18 dicembre 2006
Al Babbo non far sapere... Fenomenologia di una idiozia natalizia
A Londra pare sia tornato in azione Jack lo squartatore, a quasi un secolo di distanza; a Gaza, nonostante l’accordo fra Hamas e Fatah, la gente continua a scannarsi; il solito stupro tra adolescenti e branco; qualche episodio di violenza urbana qui e là, come il massacro per santificare le feste ad Erba...
Uno si sentirebbe autorizzato a credere che il limite dell’idiozia umana sia stato abbondantemente superato, e invece no.
Dopo il demente Fronte di liberazione per i nani da giardino, nato nel 1995, manco a dirlo, in Francia - almeno il nanetto di Amélie girava il mondo mandando tante cartoline, e forse si divertiva pure (Amélie di sicuro), gli altri finiscono a sfarsi nell’umido della foresta: e se il gesso inquina? il gesso chimico, che è un sottoprodotto dell’industria dei fosfati e viene usato in sostituzione del gesso naturale, contiene infatti una quantità relativamente elevata di radio, ma chissà se i nostri eroi del Fronte di liberazione si sono posti il problema...
ecco ora nascere anche il Fronte per la liberazione dei Babbi Natale.
Sta di fatto che, mossi a compassione verso queste creaturine indifese, nani o babbi, poco importa, sempre fantocci sono, ( i bambini vittime di guerra, le donne stuprate, i civili mutilati per sempre da azioni di terrorismo non meritano certo la medesima attenzione: quando il mondo va male, niente di meglio che rifugiarsi nella fantasia) il Fronte decide di occuparsi anche dell’ingrata sorte dei Babbi Natale: esposti alle crude intemperie di questo gelido inverno (pare di festeggiare Natale in Australia!) i fantocci vestiti di rosso che si calano da finestre e facciate di palazzi vanno salvati a tutti i costi, per inscenare una manifestazione di protesta il giorno di Natale! E quando son cazzi, son cazzi, oh...
Io mi chiedo solo: proteggerli da cosa? anche se sinceramente la sanità mentale di chi lancia questi appelli mi lascia molto perplessa... boh, da cosa li si debba proteggere non lo ho ancora capito, dallo sfruttamento della schiavista multinazionale Coca-Cola forse?
Il primo a decidere di trovare rifugio in un mondo fantastico, all’alba della seconda guerra mondiale, fu Tolkien, senza nulla togliere al professore oxfordiano che per scordare di essere in crisi con la bolletta del gas scriveva la più mastodontica opera fantasy della storia, ma in lui vi era forte, come si evince dalle sue lettere personali, anche il senso storico di una eventuale vittoria di Hitler, sentito come Male assoluto. - perché dunque non salvare i nanetti, parenti di Gimli? Oltretutto sarebbe un’opera pia anche per il senso estetico di chi fra quei giardini-lager passeggia...
Massì, è Natale, sentiamoci tutti più buoni ed ebeti: salviamo i Babbi Natale, che cose più serie da fare, anche se ce la tiriamo in modo sconcio ed esagerato, non ci sono da fare.
Potrei addirittura chieder un aiuto a P. ex agente della Stasi passato nel mio locale per un saluto, che ora si occupa di security, e mi racconta con entusiasmo del suo “stage” di sei mesi a Mosca in Tecniche di interrogatorio moderno: tema perfettamente natalizio.
>:)
Lascio alla vostra immaginazione quali siano queste tecniche “moderne”: cappuccino Starbucks e ciambella alla cioccolata no di sicuro...

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postato da la Parda Flora alle 13:05  

 

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