13 gennaio 2007
Inferno - Canto XI
"Figliuol mio, dentro da cotesti sassi»,
cominciò poi a dir, «son tre cerchietti
di grado in grado, come que' che lassi.

Tutti son pien di spirti maladetti;
ma perché poi ti basti pur la vista,
intendi come e perché son costretti.

D'ogne malizia, ch'odio in cielo acquista,
ingiuria è 'l fine, ed ogne fin cotale
o con forza o con frode altrui contrista
.

Ma perché frode è de l'uom proprio male,
più spiace a Dio; e però stan di sotto
li frodolenti, e più dolor li assale.

Di vïolenti il primo cerchio è tutto;
ma perché si fa forza a tre persone,
in tre gironi è distinto e costrutto.

A Dio, a sé, al prossimo si pòne
far forza, dico in loro e in lor cose,
come udirai con aperta ragione.

Morte per forza e ferute dogliose
nel prossimo si danno, e nel suo avere
ruine, incendi e tollette dannose;

onde omicide e ciascun che ,
guastatori e predon, tutti tormenta
lo giron primo per diverse schiere
.

Puote omo avere in sé man vïolenta
e ne' suoi beni; e però nel secondo
giron convien che sanza pro si penta

qualunque priva sé del vostro mondo,
biscazza e fonde la sua facultade,
e piange là dov' esser de' giocondo.

Puossi far forza ne la deïtade,
col cor negando e bestemmiando quella,
e spregiando natura e sua bontade;

e però lo minor giron suggella
del segno suo e Soddoma e Caorsa
e chi, spregiando Dio col cor, favella.

La frode, ond' ogne coscïenza è morsa,
può l'omo usare in colui che 'n lui fida
e in quel che fidanza non imborsa
.

Questo modo di retro par ch'incida
pur lo vinco d'amor che fa natura;
onde .

Per l'altro modo quell' amor s'oblia
che fa natura, e quel ch'è poi aggiunto,
di che la fede spezïal si cria;

onde nel cerchio minore, ov' è 'l punto
de l'universo in su che Dite siede,
qualunque trade in etterno è consunto
».




A me, qualcuno ricorda...scommetto che anche a voi, se ci pensate, i vostri piccoli Giuda , che "mal fiere" e
"nel cerchio secondo s'annida

ipocresia, lusinghe e chi affattura,
falsità, ladroneccio e simonia,
ruffian, baratti e simile lordura"

nella presunzione d'essere chissà che, li trovate! Son così... spregevoli e tronfi: come non riconoscerli?
Come si suol dire: Dio li fa, poi li accoppa...o era accoppia... ormai, fra PACS, famiglie allargate, vecchi amori che si vorrebbero sostituiti inutilmente da nuovi e squallide storie di amorazzi multipli (canto V - la lussuria) persino Dante sarebbe schifato.
Ma intanto noi accontentiamoci di quel che dice, perché il segreto è che le persone, in sette secoli abbondanti, acculturate, incivilite, convinte d'essere la crème de la crème, in realtà non sono proprio cambiate di una sola virgola...

Che buffo, no?
>:))
(il che non significa che non sopravviva anche il tipo cromagnon troglodita, che anzi, sulla femmina, diciamo così, acculturata, sovente esercita il fascino bestiale dei suoi ferormoni..ma qui entriamo nel campo delle perversioni sessuali, e francamente, non mi interessano..troppo squallide e, soprattutto, scontate).

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postato da la Parda Flora alle 11:06  

 

11 gennaio 2007
Oggi sono stanca di guerra...
Oggi sono stanca di guerra e d'ingiustizie: vedi com'è finita la vicenda Ustica, dopo la fine-beffa del processo per Piazza Fontana...
Perciò: riflessioni sull'Amore,e anche, indirettamente, sulla teodicea, che di questi tempi, anche se magari manco sappiamo che esite come branca della filosofia, ci dovrebbe lasciare tutti insonni...
ma per capire davvero, meglio leggere l'intero libretto. Ne vale la pena.



