02 luglio 2009 |
Serracchiani sì, Serrachiani no, Serracchiani un cazzo! |
(in omaggio alla misteriosa abitudine di un vecchio amico: post scritto in Times New Roman - che fra l’altro, sarà pure banale, ma è il mio font preferito per pulizia e ordine, e scritto ascoltando “Fischia il vento” nella versione dei “Modena City Ramblers”, anche se la citazione è sempre dall’inarrivabile, che per schietta brutalità adoro - fossi capace io… - di R. Gianko).
Prendiamola alla larga: l’avvocato di Udine Debora Serracchiani, con la sua facciotta paciarotta e rassicurante, ha saputo far sperare e sognare… e non solo la base popolare ormai allo sbaraglio, nella disperata ricerca di qualcuno che dicesse non “qualcosa di sinistra” (sogno direi ormai inarrivabile), ma anche solo ”qualcosa di sensato”! e lo testimoniano le preferenze raccolte, che evidentemnete hanno saputo colpire il cuore dei fedel a tutti i costi di quel miraggio chiamato "sinistra": sospiri e speranze affidate a quello che poteva parere, al momento, un cavallo vincente, dopo tanti brocchi - ma bensì un certo numero di persone con vasta esperienza di attività politica: di strada e istituzionale - e di esperti di comunicazione, che hanno lavorato per mesi alle sue spalle, con turni che coprivano 24 ore su 24. Gratuitamente, ci tengo a sottolineare, perché la motivazione nasceva solo da quella tenue luce nell’oscurità che con Serracchiani pareva di intravvedere, e che invece ora, direi, si dimostra essere solo la lanterna che segnala ai passanti imbecilli la tana dell’orco di Pollicino! Quelli che lei da qualche parte, mi scuso ma non mi ricordo proprio dove, ha definito semplicemente e a ragione (mai svelare i segreti di bottega) : “i suoi volontari”. Per esempio, voleva andare dalla parrucchiera: le è stato vietato di raddrizzare la frangia! Troppo emblematica.. Pazientemente attorno alla sua figura, naturalmente simpatica, veramente da “ragazza della porta accanto”, è stato cucito un progetto politico, che faceva sperare per il Pd, l’abbandono dell’odiosa definizione di centro sinistra, aberrante e negativo, per chi ancora creda che dalle macerie di questo “monstrum” si possa cavare qualcosa di buono capace di stare a testa alta al fianco dei partiti di sinistra europei, avviando - chissà? la speranza è sempre l’ultima a morire… - una specie di riscossa politica italiana. Ma dopo aver raggiunto il risultato di Eurodeputata, Serrachiani si è avviticchiata su se stessa, forse sopravvalutando il suo grado di maturità politica, deludendo tutti coloro che avevano sperato potesse portare, opportunamente assistita e guidata da chi aveva maggior esperienza, nei suoi primi passi di persona che - dichiaratamente - non nasce da una lunga esperienza politica, anzi…, verso un rinnovamento politico in grado di farcela a differenza anche del desolante paesaggio politico italiano. Su questa campagna elettorale, nella quale, allo stato dei fatti, una persona qualsiasi si è trovata, per cinque minuti, al posto giusto, ci sono stati vecchi marpioni della politica attiva che hanno scommesso! Che bello! Per leggere le dichiarazion che ne frattempo una spericolata, e pericolosa, Serracchiani sì, Serrachiani no, Serracchiani un cazzo!si è abbandonata a rilasciare Per leggere le dichiarazioni che la signora Serracchiani, in preda a una specie di furore autarchico, convinta di essere ormai abbastanza grande, ha rilasciato auto lesivamente, in questi giorni, e questo è tutto quello che abbiamo.
