23 dicembre 2006
Hey man, Piergiorgio...
Ho sempre creduto ovvio che colui che cammina dall'altra parte della strada, sul lato in ombra, sul lato oscuro, fosse la morte.

La vicenda di Welby poteva essere risolta, tacitamente e discretamente, come molte altre, ma la scelta di quest'uomo è stata quella di fare della sua vicenda un emblema a favore di quanti, e un domani potremmo anche essere noi, si trovino o si troveranno nelle sue stesse condizioni.
Personalmente, mi disgusta un po' la capacità vampiresca dei radicali di appropriarsi di tutte le tigri cavalcabili per le loro cause, ma uno si deve anche accontentare delle casse di risonanza che gli si offrono, e su di una vicenda così spinosa, prendere posizioni tetragone e prive di dubbi è forse una prerogativa che solo i radicali hanno.

Una volta i suicidi li seppellivano nei quadrivi, perché i molti passi e i molti diversi percorsi che idealmente calpestavano i loro corpi, rifiutati dalla chiesa per una sepoltura in terra consacrata, confondessero loro la via del ritorno verso ciò che li aveva spinti al gesto estremo, e proteggesse così la società - che evidentemente, magari in maniera oscura, ma si sentiva in qualche modo responsabile di quelle morti - dalla furia dei revenants. Dal che sarebbe lecito dedurre che la società, più che provare pietà per i suicidi, nascondendosi per molti secoli dietro la condanna religiosa ufficiale (553, Concilio di Orléans nega le esequie funebri a chiunque si trovasse sotto giudizio per un reato; 562, Concilio di Praga nega il rito funebre a tutti i suicidi; 593, Concilio di Toledo, ordina la scomunica anche a coloro che avessero solo tentato il suicidio)li temeva.
A lungo il suicidio è stato così grottescamente un reato penale, che si racconta il caso ottocentesco di una suicida inglese, che venne salvata e curata, solo per poi essere giustiziata per il reato commesso.

"Allora è peccato precipitarsi nella segreta dimora della morte - si chiede Shakespeare - prima che la morte OSI venire a noi?"
E infatti, fedele a se stesso e a secoli di disciplina, il vicariato di Roma nega a Piergiorgio Welby, che aveva espresso chiaramente la sua volontà di morire con dignità, funerali religiosi.
Recita l'Ecclesiaste:
" Perché una stessa è la fine degli uomini e dei bruti, ed uguale il destino d'entrambi:come l'uomo muore, così muoiono i bruti. Uno stesso fiato han tutti, e nulla ha l'uomo più del bruto. Perché tutto è soggetto a vanità, e TUTTE LE COSE VANNO TUTTE A UN LUOGO: dalla polvere sono tratte e in polvere parimenti ritornano.
CHI SA SE LO SPIRITO DEGLI UOMINI SALGA IN ALTO E SE LO SPIRITO DEI BRUTI SCENDA GIU' SOTTOTERRA?"
Assolutamente lungi da me paragonare la sofferenza di Welby a coloro che la Bibbia chiama "bruti", ma di fronte alla domanda cruciale, quella che dovrebbe far tremare le ginocchia e chinare il capo, ricordandoci la nostra fragilità e imperfezione di esseri soggetti all'errore, e di errori la Chiesa ne ha fatti tanti, nella storia, e di mostruosi, il Vicariato e il cardinale Ruini, evidentemente, non hanno dubbi...
Spirito pastorale, pietà per il fratello sofferente e ferito, dove siete finiti? non abitate più qui! dovrebbe affiggere il parroco della chiesa di Don Bosco a Roma, alla porta della sua chiesa!
Tanto per essere chiari, per diradare facili ipocrisie e ridicole foglie di fico...

Ho sei cose nella mente
e tu non ci sei più,
mi dispiace
guardo dentro gli occhi della gente
cosa cerco non so, forse un uomo
Hey man, che cammini come me
dall'altra parte della strada
Hey man, che sei solo come me
dall'altra parte della strada

Canta e passa la malinconia
se si canta in due, passa meglio
hey fratello di una notte d'estate
ci facciamo un pó compagnia?

