13 dicembre 2007 |
I templari son tornati? |
Ormai ha qualche giorno, ma vale lo stesso la pena, credo, di dedicarci qualche riflessione. Mi riferisco alla brillante idea di riesumare, per il centenario del club, la vecchia maglia dell'Inter con il simbolo di Milano, una croce rossa in campo bianco, in occasione della partita contro il Fenerbahce nella recente gara di Champions League: in pratica, abbiamo rischiato l'incidente diplomatico per sbarco abusivo di templari sul suolo islamico... Avrei tante cose da dire, ma non le dico. Mi limiterò a far notare che a quanto pare, i simboli sono ancora vivi, c'è chi se li ricorda (più o meno bene, dato che la croce templare non è proprio così uguale a quella della Croce Rossa) addirittura come segni di un passato sanguinoso (alla faccia della memoria alla Funés! i templari son scomparsi nel 1309...) e quindi, i simboli, più che mai attuali, godono tutt’ora ottima salute e vi mandano a salutare tutti. Altro che Codice da Vinci, Spectre e complotti massoni... questa sì che è una chicca, di quelle che dovrebbe far pensare seriamente su come la gente passa utilmente il proprio tempo, sia l'avvocato turco esperto di diritto europeo, Baris Kaska che ha chiesto all'Uefa l'annullamento dei punti ottenuti dall'Inter sulla squadra locale (sollevando anche qualche dubbio sul suo spirito sportivo, per dire. Se i diavoli templari le avessero prese sonoramente, avrebbe sporto querela lo stesso?), sia chi si offende per la proposta di togliere i crocifissi o altri simboli religiosi dalle scuole laiche. Ci mettessero piuttosto la Costituzione, che quasi nessuno conosce, dato che non so neppure più se qualcuno insegni, nell’ambito di storia, l’educazione civica: a giudicare dai comportamenti, direi di no... Resta il fatto che l'ottusità e il fanatismo, da qualsiasi parte arrivino, sono secondo me il vero quarto cavaliere dell'apocalisse, quello schifosino, per capirci, che gli esegeti si continuano a rompere la testa per cercare di capire cosa “simboleggiasse” realmente!Etichette: strano mondo |
postato da la Parda Flora
alle 08:38
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Piazza Fontana |
Ieri, 12 dicembre, per quei pochi che ancora ricordano, era l'anniversario della strage di Piazza Fontana, però, visto come sono andate le cose, per ricordare l'intera faccenda, compresa la "sentenza tombale", il 13 come data (che nella mia personale numerologia porta sfiga, non fortuna)mi pareva più adatta. Visto che grazie alla ...salomonica sentenza, da allora credo poco sia cambiato, ripropongo quello che scrissi un anno fa, più o meno... Mi permetto di aggiungere solo una consiglio: estote parati, che qui non si sa mai!
Erano le 16 e mezzo del 12 dicembre di 38 anni fa, quando una bomba esplose dentro la Banca nazionale dell'Agricoltura a Milano, in Piazza Fontana. Appena dietro il Duomo, di fronte al Vescovado....Ci sono di fronte dei giardinetti con delle panchine, dove è comune vedere coppiette e anziani riposare. Una targa sul muro della banca ricorda la strage: ci saranno infatti 16 morti e 88 feriti, nonostante in teoria la Banca dovesse essere già chiusa al pubblico. Fortunatamente, non esplode invece l’ordigno posto all’interno della Banca Commerciale Italiana in piazza della Scala. Anche Roma ha le sue esplosioni: alla Banca nazionale del Lavoro in via Veneto (13 feriti), all'Altare della Patria e all'ingresso del Museo del Risorgimento (altri 4 feriti). Il resto è storia: l’arresto degli anarchici Valpreda e Pinelli, capri espiatori di un clima di tensione palpabile come le macerie della Banca sventrata. L’anarchico Pinelli che il 15 dicembre, dopo tre giorni consecutivi di interrogatorio (comportamento illegale della polizia, vola giù dal quarto piano della Questura di Milano - suicida, secondo l’allora commissario Luigi Calabresi, personaggio forse non poi così limpido come si vorrebbe: erano già anni davvero di piombo, a Milano, quelli!, che a sua volta morirà, in largo Cherubini, di fronte alla porta di casa, il 17 maggio 1972, ucciso da un commando di due uomini che sarebbero stati istigati ad agire da Adriano Sofri, e così giungiamo ai giorni nostri, e alla diatriba sulla grazia, che Sofri dichiarandosi innocente non ha mai chiesto, ma che ha tanto fatto imbufalire il fu ministro della giustizia Castelli, come forse qualcuno ricorderà, opponendolo in modo duro e per alcuni, anticostituzionale, all’allora presidente della Repubblica Scalfaro, con la controversa questione della firma d’assenso come atto dovuto o meno alla grazia decisa dal Presidente, in quanto prerogativa costituzionale del suo alto ruolo.
