03 marzo 2007 |
Pensa un po! |
E intanto questa ha vinto per la sezione "Giovani" e il premio della critica... decisamente un Sanremo inusuale: da quando vidi apparire quel grande di Rino Gaetano, col suo gilet, il cilindro e le scarpe da tennis bianche, o il Vasco sbronzo, nell'agghiaccito imbarazzo del parterre preistorico del festival, o la giovanissima Alice, con una canzone solo all'apparenza facile, che mostrava spudoratamente che voce di razza superba potesse esibire, non ricordavo nulla che emozionasse un po', di questa fiera dell'ovvietà... Tanto che, come già detto, me ne astengo, per quanto la bagarre che circonda l'avvenimento ti consenta, e infatti, serate viste : zero. Ma fra Tg, articoli sui giornali, speciali, pubblicità...
Pensa Ci sono stati uomini che hanno scritto pagine Appunti di una vita dal valore inestimabile Insostituibili perchè hanno denunciato Il più corrotto dei sistemi troppo spesso ignorato Uomini o angeli mandati sulla terra per combattere una guerra Di faide e di famiglie sparse come tante biglie Su un'isola di sangue che fra tante meraviglie Fra limoni e fra conchiglie... massacra figli e figlie Di una generazione costretta non guardare A parlare a bassa voce a spegnere la luce A commentare in pace ogni pallottola nell'aria Ogni cadavere in un fosso Ci sono stati uomini che passo dopo passo Hanno lasciato un segno con coraggio e con impegno Con dedizione contro un'istituzione organizzata Cosa nostra... cosa vostra... cos'è vostro? E' nostra... la libertà di dire Che gli occhi sono fatti per guardare La bocca per parlare le orecchie ascoltano... Non solo musica non solo musica La testa si gira e aggiusta la mira ragiona A volte condanna a volte perdona Semplicemente Pensa prima di sparare Pensa prima di dire e di giudicare prova a pensare Pensa che puoi decidere tu Resta un attimo soltanto un attimo di più Con la testa fra le mani Ci sono stati uomini che sono morti giovani Ma consapevoli che le loro idee Sarebbero rimaste nei secoli come parole iperbole Intatte e reali come piccoli miracoli Idee di uguaglianza idee di educazione Contro ogni uomo che eserciti oppressione Contro ogni suo simile contro chi è più debole Contro chi sotterra la coscienza nel cemento Pensa prima di sparare Pensa prima di dire e di giudicare prova a pensare Pensa che puoi decidere tu Resta un attimo soltanto un attimo di più Con la testa fra le mani Ci sono stati uomini che hanno continuato Nonostante intorno fosse tutto bruciato Perchè in fondo questa vita non ha significato Se hai paura di una bomba o di un fucile puntato Gli uomini passano e passa una canzone Ma nessuno potrà fermare mai la convinzione Che la giustizia no... non è solo un'illusione Pensa prima di sparare Pensa prima di dire e di giudicare prova a pensare Pensa che puoi decidere tu Resta un attimo soltanto un attimo di più Con la testa fra le mani Pensa
Fabrizio Moro, facchino e cantautore Meditate, gente, meditate... (forse non è così stupida la gente, lo sono i discografici! e magari il discorso è estendibile a chi crea i palinsesti televisivi...)Etichette: comunicazioni di servizio |
postato da la Parda Flora
alle 10:54
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02 marzo 2007 |
Ti regalerò una rosa... |
Non mi piace Sanremo, non lo guardo più da anni, ma questa di Simone Cristicchi,
Ti regalerò una rosa Una rosa rossa per dipingere ogni cosa Una rosa per ogni tua lacrima da consolare E una rosa per poterti amare Ti regalerò una rosa Una rosa bianca come fossi la mia sposa Una rosa bianca che ti serva per dimenticare Ogni piccolo dolore Mi chiamo Antonio e sono matto Sono nato nel '54 E vivo qui da quando ero bambino Credevo di parlare col demonio Così mi hanno chiuso quarant'anni dentro a un manicomio Ti scrivo questa lettera perchè non so parlare Perdona la calligrafia da prima elementare E mi stupisco se provo ancora un'emozione Ma la colpa è della mano che non smette di tremare Io sono come un