Hey man, che cammini come me
dall'altra parte della strada
Hey man, vieni e canta insieme a me
da questa parte della strada
che ci facciamo compagnia

Guardo dentro agli occhi della gente
cosa cerco lo so,
un altro uomo
hey fratello di una notte d'estate
ci facciamo un pó, compagnia?

Hey man, che cammini come me
dall'altra parte della strada
Hey man, vieni e canta insieme a me
da questa parte della strada

Hey man, che sei solo come me
dall'altra parte della strada
Hey man, vieni e canta insieme a me
da questa parte della strada
che ci facciamo compagnia.

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22 dicembre 2006
Natale
Non ho voglia
di tuffarmi
in un gomitolo
di strade

Ho tanta
stanchezza
sulle spalle

Lasciatemi così
come una
cosa
posata
in un
angolo
e dimenticata

Qui
non si sente
altro
che il caldo buono

Sto
con le quattro
capriole
di fumo
del focolare

Napoli, il 26 dicembre 1916

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21 dicembre 2006
E adesso stiamo a vedere che succede...legalmente parlando, ovvio.
Per una notizia ridicola, una che scuote nel profondo le coscienze, costringendoci a riflettere anche su ciò che vorremmo ignorare.
Il dottor Mario Riccio, nella notte appena passata, alle ore 23.30, come da precisa volontà del paziente, dopo aver sedato per via endovenosa Piergiorgio Welby, gli ha staccato il respiratore.
Non ho commenti da fare, se non che quando ancora frequentavo in camice bianco gli ambienti ospedalieri, girava una feroce battuta sull'accanimento terapeutico:
ti guarirò a costo di ammazzarti!

(se poi i radicali la smettessero di fare i "vampiri" a tutti i costi... personalmente avrebbero anche un po' stufato)

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La barzelletta del giorno
"Silvio Berlusconi "sta bene" e potrà essere dimesso tra due giorni: lo ha detto alla Rai il professor Andrea Natale, che ha operato al cuore l'ex presidente del Consiglio a Cleveland. Il professore ha confermato che l'intervento di lunedì è consistito nell'impianto di un pacemaker, e niente altro. Si è trattato di "una procedura routinaria, la qualità della vita non cambierà, anzi starà meglio di prima. Abbiamo corretto un difetto". Secondo il medico, il leader di Forza Italia dovrà rimanere sotto osservazione ancora per un paio di giorni"
(Da La Repubblica, 21 dicembre 2006)


Cinque giorni per un pacemaker? Con le guardie del corpo partite dall'Italia senza nemmeno un cambio d'abito? E nessun bolletino medico, nessuna registrazione ufficiale, solo i comunicati del partito...
Mi rotolo dalle risate... ecco perché ci ha governato per cinque anni: perché siamo una massa di cretini boccaloni!