Ma per tornare a Piazza Fontana e alla sua bomba: si apre una inchiesta sulla morte di Pinelli, della quale il giornale Lotta continua accusa insistentemente la polizia, ma il giudice d’Ambrosio concluderà l’inchiesta con la sentenza di morte accidentale - Pinelli sarebbe caduto per un malore. Dopo tre giorni d’interrogatorio, dei quali possiamo immaginare la percussività e la violenza... Ma lasciamo stare. Inizia anche il calvario di Valpreda, processato più volte, prima che nel 1972 le indagini si indirizzino finalmente nella direzione dell’eversione di destra. Non seguiremo le intricate e talvolta fortunose vicende investigative e giudiziarie, nelle quali a un certo punto sbuca, non si sa quanto a tono, persino la Cia, che porteranno al proscioglimento di Valpreda, morto il 6 luglio 2002, del quale vogliamo ricordare i gialli milanesi scritti con Valprico, e il bar, dove mi è capitato più volte di bere il caffè, e anche il gattino - divenuto nel frattempo gattone e recentemente passato a miglior vita - regalato a un'amica.
Nel 2001 la seconda corte d’Assise di Milano condanna per la strage i neofascisti Delfo Zorzi (da anni rifugiato in Giappone), Carlo Maria Maggi e Giancarlo Rognoni all’ergastolo, e a tre anni per favoreggiamento Stefano Tringali. A distanza di 32 anni, uno dei misteri vergognosi della prima repubblica pare finalmente aver trovato compimento. Ma non è così: sbucano nuovi collaboratori di giustizia, si coinvolge l’MSI, si fanno nuovi nomi e, nel 2003, si inizia il processo d’appello. L’anno dopo, nonostante il sostituto procuratore generale al termine della requisitoria chieda la conferma delle condanne emesse nella sentenza di primo grado, la Corte d'assise d'appello di Milano assolve Delfo Zorzi e Carlo Maria Maggi per insufficienza di prove, e riduce a un anno con la sospensione condizionale la pena di Tringali. Nonostante il ricorso della Procura milanese contro la sentenza di assoluzione, il 3 maggio 2005 la cassazione conferma la sentenza del 2003 e, come ciliegina sulla torta della beffa, obbliga i parenti delle vittime al pagamento delle spese processuali. Che dire, se non: Giustizia è fatta! Giustizia cieca e uguale per tutti... Ci sarebbe davvero da ridire, se non venisse da piangere: di rabbia, di dolore, di frustrazione...fate un po' voi. Chi desiderasse approfondire la questione del coinvolgimento Sofri nel delitto Calabresi, può leggere un pamphlet, opera dello storico Carlo Ginzburg, intitolato "Lo storico e il giudice", che esaminando con metodologia da storico abituato alla disamina degli atti dei processi inquisitoriali, analizza l’incartamento processuale di Adriano Sofri, evidenziandone crepe e incongruenze, soprattutto nelle testimonianze del pentito Marino. Può convincere o meno, ma è una bella lezione di metodologia storica: fosse solo per quello, val la pena, se capita, dato che ormai il libro ha qualche annetto e non è facile da trovare, leggerlo.
Oramai, dopo l'ultima beffa giudiziaria, non resta credo che ostinarsi a ricordare e far ricordare (significativo il titolo del libro scritto da Fortunato Zinni - Piazza Fontana: nessuno è Stato!) e potremmo ricominciare a parlare di storia e memoria e magari anche indignazione, ma tanto, a che pro?
"Ho visto bombe di stato scoppiare nelle piazze e anarchici distratti cadere giù dalle finestre". Modena City Ramblers
Altre news incredibili, pur se molto diverse: stesso sangue e incredulità attonità. Una volta, tanto tempo fa, gli U2 sapevano fare musica sul serio...Etichette: cose da ricordare |
postato da la Parda Flora
alle 07:36
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12 dicembre 2007 |
Pago le tasse, non rubo e HO DIRITTO ALLE MIE MEDICINE! |
Solidale con gli autotrasportatori? Sinceramente no. Il diritto di sciopero, da quando è garantito dalla legge, è una conquista inalienabile, ma come tutte le altre manifestazioni di una società civile, dove non viga il diritto del più forte, ma il DIRITTO, alla legge deve adeguarsi, altrimenti ritorniamo sui nostri passi nel senso della civiltà, fingiamo direttamente di essere nel Far West, e ci comportiamo di conseguenza, costringendo autisti dipendenti, senza rivendicazioni da fare per il corretto trattamento ricevuto, a viaggiare per fare il loro lavoro, con porto d’armi e un fucile per difesa personale ben in vista sul cruscotto del loro mezzo aziendale, come è accaduto, per poter assicurare quelle consegne che garantiscono gli approvvigionamenti necessari al resto della popolazione. Poi, personalmente, dopo aver evitati per un pelo svariati incidenti con camion e Tir, che non ti danno mai la precedenza, anche se ne hai stradiritto, manco a crepare, sarò anche prevenuta, ma una certa idea, magari sbagliata, non dico di no, sulla prepotenza e civiltà della categoria me la sarei fatta....
