14 aprile 2007
Olmo
Olmo

Conosco il fondo, dice. Lo conosco con la mia grossa
radice:
è quello di cui tu hai paura.
Io non ne ho paura: ci sono stata.

E' il mare che senti in me,
le sue insoddisfazioni?
O la voce del nulla, che era la tua pazzia?

L'amore è un'ombra.
Come lo insegui con menzogne e pianti.
Ascolta: ecco i suoi zoccoli: è corso via, come un cavallo.

Per tutta la notte galopperò così, impetuosamente,
finché la tua testa non sarà una pietra, il tuo cuscino
una zolla,
rimandando echi ed echi.

O vuoi che ti porti il suono dei veleni?
Ecco, questa è la pioggia ora, questo grande azzittirsi.
E questo è il suo frutto: bianco-stagno, come arsenico.

Ho patito l'atrocità dei tramonti.
Bruciati fino alla radice
i miei filamenti rossi ardono ritti, una mano di fili di
ferro.

Ora mi rompo in pezzi che volano intorno come clave.
Un vento di tale violenza
non tollererà neutralità: devo urlare.

Anche la luna è spietata: vuole trascinarmi
crudelmente, lei che è sterile
Il suo splendore mi folgora. O forse l'ho catturata.

La lascio andare. La lascio andare
diminuita e piatta, come dopo un intervento radicale.
Come mi possiedono e mi colmano i tuoi brutti sogni.

Sono abitata da un grido.
Di notte esce svolazzando
in cerca, con i suoi uncini, di qualcosa da amare.

Mi terrorizza questa cosa scura
che dorme in me;
tutto il giorno ne sento il tacito rivoltarsi piumato,
la malignità.

Le nuvole passano e si disperdono
Sono quelli i volti dell'amore, quelle pallide
irrecuperabilità?
E' per questo che agito il mio cuore?

Sono incapace di maggiore conoscenza.
Che cos'è questo, questa faccia
così assassina nel suo strangolio di rami?

Sibilano i suoi acidi serpentini.
Pietrificano la volontà. Queste sono le colpe isolate
e lente
che uccidono e uccidono e uccidono.

Sylvia Plath

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13 aprile 2007
No comment
Il nunzio apostolico diserterà la Giornata della Shoah per protesta contro una foto di Pio XII sotto la quale è scritto che fu personalità controversa durante il nazismo e in relazione al genocidio (e sfido qualcuno a dimostare, nell'attuale stato dell'arte, per così dire, il contrario).
Evviva lo spirito dell'ecumenismo!
Alla faccia dello spirito dell'ecumenismo: come distruggere in un attimo anni e anni di lavoro per la costruzione della pacificazione.

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12 aprile 2007
Magari...
Istanti


Se potessi vivere di nuovo la mia vita.
Nella prossima cercherei di commettere più errori.
Non cercherei di essere così perfetto, mi rilasserei di più.
Sarei più sciocco di quanto non lo sia già stato,
di fatto prenderei ben poche cose sul serio.
Sarei meno igienico.

Correrei più rischi,
farei più viaggi,
contemplerei più tramonti,
salirei più montagne,
nuoterei in più fiumi.

Andrei in più luoghi dove mai sono stato,
mangerei più gelati e meno fave,
avrei più problemi reali, e meno problemi immaginari.

Io fui uno di quelli che vissero ogni minuto
della loro vita sensati e con profitto;
certo che mi sono preso qualche momento di allegria.

Ma se potessi tornare indietro, cercherei
di avere soltanto momenti buoni.
Ché, se non lo sapete, di questo è fatta la vita,
di momenti: non perdere l'adesso.

Io ero uno di quelli che mai
andavano da nessuna parte senza un termometro,
una borsa dell'acqua calda,
un ombrello e un paracadute;
se potessi tornare a vivere, vivrei più leggero.

Se potessi tornare a vivere
comincerei ad andare scalzo all'inizio
della primavera
e resterei scalzo fino alla fine dell'autunno.

Farei più giri in calesse,
guarderei più albe,
e giocherei con più bambini,
se mi trovassi di nuovo la vita davanti.