Zio Pio divideva gli abitanti di questo mondo in due gruppi: quelli che hanno amato e quelli che non conoscono l’amore. Aristocrazia atroce, perché gli incapaci di amore ( o piuttosto di soffrire per amore) non si possono chiamare vivi, e certo non vivranno dopo la morte. Essi formano una specie di popolazione di paglia, empiono il modo di risa, lacrime e chiacchiere prive di significato e si dissolvono, sempre piacevoli, nell’aria. Egli coltivava una sua definizione dell’amore, che non somigliava a nessun’altra e in cui erano raccolti tutta l’amarezza e l’orgoglio della sua vita singolare; considerava l’amore una specie di crudele malattia, che gli eletti debbono attraversare nella matura gioventù, e dalla quale emergono, esangui e straziati, ma pronti per il compito serio di vivere. Esiste (egli credeva) un repertorio di errori pietosamente impossibili per gli esseri guariti da quel male.
Purtroppo essi rimangono con infinite debolezze, ma almeno (un esempio fra molti) non credono mai che tutta la condotta della vita consista in una tenace amabilità, mai più considerano un essere umano, sia egli principe o servo, come qualcosa di meccanico.
Lo zio Pio osservava incessantemente Camila la Perichiole perché gli sembrava che essa non avesse mai subito l’iniziazione.
(...)
Improvvisamente, la notizia si sparse per tutta Lima. Doña Micaela Villegas, la dama che era stata la Perichiole, aveva il vaiolo.
(...)
Come ogni donna bella cresciuta in mezzo agli incensamenti, essa era convinta, senza cinismo, che la bellezza formasse la base necessaria di ogni affetto da lei ispirato; perduta la bellezza, ogni premura verso di lei doveva sorgere da una compassione piena di condiscendenza, ed essere inquinata dalla vaga soddisfazione di vederla così completamente sconfitta.
Questa convinzione che, passata la bellezza, non vi fosse più affetto per lei, derivava dal fatto che essa non aveva mai sentito l’amore se non come desiderio. Un tale amore, benché si profonda in generosità e pensieri devoti, benché dia origine a visioni e grandi poesie, rimane una delle più nette espressioni dell’egoismo. Soltanto quando ha attraversato una lunga servitù, è giunto a detestare se stesso, ha conosciuto lo scherno, è stato provato dal dubbio, un tale amore può giungere alla dedizione e al sacrificio. Molti che hanno passato la vita nell’amore, lo conoscono meno del bambino che ha perduto ieri il suo cane.(...)
La badessa Maria del Pilar disse alla figlia della Marquesa di Montemayor: “Tutti, tutti abbiamo mancato. Si vorrebbe ricevere un castigo. Si è pronti ad assumersi ogni sorta di penitenza, ma, vedete, figlia mia, nell’amore - oso appena dirlo - nell’amore, i nostri errori stessi sembra non possano durare molto.”
(...)Poi parlò ai malati, accanto alla lampada posta sul pavimento. Ma, pur mentre parlava, altri pensieri passavano nel fondo della sua mente: “Anche adesso” pensava ” quasi nessuno ricorda Esteban e Pepita, fuori di me, soltanto Camila ricorda lo zio Pio e suo figlio, questa donna ricorda sua madre. Presto moriremo, ed ogni memoria di quei cinque precipitati col ponte di San Luis Rey sarà scomparsa dalla terra, e noi stessi saremo amati per breve tempo, e poi dimenticati.
Ma l’amore sarà bastato; tutti quei moti d’amore tornano all’Amore che li ha creati. Neppure la memoria è necessaria all’amore. C’è un mondo dei viventi e un mondo dei morti, e il ponte è l’amore, la sola sopravvivenza,il solo significato.

Thornton Wilder, Premio Pulitzer per
Il ponte di San Luis Rey

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postato da la Parda Flora alle 10:31  

 

10 gennaio 2007
Ultim'ora
... e intanto in Nigeria è in corso l'ennesimo attacco, stavolta alla Daewoo, probabilmente a scopo di rapimento. Cinque uomini della sicurezza asserragliati e sotto fuoco da ore...

