06 settembre 2008
Ici di su, Ici di giù... La terra dei fichi!
Come previsto, e prevedibile, quel che getti dalla porta in genere rientra dalla finestra. Soprattutto se è l’abolizione della tassa sulla casa dei più abbienti (dato che è questo quello che ha fatto l’attuale governo, già pronto dopo tre mesi a rimangiarsi l’incauta detassazione, come fosse la cosa più naturale del mondo) visto che all’Ici degli altri cittadini, quelli più bisognosi, ci aveva già pensato il governo precedente a eliminarla e ora, trullallà, son fregati anche loro. E quindi, se pensavate di poter dire: che ce ne frega a noi, sbagliate.
Ora, con buona pace di Bossi, che io sappia, anche nella dichiarazione dei redditi, che serve a stabilire l’imposta diretta, ovvero quello che TU devi pagare in base ai TUOI guadagni, compresi quelli derivanti da proprietà mobili e immobili, è una tassa perlomeno ANCHE sulla proprietà. quindi, o l’ictus ha danneggiato irrimediabilmente alcune parti del suo cervello, e noi ce lo teniamo al governo, oppure in alcune interviste lancia dichiarazioni mentendo demagogicamente e sapendo benissimo di farlo.
Ma di che stupirsi? Tagli i contributi ai comuni, gli levi fonti d’introito (simpatiche o meno, non è questo ora il punto) e poi ti stupisci se, per dire, poi i vigili comunali alterano tutti i semafori facendo durare il giallo due secondi netti così da accumulare il record di multe del secolo per essere passati col rosso, perché tu eri convinto di imboccare l’incrocio col verde e ne uscivi col rosso, 156 euro di multa e sei punti in meno sulla patente - tutto in un colpo solo. Non scherzo: è successo, e si è dovuto scomodare il Tar per riportare un po’ di ordine.
Ma dunque, visto che pare chiaro ormai anche ai quattro stupidotti che ci erano cascati, che il bambino non si butta via con l’acqua sporca, come recuperare ora l’Ici incautamente eliminata giusto il tempo, direbbe ELLEKAPPA, di girare lo spot elettorale, senza perdere del tutto la faccia? Idea geniale! Creando una nuova tassa comunale: non più sulla casa (perché per l’appunto Bossi ricorda quanto sia odiosa l’imposta sulla proprietà che però, a pensarci bene, potrebbe persino puzzare di comunismo...) ma sui servizi.
Che, sbaglierò, ma almeno secondo me è pure peggio, se non altro perché trovo probabile sarebbe un'imposta indiretta, e quindi senza differenze relative alle reali possibilità patrimoniali e contributive dei cittadini. Ultim'ora: si chiamerà service tax, e per difenderla Calderoli si dichiara dusposto a darsi fuoco come i bravi ed eroici bonzi che più nessuno ricorda,pare, povere anime che a credere al karma, chissà quanto meglio di noi stanno ora: l'dea mi pare splendida - quella del bonzo, voglio dire, che di stronzate d'altro genre ne ho lette e ascoltate troppe in questi giorni per tollerarne altre.
A parte lo sforzo di capire quali sono i servizi che il mio comune mi offre, a voler essere maligni, ho cercato seriamente di immaginare cosa tassare.
Vado all’anagrafe per denunciare una nascita, una morte, un cambio di residenza, rinnovare la carta d’identità.... e l’imposta comunale sale a 100 euro? Pago, sulle multe per sosta vietata, una percentuale del 10% tipo mancia al ristorante, al vigile che cortesemente l’ha fatto perché la macchina era un pochino storta, così il comune avrà i fondi per pagargli lo stipendio? Le farmacie diverranno tutte comunali e applicheranno un sovrapprezzo per servizio diurno? I prezzi degli asili raddoppieranno, oppure lo faranno quello di scuolabus e mense scolastiche?
C’è davvero di che sbizzarrirsi.
E nel frattempo, si preannunciano tagli alla sanità ( che mi sentirei di osare definire un servizio pure lei, e infatti la ritasseranno, se ho ben capito), tagli alle forze dell’ordine, mentre il governo tuona: più soldati in città! e la gente geme: ma mandate piuttosto più finanzieri nei negozi, che qui i prezzi aumentano giorno per giorno!