In conclusione: la sinistra italiana ama, storicamente, uno dei partiti di sinistra più vitali e vivi del dopo guerra, e continuerà ad aspettare chi lo guidi alla riscossa. Sempre che questa illusione si avveri, possibilmente prima delle mia/nostra dipartita da questo mondo…
Per il resto, sarà quel che Dio vorrà - potrò ben avere le mie aberrazioni! Questo per chiarire che io non sposo mai a priori la causa di nessuno, anche se rimango vigile e attenta rispetto verso quanto accade accanto a me! Sono delusa, ma ho collezionato tante di queste delusioni, e magari fosse non solo in campo politico e non umano, che non ci faccio più caso, alle carogne estranee che girano quasi fossero dei! Auguro solo cordialmente a tutti loro, le tonnellate sommergenti di merda che si meritano, senza discussioni, e cerco di sopravvivere, anche se le mie scelte non sono popolari, e questo rende tutto più complicato. Le tonnellate di merda ormai, sono inevitabili: apriamo l'ombello e sopporrtiamo stoicamente anche questa , per l'ennesima volta! Alhoa f.Etichette: aggiornamento: al peggio non c'è mai fine |
postato da la Parda Flora
alle 10:32
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30 giugno 2009 |
?!? |
Antipatico e lontano, dagli altri da me stesso da Dio, dal mio partito, dagli alberi e dal sesso Far finta di ascoltare così sono contenti e parlano a valanga e ridono coi denti Poi li vedo in mare in mezzo ai detersivi credendo di salvarsi chiusi nei preservativi Dal buco dell’ozono fino all’ultimo dei buchi Il passo è molto breve, ma forse siamo ciechi
Vi odio tutti quanti, anche se siamo d’accordo ma non avvicinatevi o vi mordo Cinesi, giapponesi, russi o nord americani o popoli vicini o popoli lontani
La polvere si alza dal pianeta idiozia ma cosa me ne frega se c’è la democrazia Il mondo sta cambiando e noi siamo mutanti che fabbricano merda e parlano di guanti
Vi odio tutti quanti, anche se siamo d’accordo ma non avvicinatevi o vi mordo Cinesi, giapponesi, russi o nord americani o popoli vicini o popoli lontani
E non venite a chiedermi qual è la mia proposta non ho niente da dire e ascoltarvi già mi costa Non voglio più baciare il vostro crocefisso e nemmeno voglio bere l’acqua del vostro cesso
Vi odio tutti quanti, anche se siamo d’accordo ma non avvicinatevi o vi mordo Cinesi, giapponesi, russi o nord americani o popoli vicini o popoli lontani
Ricky Gianco, Antipatico, 1989Etichette: esergo e altre perle ai porci |
postato da la Parda Flora
alle 20:21
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Misteri |
C’è una cosa che mi turba: a me, a parte che in cabina elettorale, mai nessuno ha chiesto se gradivo Berlusconi. Eppure, quando per motivi etici, rifiutai i suoi condoni fiscali tombali, sapendo di aver la coscienza pulita, i suoi “bravi” (anziché occuparsi delle magagne fiscali del loro signore) mi estrassero …a sorte per i controlli di dovere tutte le volte (sic!): quindi che io esisto, chi cura non voglio dire l’immagine (è riduttivo), bensì la complessiva figura di questo signore, lo sa. Eppure, mai nessuno mi ha chiesto il mio parere di cittadina italiana sul Presidente del Consiglio.
Leggere quotidianamente le oscillazioni dell’indice di gradimento (vista questa fastidiosa fede incrollabile nella statistica a campione su qualsiasi argomento da parte del Leader maximo, presumo persino sul numero di volte che usa “la salle de bain” al giorno come parametro di popolarità del suo Lactobacillus Bulgaricus, e sottolineo Bulgaricus, visto che certi picchi di popolarità ricordano proprio lo spirito di quel Paese dell’Est Europa) che il nostro Presidente del Consiglio sbandiera, assomiglia sempre più alle estrazioni del lotto, e come tali sono non solo patetiche, ma decisamente ridicole. Rispetto al suo preteso picco, ora veleggerebbe allegramente verso un - 6% (sempre ammesso che i numeri non glieli dia il nonno morto in sogno), che a casa mia è comunque un inizio anche abbastanza sostanzioso di declino, ma la cosa non lo turba: gli pare anzi sia un successo. Evidentemente, con l’intensità e la percussività della campagna d’informazione denigratoria mondiale, alla quale va aggiunto qualche sparuto contributo nazionale - persino Famiglia Cristiana!No dico… definita ridicolmente dal PdL “la frangia eversiva” del mondo cattolico. Che importa se è venduta nell’angolo della buona stampa in tutte le chiese cattoliche… - si aspettava decisamente di peggio. Così ai numeri si ribatte coi numeri. Numeri nudi, privi di quelle necessarie informazioni su come sono stati raccolti ed elaborati, che li renderebbero credibili, ma questo che c’entra? Frega a qualcuno degli italioti destra-votanti? Non mi pare proprio. Per certi versi, mi rode ammetterlo, ma è vero che se Silvio non ci fosse bisognerebbe inventarlo: una simile figura di cialtrone senza vergogna alcuna è difficile da trovare, anche a ravanare la storia dell'umanità in toto.
