 aprile 2006
La prima volta che Cossiga mi è simpatico:-)
"Silvio Berlusconi renda un servizio al Paese, che forse sarà l'ultimo per lui, ed eviti un ulteriore sputtanamento all'Italia: vada al Quirinale e si dimetta per evitare al Paese una vacatio che sarebbe pericolosissima. Se il Presidente Ciampi dovesse respingere le sue dimissioni Berlusconi gliele confermi e se ne vada alle Bahamas perchè non conta più nulla, non è più nessuno. E' stato bocciato dagli italiani". Senza freni il Presidente emerito della Repubblica, Francesco Cossiga, dice la sua sulla situazione politica. E lancia un appello al Presidente della Repubblica per dare subito l'incarico a Prodi "senza attendere quaranta giorni, nei quali potrebbe accadere qualsiasi cosa."
La Repubblica 11 aprile 2006

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Milonga triste
"El tango es un pensamiento triste che se baila."

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11 aprile 2006
E' l'ora del delirio
Conferenza stampa del premier che contesta la validità del voto. Fini: "Politicamente abbiamo vinto".
La Repubblica, 11 aprile 2006

(e rinnegano la legge elettorale che hanno voluto loro? mi schiatto dal ridere, mi schiatto...a differenza del Cavaliere - o che sia il caso di chiedere l'intervento degli osservatori ONU, così, per stare tranquilli?)
Facciamo una ipotesi?
desidera un calcio in culo?
prevedo una lunga fila...
Aspettiamo piuttosto da cittadini civili le decisioni di Ciampi nel formare il nuovo governo, invece di coprirci di altro ridicolo, per favore, che anche la vergogna patria ha un limite, e lo abbiamo ampiamente superato. E se c'è un messaggio in tutto ciò, è quello dei nostri ragazzi in Iraq che hanno votato compatti per chi li vuol fare tornare a casa e far finire una guerra d'invasione senza alcuna giustificazione legale se non la sidrome da Superman degli USA.
Tanto mica ci va il Piersilvio a prendersi i dum dum nel culo...

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L'opinione che il Cavaliere ha dei suoi elettori
"In realtà, sebbene in campagna elettorale si fosse trincerato dietro il famigerato sondaggio americano, anche a Palazzo Chigi pochi si aspettavano numeri tanti favorevoli. E il Cavaliere ha fornito la stessa spiegazione con la quale giustificava il diverso andamento delle sue ricerche rispetto a quelle di tutti gli altri: "Nessuno lo accetta, ma gli elettori del Polo e in particolare quelli di Forza Italia non amano dichiarare le loro intenzioni di voto. Insomma, si vergognano. Esattamente come in passato capitava con la Dc. Nessuno ammetteva di votarla e poi tutti la votavano".

La Repubblica, 11 aprile 2006

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Considerazioni post elettorali (a modo mio)
La spigolatrice di Sapri

Eran trecento, eran giovani e forti, e sono morti!
Me ne andavo un mattino a spigolare
quando ho visto una barca in mezzo al mare:
era una barca che andava a vapore,
e alzava una bandiera tricolore.
All'isola di Ponza si è fermata,
è stata un poco e poi si è ritornata;
s'è ritornata ed è venuta a terra;
sceser con l'armi, e noi non fecer guerra.
Eran trecento, eran giovani e forti, e sono morti!
Sceser con l'armi, e a noi non fecer guerra,
ma s'inchinaron per baciar la terra.
Ad uno ad uno li guardai nel viso:
tutti avevano una lacrima e un sorriso.
Li disser ladri usciti dalle tane:
ma non portaron via nemmeno un pane;
e li sentii mandare un solo grido:
Siam venuti a morir pel nostro lido.
Eran trecento, eran giovani e forti, e sono morti!
Con gli occhi azzurri e coi capelli d'oro
un giovin camminava innanzi a loro.
Mi feci ardita, e, presol per la mano,
gli chiesi: - dove vai, bel capitano? -
Guardommi e mi rispose: - O mia sorella,
vado a morir per la mia patria bella. -
Io mi sentii tremare tutto il core,
né potei dirgli: - V'aiuti 'l Signore! -
Eran trecento, eran giovani e forti, e sono morti!
Quel giorno mi scordai di spigolare,
e dietro a loro mi misi ad andare:
due volte si scontraron con li gendarmi,
e l'una e l'altra li spogliar dell'armi.
Ma quando fur della Certosa ai muri,
s'udiron a suonar trombe e tamburi,
e tra 'l fumo e gli spari e le scintille
piombaron loro addosso più di mille.
Eran trecento, eran giovani e forti, e sono morti!
Eran trecento non voller fuggire,
parean tremila e vollero morire;
ma vollero morir col ferro in mano,
e avanti a lor correa sangue il piano;
fin che pugnar vid'io per lor pregai,
ma un tratto venni men, né più guardai;
io non vedeva più fra mezzo a loro
quegli occhi azzurri e quei capelli d'oro.
Eran trecento, eran giovani e forti, e sono morti!

Luigi Mercantini

(l'eterno problema degli italiani: l'ignoranza, l'ignavia e il qualunquismo politico. In ricordo della generosa e sfortunata insurrezione di Carlo Pisacane, che nel 1853 fu massacrato da quegli stessi contadini che voleva liberaredai latifondisti. Nel nostro "povero" illuminismo, così cauto a fronte di quello francese, si lamentava già la mancanza di informazione e di contatto fra la politica e il popolo. Pietro Giannone e Radicati di Passirano pagherano così caro il loro anticlericalismo, nella volontà di fare dell'Italia uno stato laico, libero dalle ingerenze del Vaticano - nota bene: stato laico che ancora non abbiamo, visti i Patti Lateranensi che sono così stati sbandierati ad arte in questi giorni - da tacitare ogni altra voce contraria al Vaticano e rendere in genere cauti, e addirittura muti i pensatori illuministi su questo argomento. Io credo se ne stia ancor pagando il prezzo, alla faccia del cardinal Ruini e a quella di Benedetto XVI, capo di uno stato straniero e come tale, auspicabilmente, rispettoso della libertà di decisione dei cittadini di un paese confinante. Ma questa è l'anomalia dell'Italia, lo sapeva bene già Machiavelli. Ciò che non sappiamo è se ne usciremo mai, visto anche che i risultati migliori dell'Unione li hanno ottenuti le aree più a sinistra. Ognuno ne tragga le conclusioni che preferisce.
Io, personalmente, spero solo di non conoscere la dittatura che conobbero i miei genitori.)

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