Sarebbe anche carino rileggere, con il senno di poi, la voce piuttosto profetica dello scrittore Paul Erdman , ex ricercatore ed economista della CECA a Bruxelles e in Lussemburgo, che ha lavorato per lo Stanford Research Institute in California e ha ricoperto posizioni manageriali nel settore finanziario, sino a fondare una banca in Svizzera, che nel suo "Il crack del '79" non sbagliava poi tanto il suo scenario fantapolitico, creando un megaconsulente finanziario che induceva a versare i "risparmi" dell'OPEC in banche svizzere, a tassi d'interesse ben più convenienti di quelli offerti dalle banche americane... acquistava l'Eni per sottrarre agli USA il mercato del raffinato e avere l'intera lavorazione del petrolio, dalla estrazione alla distribuzione, in proprio, il tutto in cambio dell'azzeramento del debito pubblico italiano...sfruttava i derivati della lavorazione del petrolio come fertilizzanti agricoli per riconvertire parzialmente l'economia degli stati arabi... per questo e per l'ingente spostamento di riserve bancarie verso la Svizzera ipotizzava poi la possibile conseguenza dell'implosione dello stock exchance di New York, che presentava valori di capitalizzazione eccessivi, dovuti all'effetto "francobollo raro". Il tutto con la sola pecca - perdonabilissima, a fronte della lucidità del quadro d'insieme - di anticipare questo quadro apocalittico di qualche decennio. Solo che ormai il romanzo, del 1976, è introvabile... :(Etichette: comunicazioni di servizio, cose da ricordare |