Ma vedete, ho 85 anni e so che sto morendo.

Jorge Luis Borges

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08 aprile 2007
Pasqua del 1916
Era la Pasqua del 1916: un gruppo di patrioti irlandesi , uomini e donne eroici degli Irish Volunteers e dell’Irish Citizen Army, si ribellarono alle autorità britanniche asserragliate nel castello di Dublino, vicino alla chiesa di St Patrick, mentre Patrick Pearse dichiarava l’indipendenza dell’isola dai detestati inglesi.
Anche se per anni il loro sacrificio ( e ci sono ancora , in St. Stephen’s Green, sulle colonne del Royal College of Surgeons, dove si asserragliarono i ribelli, i fori delle pallottole delle mitragliatrici inglesi) la gente ricordò per anni il loro sacrificio come insignificante, o al massimo folcloristico (non fu Pisacane coi suoi massacrato proprio da quei contadini meridionali che voleva liberare dal dominio feudale dei latifondisti?), pure se William Butler Yeats, che nonostante l’amore per il recupero della tradizione autenticamente irlandese, precedente all’annessione normanna, non era simpatizzante dei separatisti, disse che dopo la loro azione tutto era completamente cambiato, per l’Irlanda, e la loro azione era stata bellissima, probabilmente come quelle epiche compiute dal suo recuperato eroe mitologico Cúchulainn.
E mentre essi sacrificarono la loro vita per avviare il processo d’indipendenza dell’Eire, che si ottenne poi con il Trattato anglo-irlandese o trattato di Londra (uno dei tanti... si chiama così anche quello accettato dall’Italia, che riconosceva dopo la fine della Prima guerra mondiale la sovranità jugoslava su Fiume, per esempio, anche se pochi amano ricordarlo visti i molti morti che portò il non onorarlo...) firmato da Michael Collins nel 1921, ma senza l’annessione dell’Ulster - trattato che venne ricusato nel 1922 da de Valera e di fatto portò alla guerra civile fra chi non si rassegnava a perdere l’unità dell’indipendenza dell’isola e chi accettava il trattato, piuttosto che ritrovasi con gli inglesi sulla porta di casa...
La guerra anglo-irlandese si concluse un anno dopo, nel 1923, con l’accordo firmato da Éamonn de Bhailéara o se preferite Eamon de Valera allo storico Shelbourne Hotel, dove nacque la Costituzione irlandese, e dove ho avuto il piacere di alloggiare quando ero a Dublino, che si trova proprio all’altro lato di quello stesso St. Stephen’s Green che fu teatro della Rivoluzione di Pasqua, ora giardino delizioso ove passeggiare fra le statue di Yeats e Joyce,
Ovviamente, la rivolta del 1916 venne soffocata nel sangue, e Michael Collins stesso, eroe dell’indipendenza, oggi considerato uno dei padri dell’Irlanda libera, uno degli inventori della moderna tecnica della guerriglia urbana, membro di spicco del Sinn Féin, che teorizzando "la liberta di avere la libertà", non voleva arrendersi alla necessità di accettare il compromesso che lascerà l’Ulster in mano al Regno Unito e la patria spezzata in due, sfuggì per miracolo alla fucilazione. Purtroppo, solo per morire assassinato per “condanna politica” da parte dell’inglese Lord Birkenhead ("La guerra fatta dagli irlandesi contro gli irlandesi è un genere di sviluppo politico cui assisto con grande piacere.")il 22 agosto 1922, anche se il suo insegnamento e la sua morte restano nel cuore degli irlandesi ancor oggi.

(per chi ne voglia sapere di più, solo qualche suggerimento:
http://www.threemonkeysonline.com/it/article2.php?id=157
http://www.threemonkeysonline.com/it/printable.php?id=157
http://www.sisde.it/Gnosis/Rivista5.nsf/ServNavig/23
it.wikipedia.org/wiki/Guerra_civile_irlandese
...
e ovviamente l'unica, che io sappia, storia d'Irlanda pubblicata in italiano: quella di Robert Kee, pubblicata da Bompiani)

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