17 giugno 2006
E ora, un po' di silenzio...
E ora, un po' di silenzio...
postato da la Parda Flora alle 18:52  

 

Bentornati, Savoia!
Vallo tu a dire, adesso, al governo Berlusconi che mise la fine del loro esilio fra le proprie priorità...
E noi, come coglioni, a parlare di Pil, disoccupazione, inflazione...
Che dire? Grazie di aver riportato questi re buffoni a casa, per tener fede a chissà quale accordo, forse coi massoni o qualche loro frangia autonoma? Da quand'è che Cossiga non tiene più la sua ala protettrice su Berlusconi?
Comunque, ora li abbiamo e ce li teniamo, temo, e anche se è vero che non sono pericolosi per l'Italia e la sua democrazia, per gli italiani presi a piccoli gruppi, dire proprio di sì! Perlomeno per il buon nome...

Povera patria! Schiacciata dagli abusi del potere
di gente infame, che non sa cos'è il pudore,
si credono potenti e gli va bene quello che fanno;
e tutto gli appartiene.
Tra i governanti, quanti perfetti e inutili buffoni!
Questo paese è devastato dal dolore...
ma non vi danno un po' di dispiacere
quei corpi in terra senza più calore?
Non cambierà, non cambierà
no cambierà, forse cambierà.
Ma come scusare le iene negli stadi e quelle dei giornali?
Nel fango affonda lo stivale dei maiali.
Me ne vergogno un poco, e mi fa male
vedere un uomo come un animale.
Non cambierà, non cambierà
sì che cambierà, vedrai che cambierà.
Voglio sperare che il mondo torni a quote più normali
che possa contemplare il cielo e i fiori,
che non si parli più di dittature
se avremo ancora un po' da vivere...
La primavera intanto tarda ad arrivare.
postato da la Parda Flora alle 09:16  

 

16 giugno 2006
Rolling Thunder
"Il Vietnam del Nord dovrà essere riportato all'età della pietra"
commentando i bombardamenti su Hanoi e Haiphong...
Generale LeMay
Vietnam, dicembre 1972

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postato da la Parda Flora alle 10:59  

 

15 giugno 2006
Il progetto IRAQ BODY COUNT
Il progetto IRAQ BODY COUNT

Questo è un progetto di Sicurezza Umana mirato alla creazione di una banca dati pubblica, indipendente e completa (basata sui resoconti delle agenzie e delle testate giornalistiche) dei civili morti in Iraq in seguito ad azioni militari dirette degli USA e delle forze alleate nel 2003.

Il numero totale delle vittime viene costantemente aggiornato e reso disponibile in tempo reale in questo sito e su tutti i contatori IBC scaricabili liberamente su qualsiasi altro sito web, dove verranno aggiornati in modo automatico e senza bisogno di ulteriore intervento.

Le cifre riguardanti le vittime del conflitto sono ricavate da un'analisi esaustiva dei resoconti pubblicati dai mezzi di informazione online. Laddove le fonti riferissero cifre diverse, verranno forniti gli estremi della forbice (il minimo ed il massimo). Tutti i risultati sono riveduti e controllati in modo indipendente da almeno tre membri del progetto Iraq Body Count prima di essere resi pubblici.

Il progetto trae origine dal lavoro svolto dal Professor Marc Herold, che ha redatto il più completo rapporto sulle vittime civili della guerra in Afghanistan dall'ottobre 2001 ad oggi; la nostra metodologia è stata elaborata in stretta collaborazione con lui.

Il Professor Herold ha commentato: "Sostengo fortemente questa iniziativa. Il computo delle vittime civili si rivela sempre più importante per almeno due ragioni: innanzitutto, le fonti militari e i mezzi di comunicazione ufficiali tentano di far passare l'idea che le nuove armi di precisione causano, nella peggiore delle ipotesi, un numero di vittime minimo e incidentale, mentre è vero il contrario; inoltre, la più efficace fonte di opposizione a queste "guerre" moderne è rappresentata da un'opinione pubblica informata e articolata, che continua a sostenere le convenzioni internazionali in materia di impatto delle guerre sulle popolazioni civili, in una fase in cui la maggior parte delle istituzioni e dei cosiddetti 'esperti' sembrano averle accantonate".

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postato da la Parda Flora alle 11:15  

 

13 giugno 2006
Iniziazioni
(Non conservo memoria di quando lessi il mio primo fumetto di Hugo Pratt. E' come se fosse esistito sempre nella mia vita. La fumetteria dove ho comprato alcuni dei suoi libri, a Venezia prima del ponte delle Maravegie, era gestita da un signore che abitava accanto alla madre di Pratt, e a volte me ne raccontava aneddoti. Poi, passati molti anni, ho conosciuto per davvero un gentiluomo di fortuna, uno dei pochi rimasti, e ovviamente me ne sono innamorata.
Era nel mio codice genetico, oserei dire, come le mie malattie...
Tutto quello che posso aggiungere è che non è facile vivere accanto a un gentiluomo di fortuna, è come se ogni notte lottasse con l'angelo, e se ne sentono i colpi e l'ansimare, ma ne vale la pena.)