pianoforte con un tasto rotto L'accordo dissonante di un'orchestra di ubriachi E giorno e notte si assomigliano Nella poca luce che trafigge i vetri opachi Me la faccio ancora sotto perchè ho paura Per la società dei sani siamo sempre stati spazzatura Puzza di piscio e segatura Questa è malattia mentale e non esiste cura Ti regalerò una rosa Una rosa rossa per dipingere ogni cosa Una rosa per ogni tua lacrima da consolare E una rosa per poterti amare Ti regalerò una rosa Una rosa bianca come fossi la mia sposa Una rosa bianca che ti serva per dimenticare Ogni piccolo dolore I matti sono punti di domanda senza frase Migliaia di astronavi che non tornano alla base Sono dei pupazzi stesi ad asciugare al sole I matti sono apostoli di un dio che non li vuole Mi fabbrico la neve col polistirolo La mia patologia è che son rimasto solo Ora prendete un telescopio... misurate le distanze E guardate tra me e voi... chi è più pericoloso? Dentro ai padiglioni ci amavamo di nascosto Ritagliando un angolo che fosse solo il nostro Ricordo i pochi istanti in cui ci sentivamo vivi Non come le cartelle cliniche stipate negli archivi Dei miei ricordi sarai l'ultimo a sfumare Eri come un angelo legato ad un termosifone Nonostante tutto io ti aspetto ancora E se chiudo gli occhi sento la tua mano che mi sfiora Ti regalerò una rosa Una rosa rossa per dipingere ogni cosa Una rosa per ogni tua lacrima da consolare E una rosa per poterti amare Ti regalerò una rosa Una rosa bianca come fossi la mia sposa Una rosa bianca che ti serva per dimenticare Ogni piccolo dolore Mi chiamo Antonio e sto sul tetto Cara Margherita son vent'anni che ti aspetto I matti siamo noi quando nessuno ci capisce Quando pure il tuo migliore amico ti tradisce Ti lascio questa lettera, adesso devo andare Perdona la calligrafia da prima elementare E ti stupisci che io provi ancora un'emozione? Sorprenditi di nuovo perchè Antonio sa volare.
orecchiata fra un tg e un servizio speciale, mi ha colpito... e per chi fosse curioso e volesse, non sia mai, saperne di più , qui può trovare qualche parola di spiegazione...
e anche questa di Aleandro Baldi, non è male, anche se la canzone di Cristicchi mi piace di più, ma chi può dire, in tutta onestà, di non aver incontrato almeno una volta, quel "piccolo dolore"?
Passerà Le canzoni non si scrivono ma nascono da se' son le cose che succedono ogni giorno intorno a noi le canzoni basta coglierle ce n'e' una anche per te che fai piu' fatica a vivere e non sorridi mai. le canzoni sono zingare e rubano poesie sono inganni come pillole della felicita' le canzoni non guariscono amori e malattie ma quel piccolo dolore che l'esistere ci da' passera', passera' se un ragazzo e una chitarra sono li' come te, in citta' a guardare questa vita che non va che ci ammazza d'illusioni e con l'eta' delle canzoni passera' su di noi finiremo tutti in banca prima o poi coi perche', i chissa' e le angosce di una ricca poverta' a parlare degli amori che non hai a cantare una canzone che non sai come fa perche' l'hai perduta dentro e ti ricordi solamente passera' .... in un mondo di automobili e di gran velocita' per chi arriva sempre ultimo per chi si dice addio per chi sbatte negli ostacoli della diversita' le canzoni sono lucciole che cantano nel buio passera' prima o poi questo piccolo dolore che c'e' in te che c'e' in me, che c'e' in noi e ci fa sentire come marinai in balia del vento e della nostalgia a cantare una canzone che non sai come fa ma quel piccolo dolore che sia odio, o che sia amore passera' passera', passera' anche se farai soltanto la la la passera', passera' e a qualcosa una canzone servira' se il tuo piccolo dolore che sia odio o che sia amore passera'.
E per non far torto a nessuno, Nara di Posthumus, sigla di Cold Case, motivo per il quale immagino qualcuno magari la possa riconoscere...Etichette: comunicazioni di servizio |
postato da la Parda Flora
alle 16:20
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