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postato da la Parda Flora alle 09:00  

 

"E fu quel giorno che le luci iniziarono a vacillare fino a spegnersi del tutto"
Sarebbe anche carino rileggere, con il senno di poi, la voce piuttosto profetica dello scrittore Paul Erdman , ex ricercatore ed economista della CECA a Bruxelles e in Lussemburgo, che ha lavorato per lo Stanford Research Institute in California e ha ricoperto posizioni manageriali nel settore finanziario, sino a fondare una banca in Svizzera, che nel suo
"Il crack del '79"
non sbagliava poi tanto il suo scenario fantapolitico, creando un megaconsulente finanziario che induceva a versare i "risparmi" dell'OPEC in banche svizzere, a tassi d'interesse ben più convenienti di quelli offerti dalle banche americane... acquistava l'Eni per sottrarre agli USA il mercato del raffinato e avere l'intera lavorazione del petrolio, dalla estrazione alla distribuzione, in proprio, il tutto in cambio dell'azzeramento del debito pubblico italiano...sfruttava i derivati della lavorazione del petrolio come fertilizzanti agricoli per riconvertire parzialmente l'economia degli stati arabi...
per questo e per l'ingente spostamento di riserve bancarie verso la Svizzera ipotizzava poi la possibile conseguenza dell'implosione dello stock exchance di New York, che presentava valori di capitalizzazione eccessivi, dovuti all'effetto "francobollo raro".
Il tutto con la sola pecca - perdonabilissima, a fronte della lucidità del quadro d'insieme - di anticipare questo quadro apocalittico di qualche decennio. Solo che ormai il romanzo, del 1976, è introvabile...
:(

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postato da la Parda Flora alle 07:28  

 

09 gennaio 2007
E ora i cow boy sono anche in Somalia...(aggiornato)
La prima notizia del mattino, assieme al caffè andato un po’ di traverso, è il raid americano, per carità, autorizzato da Ali Gedi, noi facciamo le cose per benino... sul villaggio di Badel, dove si sarebbero nascosti terroristi islamici legati a Bin Laden e ad Al Qaeda.

Ora sappiamo (ore 3 PM) per ammissione del Pentagono che gli attacchi sono stati più d'uno: al primo raid aereo ne sarebbe seguito un altro, oltre a incursioni in elicottero, che hanno bombardato la zona presso il confine con il Kenya, dove avrebbero trovato rifugio il grosso delle forze islamiche somale ( con logistiche che abbiano anche solo lontanamente a che fare con Bin Laden, il condizionale è sempre d'obbligo, ritengo).

I morti, civili, sarebbero quattro, avevano sostenuto in un primo tempo gli americani, però “molta gente è stata uccisa - aveva aggiunto il portavoce del Governo di transizione di Gedi, riconosciuto dalla comunità internazionale - Molti cadaveri erano sparpagliati nella zona, ma noi non sappiamo chi fossero.
Il raid è stato però un successo”
- oibò, vien da pensare, perché un gran numero di sconosciuti sono stati ammazzati?
Ora la conta dei morti, TUTTI CIVILI, sarebbe fra i trenta e i quaranta, ma molto probabilmente è largamente approssimata per difetto. Numerosissimi anche i feriti.