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20 dicembre 2006
Non voglio fare l'imperatore - lo dicesse chi penso io...
"Mi dispiace. Ma io non voglio fare l’imperatore. No, non è il mio mestiere. Non voglio governare, né conquistare nessuno; vorrei aiutare tutti se è possibile: ebrei, ariani, uomini neri e bianchi. Tutti noi, esseri umani, dovremmo aiutarci sempre; dovremmo godere soltanto della felicità del prossimo. Non odiarci e disprezzarci l’un l’altro.
In questo mondo c’è posto per tutti: la natura è ricca, è sufficiente per tutti noi; la vita può essere felice e magnifica.
Ma noi lo abbiamo dimenticato.
L’avidità ha avvelenato i nostri cuori, ha precipitato il mondo nell’odio, ci ha condotto a passo d’oca a far le cose più abiette.
Abbiamo i mezzi per spaziare, ma ci siamo chiusi in noi stessi; la macchina dell’abbondanza ci ha dato povertà; la scienza ci ha trasformato in cinici; l’abilità ci ha resi duri e cattivi.
Pensiamo troppo e sentiamo poco.
Più che macchinari, ci serve umanità.
Più che abilità, ci serve bontà e gentilezza
.
Senza queste qualità, la vita è violenza, e tutto è perduto. L’aviazione e la radio hanno riavvicinato le genti. La natura stessa di queste invenzioni reclama la bontà dell’uomo, reclama la fratellanza universale, l’unione dell’umanità. Perfino ora la mia voce raggiunge milioni di persone nel mondo, milioni di uomini, donne , bambini disperati.
Vittime di un sistema che impone agli uomini di torturare e imprigionare gente innocente.
A coloro che mi odono, io dico: non disperate, l’avidità che ci comanda è solamente un male passeggero. L’amarezza di uomini che temono le vie del progresso umano, l’odio degli uomini scompare insieme ai dittatori. E il potere che hanno tolto al popolo, ritornerà al popolo.
E qualsiasi mezzo usino, la libertà non può essere soppressa.
Soldati! Non cedete a dei bruti! Uomini che vi sfruttano! Che vi dicono come vivere! Cosa fare! Cosa dire! Cosa pensare! Che vi irreggimentano! Vi condizionano! Vi trattano come bestie! Non vi consegnate a questa gente senza un’anima!
Uomini macchina, con macchine al posto del cervello e del cuore.
Voi non siete macchine, voi non siete bestie, siete uomini!
Voi avete l’amore dell’umanità nel cuore. Voi non odiate coloro che odiano solo quelli che non hanno l’amore altrui
.
Soldati! Non difendete la schiavitù! Ma la libertà!
Ricordate,
Promettendovi queste cose dei bruti sono andati al potere: mentivano, non hanno mantenuto quelle promesse e mai lo faranno. I dittatori forse son liberi perché rendono schiavo il popolo. Allora combattiamo per mantenere quelle promesse! Combattiamo per liberare il mondo, eliminando confini e barriere! Eliminando l’avidità, l’odio e l’intolleranza! Combattiamo per un mondo ragionevole; un mondo in cui la scienza e il progresso, diano a tutti gli uomini il benessere. Soldati! Nel nome della democrazia siate tutti uniti!"

Il barbiere ebreo (Charlie Chaplin), sosia del dittatore nazista Adenoid Hynkel, ne Il grande dittatore, di Charlie Chaplin

Meditate, gente, meditate...
Grazie alla certosina pazienza di Steve

E ancora in sottofondo Yussuf Islam, che conoscevamo molti anni fa come Cat Stevens, con una canzone contro la guerra, di molti anni fa, ma ancora attuale. Quando il Dio, chiunque sia, ti dona un talento, il peccato più grave che puoi fare è seppellirlo come non esistesse.

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Now I've been happy lately, thinking about the good things to come
And I believe it could be, something good has begun

Oh I've been smiling lately, dreaming about the world as one
And I believe it could be, some day it's going to come

Cause out on the edge of darkness, there rides a peace train
Oh peace train take this country, come take me home again

Now I've been smiling lately, thinking about the good things to come
And I believe it could be, something good has begun

Oh peace train sounding louder
Glide on the peace train
Come on now peace train
Yes, peace train holy roller

Everyone jump upon the peace train
Come on now peace train

Get your bags together, go bring your good friends too
Cause it's getting nearer, it soon will be with you

Now come and join the living, it's not so far from you
And it's getting nearer, soon it will all be true

Now I've been crying lately, thinking about the world as it is
Why must we go on hating, why can't we live in bliss

Cause out on the edge of darkness, there rides a peace train
Oh peace train take this country, come take me home again

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Ultimamente sono stato felice pensando alle cose belle che accadranno
e penso che potrebbe essere iniziato qualcosa di buono
Oh, ultimamente ho sorriso sognando il mondo come un tutt'uno
e credo che sia possibile
Arriverà un certo giorno perchè la fuori al limite della notte
là viaggia un treno della pace, raggiungi questo posto
Vieni a riportarmi a casa

Ultimamente ho sorriso pensando alle belle cose che accadranno
E credo che potrebbe essere iniziato qualcosa di buono
Oh treno della pace, che fischi più forte
Sgusciate sul treno della pace
Vieni adesso, treno della pace, sacre ruote
Tutti saltano sul treno della pace
Vieni adesso treno della pace
Mettete i bagagli tutti assieme
Andate a prendere anche gli amici
Perchè si avvicina e presto sarà da voi.
Venite a unirvi alla vita
Non è lontana da voi
E si avvicina e presto sarà tutto vero
Oh treno della pace, che fischi sempre più forte
Sgusciate sul treno della pace
Vieni adesso, treno della pace!!