In questi giorni, in farmacia non trovo i miei farmaci salvavita, il cui trasporto è bloccato, nonostante ritengo, anche solo a rigore di buon senso, dovrebbe essere garantito per motivi così ovvi da non meritare neppure di esser analizzati, eppure io non li trovo, e la mia scorta, che ho sempre cura di avere, si sta assottigliando - voglio dire, non sono affatto sicura di arrivare a venerdì o a quando questi signori decideranno di rientrare nei termini della legge, che ora INDISCUTIBILMENTE stanno violando, ritenendosene non so a quale titolo, al di sopra. Il che li pone automaticamente in una posizione di illegalità, togliendo dal mio punto di vista (e credo ormai di non essere la sola a pensarla così) parecchio valore alle loro rivendicazioni. Che saranno sacrosante, ma credo che in Italia, ci sia la fila di gente che ha sacrosante rivendicazioni da portare avanti (dato che, come è probabilmente naturale, ognuno vede solo le sue, strafregandosene di quelle degli altri!), e che la legge del prepotente sia e resti solo una manifestazione di inciviltà e particolarismo egoista e per questo particolarmente odioso. So che il Questore di Milano ha dichiarato apertamente ai rappresentanti dei diretti interessati, ribadendo il concetto così che fosse chiaro a tutti, che la legge è tornata a valere, in città, e se qualcuno ritiene che questo sia pretestuoso, è disponibilissimo a far intervenire l’esercito, dato che l’illegalità di questa situazione è palese a tutti, tranne che ai diretti interessati, “padroncini” compresi, e quindi non proprio limpidissimi nelle loro motivazioni . Quando scioperano i medici, o altre categorie ritenute essenziali per garantire la sicurezza di tutti, camionisti e loro familiari compresi, gli ospedali funzionano ugualmente, i pronto soccorsi e le sale operatorie lavorano e chi ha bisogno di assistenza non si sente dire: ripassi a fine settimana quando avremo finito di scioperare, dato che il senso civico di chi sa che il suo lavoro influisce, eccome, sulla vita del resto del Paese, è più forte di ogni altra considerazioni corporativistica. Tuttavia, il sospetto palpabile è che i loro diritti sindacali vengano a buon diritto ben dopo quelli dei comuni cittadini di ricevere assistenza medica, anche se questi diritti, come per tutti gli altri lavoratori, esistono, a prescindere dagli anni di studio duro, dalle responsabilità e dai sacrifici e dalle competenze richieste e dagli stipendi, che si favoleggia, ma solo si favoleggia, siano da favola!dato che si tende sempre a conteggiare l’avere, e mai il dare che a quell’avere corrisponde. Diritti che tuttavia paiono essere di serie b rispetto a quelli di altre categorie di lavoratori, dato che come direbbe Orwell, esistono sempre evidentemente ANIMALI PIÙ UGUALI DEGLI ALTRI! E infatti, chi abbia assistito in diretta a giornate di sciopero di queste categorie, sa che le emergenze sono coperte ugualmente, le strutture sono aperte e funzionanti ugualmente, al massimo può accadere che una analisi, non classificata urgente, prenotata con l’ASL, slitti a un’altra data. Tuttavia, a giudicare dall’indignato starnazzare generale, è chiaro che questi lavoratori, che non vedo perché debbano avere meno diritti degli altri, come per altro dipendenti dei trasporti pubblici, controllori di volo etc, sono rigidamente tenuti a scioperare solo garantendo i servizi essenziali alla cittadinanza, pena la crocifissione generale. Ora, gli autotrasportatori, che cos’hanno di speciale per ottenere trattamenti e solidarietà diversi? Forse il fatto che qualcuno conta siano questi energumeni, certamente dotati di un più adatto physique du rôle, a dare quella famosa spallata al governo che la destra retriva noiosamente invoca da quando, praticamente, è stata sconfitta alle elezioni? dato che, lo confesso, con il mio innato cinismo, mi sono fatta la sempre attuale domanda: a 13 giorni da Natale, tutto ciò ...qui prodest? Non vorrei plagiare Celentano, che non mi è neppure particolarmente simpatico, anche se quando parla della difficoltà di mantenere le promesse vere, rispetto alla facilità con la quale altri hanno fatto in mala fede, promesse false, credo dica una grande verità mai abbastanza ribadita, a giudicare dai discorsi imbecilli che nonostante tutto continuo a sentire! Ma direi che non solo la situazione di mia sorella, anche quella della legalità e della democrazia, in Italia, mi sembra non siano granché buone... E mi aspetto che il governo dimostri, uscendo dalle sue eterne e, francamente, a lungo andare insopportabili beghe interne che potrebbe, grazie! risparmiarsi/ci, che sappia fare davvero il suo lavoro, quando va fatto, fino in fondo, dato che tanto, piacere mi pare ormai evidente “piace” solo a quei pochi che ne hanno compreso davvero le difficoltà, e quindi almeno lavori bene e sul serio, lasciando ad altri il ruolo del buffone piacione, parte che meglio si addice alle naturali inclinazioni di altri personaggi della nostra classe politica...