Un cliente mi offre un brindisi su questa milonga triste: come rifiutare?


(Chi ha tenuto il conto dei morti civili in Iraq?)
postato da la Parda Flora alle 11:28  

 

12 giugno 2006
Quali sono gli uomini che hanno diritti?
Ancora sui tre suicidi di Guantanamo, i tre subdoli atti di guerra asimmetrica perpetrati da tre prigionieri nemici degli Usa. Direttamente dal sito di Miru, e grazie alla sua gentilezza.


"Ecco una bella nomination per il premio Orwell 2006.
Tre detenuti che si impiccano usando i propri vestiti e le lenzuola, secondo il Contrammiraglio Harry Harris, comandante della Joint Task Force-Guantanamo, lo fanno per screditare gli Stati Uniti: non è disperazione causata da anni di sofferenze e di detenzione arbitraria senza un giusto processo, è un atto concertato di guerra asimmetrica.
Leggo sul sito della CNN che "si definisce 'guerra asimmetrica' 'un conflitto in cui un antagonista molto più debole usa tattiche non ortodosse o basate sulla sorpresa per attaccare i punti deboli del più forte'".

Ieri TalkLeft ha pubblicato l'e-mail appena ricevuta dal professore di Seton Hall Mark Denbeaux, che con il figlio Joshua rappresenta alcuni detenuti di Guantanamo, compreso uno di quelli che stanno facendo lo sciopero della fame. La traduco:

"Joshua ed io siamo appena tornati da Guantanamo. Uno dei nostri clienti è stato portato via durante il colloquio perché tentava di uccidersi e necessitava di essere alimentato a forza. Ha detto che avrebbe preferito morire piuttosto che restare lì, e ci hanno confiscato gli articoli di giornale in cui Bush annunciava di voler chiudere Guantanamo. A quello stesso detenuto che era così depresso da voler morire è stato impedito di leggere una notizia che avrebbe potuto dargli speranza.

Il nostro cliente Mohammad Rahman si trova in gravi condizioni di salute che non vengono curate. A 32 anni gli è stato impiantato un pacemaker e gli è stata sostituita una valvola cardiaca. Ora sembra che la valvola abbia ricominciato a dare dei problemi. Abbiamo cercato di ottenere la sua cartella medica, ma senza risultato, e di procurargli delle vere cure per i suoi gravi problemi cardiaci e altri seri disturbi. Loro non solo non forniscono nulla di tutto ciò, ma interrompono il colloquio 'per proteggere la sua salute e la sua vita' sottoponendolo ad alimentazione forzata.

Sono stati i tre giorni peggiori della mia vita. E c'è molto di più. E adesso il governo offre questa assurda descrizione dei suicidi".

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postato da la Parda Flora alle 11:20  

 

11 giugno 2006
La lavagna dei buoni e dei cattivi
"All'Ap Mohhamed ha detto che i vicini avevano già caricato Zarqawi su una ambulanza quando sono arrivate le truppe Usa. Ha aggiunto che il corpo era stato trovato vicino a un canale di irrigazione. "Era ancora vivo. Lo abbiamo messo sull'ambulanza ma quando sono arrivati gli americani lo hanno fatto scaricare, lo hanno picchiato allo stomaco, gli hanno fasciato la testa con la sua tunica, poi hanno continuato a colpirlo con calci allo stomaco e al torace finchè non è morto e non gli è uscito il sangue dal naso", ha raccontato l'uomo.



"E alla fine a Guantanamo c'è scappato il morto, anzi tre morti: tre detenuti, due sauditi e uno yemenita, si sono tolti la vita impiccandosi con un cappio improvvisato di lenzuola e vestiti al soffitto delle loro celle. "Non è stato un atto di disperazione ma un atto di guerra", ha detto il contrammiraglio Harry Harris, comandante della base prigione nell'isola di Cuba che Amnesty International ha definito "un gulag del nostro tempo"



Il governo palestinese annuncia ritorsioni dopo la strage di civili a Gaza
"E' solo l'inizio. La prossima volta colpiremo le città sioniste"

Medio Oriente, Hamas rompe la tregua
"A Gaza crimini contro l'umanità"
A lanciare la pesante accusa contro Israele il presidente Abu Mazen
Kofi Annan dall'Onu: "Evitiamo ulteriori spargimenti di sangue"

Da La Repubblica, 10 e 11 giugno 2006

Terza Convenzione di Ginevra del 1929: trattamento dei prigionieri di guerra, poi ratificata nel 1949.
Quarta Convenzione di Ginevra del 1949: trattamento dei civili in guerra, poi ratificata assieme alle precedenti nel 1949.
La domanda è: sono violazioni solo quelle che fanno "gli altri"?
La domanda è: se vogliamo essere migliori, dobbiamo anche comportarci da migliori, o no?
La domanda è: che differenza passa fra la giustizia e la vendetta?

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postato da la Parda Flora alle 12:12  

 

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