Ultimamente ho pianto
Pensando al mondo com'è realmente
Perchè dobbiamo odiarci?
Perchè non possiamo vivere in pace?
Perchè là fuori, al limite della notte, là corre un treno della pace
raggiungi questo posto, vieni a riportarmi a casa

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18 dicembre 2006
Al Babbo non far sapere... Fenomenologia di una idiozia natalizia
A Londra pare sia tornato in azione Jack lo squartatore, a quasi un secolo di distanza; a Gaza, nonostante l’accordo fra Hamas e Fatah, la gente continua a scannarsi; il solito stupro tra adolescenti e branco; qualche episodio di violenza urbana qui e là, come il massacro per santificare le feste ad Erba...
Uno si sentirebbe autorizzato a credere che il limite dell’idiozia umana sia stato abbondantemente superato, e invece no.
Dopo il demente Fronte di liberazione per i nani da giardino, nato nel 1995, manco a dirlo, in Francia - almeno il nanetto di Amélie girava il mondo mandando tante cartoline, e forse si divertiva pure (Amélie di sicuro), gli altri finiscono a sfarsi nell’umido della foresta: e se il gesso inquina? il gesso chimico, che è un sottoprodotto dell’industria dei fosfati e viene usato in sostituzione del gesso naturale, contiene infatti una quantità relativamente elevata di radio, ma chissà se i nostri eroi del Fronte di liberazione si sono posti il problema...
ecco ora nascere anche il Fronte per la liberazione dei Babbi Natale.
Sta di fatto che, mossi a compassione verso queste creaturine indifese, nani o babbi, poco importa, sempre fantocci sono, ( i bambini vittime di guerra, le donne stuprate, i civili mutilati per sempre da azioni di terrorismo non meritano certo la medesima attenzione: quando il mondo va male, niente di meglio che rifugiarsi nella fantasia) il Fronte decide di occuparsi anche dell’ingrata sorte dei Babbi Natale: esposti alle crude intemperie di questo gelido inverno (pare di festeggiare Natale in Australia!) i fantocci vestiti di rosso che si calano da finestre e facciate di palazzi vanno salvati a tutti i costi, per inscenare una manifestazione di protesta il giorno di Natale! E quando son cazzi, son cazzi, oh...
Io mi chiedo solo: proteggerli da cosa? anche se sinceramente la sanità mentale di chi lancia questi appelli mi lascia molto perplessa... boh, da cosa li si debba proteggere non lo ho ancora capito, dallo sfruttamento della schiavista multinazionale Coca-Cola forse?
Il primo a decidere di trovare rifugio in un mondo fantastico, all’alba della seconda guerra mondiale, fu Tolkien, senza nulla togliere al professore oxfordiano che per scordare di essere in crisi con la bolletta del gas scriveva la più mastodontica opera fantasy della storia, ma in lui vi era forte, come si evince dalle sue lettere personali, anche il senso storico di una eventuale vittoria di Hitler, sentito come Male assoluto. - perché dunque non salvare i nanetti, parenti di Gimli? Oltretutto sarebbe un’opera pia anche per il senso estetico di chi fra quei giardini-lager passeggia...
Massì, è Natale, sentiamoci tutti più buoni ed ebeti: salviamo i Babbi Natale, che cose più serie da fare, anche se ce la tiriamo in modo sconcio ed esagerato, non ci sono da fare.
Potrei addirittura chieder un aiuto a P. ex agente della Stasi passato nel mio locale per un saluto, che ora si occupa di security, e mi racconta con entusiasmo del suo “stage” di sei mesi a Mosca in Tecniche di interrogatorio moderno: tema perfettamente natalizio.
>:)
Lascio alla vostra immaginazione quali siano queste tecniche “moderne”: cappuccino Starbucks e ciambella alla cioccolata no di sicuro...

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17 dicembre 2006
Noi "ragazze" di prima classe che per operarsi si va in America...
Berlusconi pare se ne vada in America ad operarsi - dico pare perché qualcuno mormora sia un depistaggio per una visitina nella più vicina Svizzera...