Se altre categorie per molto meno che palesi azioni così penalmente rilevanti, sono state precettate, cosa c’è ora che giustifichi l’impunità di questi signori, coi quali dovrei pure solidarizzare, dopo che hanno più volte messo a repentaglio la mia incolumità con la prepotenza arrogante della loro personale interpretazione del codice della strada (che come per i Pirati dei Caraibi, anche per loro pare essere più che sia...una traccia! peccato che noi non viviamo in un film...), e altrettanto stanno facendo ora con il codice civile e penale, visto poi che il danno principale lo stanno provocando ad altri cittadini, che i propri bei guai, ne sono certa, personali e di categoria, li hanno pure loro, anche se non scassano tanto i maroni al prossimo loro, che con il "padronato" nulla a che fare!
"Coprendo il buco non parlo, ma vibro come un tarlo dopo non finisco più Non c'è confine di proprietà se ci si ruba la libertà Non c'è confine di proprietà... La carriola dove va?..."
Samuele Bersani, I coccodrilliEtichette: (brutta) storia |
postato da la Parda Flora
alle 13:27
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09 dicembre 2007 |
Giù lungo la riva del fiume ... |
voglio buttare via tutto, spada e scudo...
Down by the riverside
Gonna lay down my sword and shield Down by the riverside Down by the riverside Down by the riverside Gonna lay down my sword and shield Down by the riverside Ain't gonna study war no more. refrain I ain't gonna study war no more, I ain't gonna study war no more, Study war no more. I ain't gonna study war no more, I ain't gonna study war no more, Study war no more. Gonna stick my sword in the golden sand; Down By the riverside Down by the riverside Down by the riverside Gonna stick my sword in the golden sand Down by the riverside Gonna study war no more. refrain Gonna put on my long white robe; Down By the riverside Down by the riverside Down by the riverside Gonna put on my long white robe; Down by the riverside Gonna study war no more. refrain Gonna put on my starry crown; Down By the riverside Down by the riverside Down by the riverside Gonna put on my starry crown; Down by the riverside Gonna study war no more. refrain Gonna put on my golden shoes; (ETC) Gonna talk with the Prince of Peace; (ETC) Gonna shake hands around the world; (ETC)
Giù lungo la riva del fiume
Poserò la spada e lo scudo giù lungo la riva del fiume etc. Poserò la spada e lo scudo giù lungo la riva del fiume e non penserò mai più alla guerra
E non penserò mai più alla guerra e non penserò mai più alla guerra e non penserò mai più alla guerra Alleluia !
Poserò il pesante armamentario giù lungo la riva del fiume etc Poserò il pesante armamentario giù lungo la riva del fiume e non penserò mai più alla guerra
E non penserò mai più alla guerra etc Alleluia !
Stringerò le mie mani a tutti quanti giù lungo la riva del fiume etc Stringerò le mani a tutti quanti giù lungo la riva del fiume e non penserò mai più alla guerra
E non penserò mai più alla guerra etc Alleluia !
Mi metterò una lunga veste bianca giù lungo la riva del fiume etc Mi metterò una lunga veste bianca giù lungo la riva del fiume e non penserò mai più alla guerra
E non penserò mai più alla guerra etc Alleluia !
Mi metterò una corona stellata giù lungo la riva del fiume etc Mi metterò una corona stellata giù lungo la riva del fiume e non penserò mai più alla guerra
E non penserò mai più alla guerra etc Alleluia !
Mi metterò delle scarpe d’oro giù lungo la riva del fiume etc Mi metterò delle scarpe d’oro giù lungo la riva del fiume e non penserò mai più alla guerra
E non penserò mai più alla guerra etc Alleluia !
Camminerò col Principe della Pace giù lungo la riva del fiume etc Camminerò col Principe della Pace giù vicino al fiume e non penserò mai più alla guerra
E non penserò mai più alla guerra etc Alleluia !
E poserò le mie pene e i miei affanni giù lungo la riva del fiume etc Poserò le mie pene e i miei affanni giù lungo la riva del fiume
e non penserò mai più alla guerra etc Alleluia!Etichette: cose da ricordare |
postato da la Parda Flora
alle 11:50
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