La cosa veramente buffa - perché, concedetemelo, è buffa - è che Al Qaeda è una rete militare addestrata a quanto pare dalla Cia per azioni in Afghanistan ...un po’ come le armi americane vendute a Saddam, che allora non era né un mostro né un dittatore, all’epoca della invasione dell’Iran, quando qualcuno che facesse fuori Khomeyni era una mano santa sia per Usa che per URSS. Saddam già diventa meno simpatico quando, nel 1990, appena finita la guerra con l’Iran, in due giorni invade il Kuwait, appropriandosi dei suoi immensi giacimenti di petrolio, e portando a quella che oggi chiamiamo la prima guerra del Golfo.
Chissà se è vero, come sostiene Gore Vidal nel suo libro “La fine delle libertà”, che l’idillio fra la Cia e Saddam s’infranse in realtà sulla decisione di passare alla commercializzazione del petrolio non più in dollari ma in euro, visto il favorevole rovesciamento di valore dollaro/euro, attraendo inevitabilmente nell’affare anche la Russia e creando qualche problemino non solo al tipico petroliere texano, coi suoi stivali di serpente e il suo Stetson d’annata, ma all’intera economia statunitense, perché questa si basa sul dollaro come moneta d’interscambio internazionale... e se la faccenda dell’eurodollaro petrolifero si fosse concretizzata è facile immaginare, per i cow boy del mondo, pianto e stridor di denti.
E se anche gli altri Paesi dell’OPEC avessero seguito l’esempio di Saddam, che di colpo diventa il demonio?
Così, la famiglia di petrolieri Bush, con coorte a seguito, al comando di uno stato che, pur facendo parte dell’Onu e, più ancora, del consiglio permanente di questa importantissima organizzazione mondiale, inizia a radunare forze militari, a scopo dissuasivo, sempre più massicce, nel Golfo Persico, comportandosi come usava un secolo fa nel selvaggio Ovest, abitudini evidentemente ancora troppo recenti per esser del tutto cancellate da una scorza di civiltà nel momento del bisogno.
E sappiamo che per esempio l’Iran, nel 2002, cambiò molte delle proprie riserve, circa il 50%, in valuta della Banca Centrale Iraniana, da dollari a euro. Anche la famigerata Corea del nord annunciò, all’inizio del 2002, la decisione di passare alla moneta europea per gli scambi internazionali.
Un po’ tutti i paesi petroliferi vedevano quindi con chiarezza la convenienza economica di creare legami sempre più forti con Paesi dell’Unione Europea, cambiando le vecchie abitudini. Insomma, i paesi arabi ritengono che spezzare il monopolio mondiale del dollaro, a favore dell’euro, non possa che favorire l’economia mondiale, favorendo la concorrenza sul libero mercato.
Cosa che evidentemente agli americani resta sullo stomaco...
Ma ve lo ricordate che tutti si chiedevano, stupiti ed ammirati per il sangue freddo e la lucidità a lungo dimostrati, quando sarebbe arrivata la tremenda risposta degli USA all'11 settembre?
E se in realtà l'11 settembre fosse stata la scusa per l'opinione pubblica, e gli eurodollari petroliferi la ragione della plutocrazia statunitense?
In fin dei conti, la guerra in Iraq inizia ufficialmente nel 2003, quando ormai vari paesi dell'OPEC e, come visto, persino la Corea, hanno comincito a convertite le proprie risorse economiche in euro e ad annunciare la propria volontà di sostituirlo al dollaro negli scambi internazionali.
Allora forse non era freddezza, quella - è pepe al culo, questo!


Cosa, dunque, meglio di una bella guerra in Medio Oriente?
La guerra è l'espediente più antico che la politica conosca per gettare polvere negli occhi dei cittadini...

Ora, io non voglio certo negare la realtà dell’11 settembre, anche se è innegabile che ormai cittadini americani sotto le armi ne ha ammazzati più Bush che non il famigerato attentato che nessuno, immagino, potrà mai dimenticare. Però c’è anche chi sostiene che la defunta Enron aveva identificato l'area del mar Caspio come una (falsa, si verificò poi) riserva potenziale di 200 bilioni di barili di petrolio: su questo studio era basato il piano energetico di sviluppo petrolifero voluto dal vice Presidente petroliere Dick Cheney, tendente a favorire i paesi di quella zona che non appartengano al cartello dell'OPEC, sempre più indirizzato a stringere i suoi rapporti con l’Europa, e a stringere il controllo sull’Afghanistan, territorio di passaggio di quei 200 bilioni di barili di petrolio...