Come che sia, due considerazioni:
La prima. La dissennata politica relativa al welfare degli ultimi cinque anni, spinge l' ex premier a non fidarsi della nostra sanità, e se non se ne fida lui, avrà le sue buone ragioni...intanto noi continuiamo ad aspettare un giorno intero in pronto soccorso per uno scompenso cardiaco in atto con edema polmonare, nella più totale indifferenza, e poi finiamo in lettini lunghi un metro e settanta, adatti giusto a un reparto di pediatria, il tutto in uno dei centri ospedalieri e universitari di eccellenza maggiormente nominati in Italia. Perché dobbiamo ciucciarci tutto questo, se paghiamo le tasse per la salute come lui?
(ma in ambienti ben informati si mormora possa trattarsi di un trapianto di cuore, che con energia degna di Fiona May, salterebbe le normali liste d'attesa.. da meditarci, che comunque è un'attività che non fa mai male...)
comunque lo staff di Berlusconi non comunica coi giornalisti, lasciando aperte tutte le ipotesi:per una maggiore chiarezza si può ascoltare qui

La seconda, più personale: ma davvero, vedendo le riprese del preteso "svenimento da stress" qualcuno c'era cascato? a me, puzzava di ictus lontano un miglio...
Sempre detto che a strillare come ossessi, con le vene turgide come serpenti incazzati, prima poi qualcosa cede... vedi Bossi. Ora aspettiamo al varco qualche altro urlatore della lega, che non ne è certo priva... la signora Mussolini è ancora relativamente protetta dall'età, ma verrà la menopausa anche per lei...
Mi turba solo l'aplomb anglosassone di Fini: mi sa che la sa più lunga degli altri, e anche lui, come noi e il saggio cinese, se ne sta seduto sulla riva del fiume ad aspettare, sornione.



La prima classe costa mille lire,
la seconda cento, la terza dolore e spavento.
E puzza di sudore dal boccaporto
e odore di mare morto.
Sior Capitano mi stia a sentire,
ho belle e pronte le mille lire,
in prima classe voglio viaggiare
su questo splendido mare.


Ci sta mia figlia che ha quindici anni ed a Parigi ha comprato un cappello,
se ci invitasse al suo tavolo a cena come sarebbe bello.
E con l'orchestra che ci accompagna con questi nuovi ritmi americani,
saluteremo la Gran Bretagna col bicchiere tra le mani
e con il ghiaccio dentro al bicchiere faremo un brindisi tintinnante
a questo viaggio davvero mondiale, a questa luna gigante.

Ma chi l'ha detto che in terza classe,
che in terza classe si viaggia male,
questa cuccetta sembra un letto a due piazze,
ci si sta meglio che in ospedale.
A noi cafoni ci hanno sempre chiamato
ma qui ci trattano da signori,
che quando piove si può star dentro
ma col bel tempo veniamo fuori.

Su questo mare nero come il petrolio ad ammirare questa luna metallo
e quando suonano le sirene ci sembra quasi che canti il gallo.
Ci sembra quasi che il ghiaccio che abbiamo nel cuore piano piano
si vada a squagliare in mezzo al fumo di questo vapore di questa vacanza in alto mare.
E gira gira gira gira l'elica e gira gira che piove e nevica,
per noi ragazzi di terza classe che per non morire si va in America.

E il marconista sulla sua torre,
le lunghe dita celesti nell'aria,
riceveva messaggi d'auguri
per questa crociera straordinaria.
E trasmetteva saluti e speranze
in quasi tutte le lingue del mondo,
comunicava tra Vienna e Chicago
in poco meno di un secondo.


E la ragazza di prima classe, innamorata del proprio cappello,
quando la sera lo vide ballare lo trovò subito molto bello.
Forse per via di quegli occhi di ghiaccio così difficili da evitare,
pensò "Magari con un pò di coraggio, prima dell'arrivo mi farò toccare".
:DDDD
E com'è bella la vita stasera, tra l'amore che tira e un padre che predica,
per noi ragazze di terza classe che per non sposarci si va in America,
per noi ragazze di terza classe che per non sposarci si va in America.



(chissà con Apicella questa come la canterebbe? :-)
Notizie paradossali qui

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