Le ultime squallide vicende del Berlusconistan - e che all’estero, complice la nostra informazione nazionale di regime, conoscono e aborrono molto più di noi, non lesinando aggettivi come pagliaccio, satiro, satrapo, buffone, etc, mentre noi siamo ancora convinti (perché lo ha detto lui) che per risolvere la crisi sia solo questione di ripescare Tonino Guerra e fargli dire 2466 volte al giorno: Gianni, siamo ottimisti! e altre scemenze simili - vengono semplicemente ignorate con una tecnica che mi ricorda un gioco che facevo spesso da bambina: un due tre stella! Mentre il coglione di turno è “sotto” declamando la fatidica frase, che scandisce il tempo del “liberi tutti”, i concorrenti fanno quella beata fava che gli pare (negli intenti del gioco, cercano di fare le scarpe a chi diriga il gioco), basta non farsi cogliere a farlo quando il capo gioco, finito il tempo, si volta.
Così troviamo cristallizzati dalla necessità atteggiamenti e pose buffe, ma anche no, dei concorrenti. Una imbarazzante e starnazzante ministra in autoreggenti dell’ultima ora (dimostrazione che l’evangelico: chiedete e vi sarà dato, se non per amore, almeno per togliervi da in mezzo ai piedi, è vero), che festeggia l’Arma dei Carabinieri con un ben poco consono saluto romano (fra l’altro, reato, mi consta). Un sindaco che si insedia con lo stesso rituale. Tentativi di legalizzare organizzazioni paramilitari (e poco costituzionali) che non hanno nulla a che fare con le istituzioni preposte alla sicurezza, e che si paludano di uniformi simili in modo imbarazzante ad altre viste in tempi non poi così lontani come vorrebbero farci credere, e via così cantando: chi più ne ha, più ne metta.
Ma torniamo al punto di partenza: Berlusconi sostiene di avere un certo tasso di popolarità. Io so che per valutare l’attendibilità di una statistica, o di una ricerca, o di una qualsiasi roba del genere, fosse solo il test per valutare l’efficacia e gli effetti collaterali di un farmaco, è indispensabile conoscere molto bene le modalità, che sono rigide e precise, con le quali la ricerca è stata fatta ed elaborata, altrimenti i numeri sono e restano solo numeri senza valore. Come li avesse dati san Gennaro, insomma, per giocarseli e incrociare le dita. Senza tener conto che per il mio spirito anarcoide, che si irrita di fronte a certe invasioni del privato, risponderei la prima cosa che mi passa per la testa, e credo di non essere l’unica nella quale scatta questo meccanismo anti "exit poll". Quindi, se la popolarità del nostro capo di Governo è del 61 per cento, ritengo mio diritto di cittadina conoscere l’istituto che ha elaborato il dato, e che così se ne assume la responsabilità, e come la ha elaborato, su quale campione di italiani (mi auguro non solo aderenti ai circoli della libertà, tanto per dire) e su come questo campione è formato: numericamente, per età, professione, titolo di studio etc, etc.
Altrimenti, io ve lo dico e voi pensateci bene: oggi, la mia popolarità (contando anche il barista sotto casa) è del 95%. Meglio del Papi… Mica paglia! :-DEtichette: strano mondo |
postato da la Parda Flora
alle 12:51
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