Ma per i paesi dell’OPEC l’Europa è il continente che, oltre al denaro, è in grado, a differenza degli Stati Uniti, di fornire il Medio Oriente non solo di quei beni di lusso dei quali è avido, e di un sistema bancario blindato come quello svizzero, ma anche, nella non peregrina ipotesi che le riserve petrolifere prima o poi si esauriscono, delle tecnologie agrarie ed alimentari e delle competenze necessarie ad invertire il processo di desertificazione per riconvertire l’economia di questi paesi, riportandoli a quei giardini che erano solo pochi secoli fa.
Intanto, per i molti scandali interni - e la rozzissima politica estera degli USA - Cina, Venezuela (quarto grande paese produttore di petrolio) e Russia hanno diversificato le loro riserve monetarie, riconvertendole in euro.
Forse ciò c’entra con il fallito tentativo di colpo di stato appoggiato dall'amministrazione Bush contro il presidente venezuelano Hugo Chavez Frias ?
Credo siamo tutti arguti quanto basta, anche per comprendere la necessità di un governo - fantoccio, che sostituisca il giustiziato Saddam, e forse ne spiega anche la frettolosità dell'esecuzione, per rifornire gli USA coi dollari dell’abbondante petrolio irakeno da raffinare.

Quanto e cosa di queste ipotesi sia vera, forse non lo sapremo mai, anche se la Cia ha deciso di desecretare i propri documenti (ma proprio tutti?) dopo soli 25 anni, notizia che ovviamente ha gettato nel panico più d’un agente dell’intelligence mondiale, magari dormiente, magari ancora attivo e con conti da saldare.
Quel che è certo è che assistiamo vergognosamente proni all’arroganza di uno stato che, incurante delle grandi responsabilità che si è assunto nei confronti della pace del mondo, va da anni seminando zizzania e odî a seconda dei propri interessi economici
E prima o poi, non illudiamoci, qualcuno presenterà il conto anche a noi, e il non aver visto né capito non sarà una giustificazione. Già quanti sono, nelle comunità afroamericane, gli islamici, che i bravi WASP cercano in tutti i modi di svilire? Fra qualche anno, è probabile che l’elettorato più ambito non sarà più quello élitario bianco, bensì quello costituito dalle stragrandi maggioranze di comunità non anglosassoni. E allora potremmo anche vederne delle belle...

Come disse Thomas Jefferson, presidente degli Stati Uniti d’America dal 1801 al 1809
«Se una nazione si aspetta di essere ignorante e libera, essa immagina quello che mai è stato e mai sarà. Il popolo non può essere sicuro senza informazione.
Quando la stampa è libera, e ogni uomo è in grado di leggere, tutto è sicuro».
Vigilate...


Qualche maggior dettaglio, per esempio sulla presunta reale tempistica degli attacchi, e previsioni sul non roseo futuro politico del Corno d'Africa qui

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postato da la Parda Flora alle 13:38  

 

08 gennaio 2007
Oggi non ho voglia di scrivere niente...
Che te ne fai di un titolo?

Non ce la fanno,
i belli muoiono tra le fiamme:
sonniferi, veleno per i topi, corda,
qualunque cosa..
si strappano le braccia,
si buttano dalla finestra,
si cavano gli occhi dalle orbite,
respingono l'amore,
respingono l'odio,
respingono, respingono.
Non ce la fanno
i belli non resistono,
sono le farfalle
sono le colombe
sono i passeri,
non ce la fanno
una lunga fiammata
mentre i vecchi giocano a dama nel parco
una fiammata, una bella fiammata
mentre i vecchi giocano a dama nel parco
al sole
i belli si trovano nell'angolo di una stanza
accartocciati tra ragni e siringhe, nel silenzio,
e non sapremo mai perché se ne sono andati,
erano tanto
belli.
Non ce la fanno,
i belli muoiono giovani
e lasciano i brutti alla loro brutta vita.
amabili e vivaci: vita e suicidio e morte
mentre i vecchi giocano a dama sotto al sole
nel parco
C. Bukowski

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postato da la Parda Flora alle 09:31  

 

07 gennaio 2007
A rivederci...
Questo blog si unisce al lutto di Eriadan e al dolore di tutti coloro che, come Paolo e come me, non si vergognano di ammettere che è un vero lutto anche la morte del proprio amico animale.
E chi sostiene che gli animali non hanno anima, non ne ha mai conosciuto davvero uno, e forse non conosce neanche il Dio creatore...

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postato da la Parda Flora alle 14:13  

 

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