Sì, perché mentre per le statistiche, tanto popolari presso i politici solo in periodo elettorale, cioè per conquistarsi il diritto a fare, mentre quando poi c’è effettivamente da fare, che gliene frega dei sondaggi? Loro, sanno benissimo quali sono gli affaracci loro e Mannheimer e compagni a quel punto gli servon più a una cippa!
Quindi che gli frega che per i sondaggi le priorità degli italiani pare siano l’aumento del costo della vita, l’abbassamento dei salari e la paura del futuro incerto, compreso quello del posto di lavoro? Apri il giornale e la prima notizia che leggi in apertura è che comunque, nonostante la marea di balle che ci propinano da mesi, AirFrance vuole comunque papparsi Alitalia - ed è anche molto probabile, immagino, ci riesca. E il minimo pensiero che ti viene da fare è: se Alitalia fosse davvero questa gran ciofeca, perché la vogliono tanto? possibile non ci sia fra tanti nostri brillanti imprenditori, nessuno in grado di scoprire questo segreto - forse, saper amministrare per davvero un’azienda senza ciucciarsi tutto il ciucciabile? - e poi farlo suo per sfruttarlo?)
E allora tiro un sospiro di sollievo: tutto normale, Carter aveva ragione - niente Ufo nel nuovo X-file aperto ieri...solo una banale storia di gentaglia che se ci potesse fregare un rene cadauno (è legge di natura: il parassita non uccide il parassitato, perché a quel punto di cosa vivrebbe lui? Creperebbero insieme) per rivederlo al mercato nero, immagino lo farebbe.

E lo giuro: I can’t believe, caro il mio Fox!

(I can’t believe the news today
I can’t close my eyes
and make it go away
How long? How long must wesing this song?)

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04 settembre 2008
Sempre su cos'è la vita e cos' è la morte, alla faccia dell'Osservatore Romano, messo in discussione persino dal Vaticano!
Mi consola che, su questi spinosi problemi, si stia perlomeno cercado di lottare una battaglia che immagino più che mai accanita e irrazionale.
E che tristezza per la ragione umana: non è che a furia di spostare sempre più in là il confine fra vita e morte, i preti convinti di fare il volere di Dio, in realtà arbitrariamente gli si stanno sostituendo nella loro sicumera arrogante e priva di dubbi, sostenuta da dogmi e dichiarazioni di fede nate solo dalla mente umana, decisa come indiscutibile affermazione dalla loro ipocrisia, persino di fronte al ruolo stesso di Dio? e che Dio! a questo punto, che Egli abbia pietà per l’arroganza della loro anima selvaggia e accanita.

Così mi consola, dicevo, che una mente indiscutibilmente lucida come quella di Veronesi, sia sostanzialmente d'accordo con me.
Che il destino abbia pietà di chi a furia di ritenersi emissario di Dio, si convince di poterne persino decretare senza nessuna critica e riflessione né tanto meno autorizzazione reale, l'autentico pensiero. Che il loro risveglio sia doloroso e irrecuperabile quanto se lo meritano!

Forse, non capirete questo accanimento su di un tema che immagino per i più sia secondario rispetto ad altri: ma ho visto morire, male e senza dignità, troppi esseri umani, per fingere di non sapere e di non esserne profondamente indignata!!

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postato da la Parda Flora alle 09:35  

 

03 settembre 2008
Eppur si muove, ancora.
Apro il giornale e mi pare d’essere tornata ai tempi di Galileo e del suo leggendario “Eppur si muove!” borbottato a denti stretti.
Galileo col quale, faccio notare, la Chiesa ha finito per scusarsi...
è vero, con qualche secolo di ritardo - troppi perché lo scienziato umiliato nella libertà e brillantezza del suo intelletto sotto la pena della scomunica o anche solo un suo discendente, ne abbiano potuto trarre soddisfazione - ma comunque ha finito per scusarsi, che è quello che voglio sottolineare, assieme al fatto che è sempre meglio così, anche se tardi, piuttosto di niente.
QUINDI, anche la Santa Madre Chiesa Cattolica Romana, nonostante l’invenzione geniale del dogma dell’infallibilità, ogni tanto (ogni quanto?) è non solo accertato, ma addirittura riconosciuto ufficialmente: si sbaglia.
Ora, l’attacco dell’Osservatore Romano è contro i criteri scientifici di accertata morte: argomento molto dibattuto e spinoso, anche se magari ai non addetti ai lavori può parere incredibile. Accertare che uno è morto definitivamente e non come quel tale Lazzaro molto caro a Gesù, fratello di Marta e Maria, pare cosa complicatissima, al punto che immagino neppure la inconfondibile puzza di decomposizione di carne umana riesca a liberare fino in fondo dagli ultimi, scrupolosi dubbi.
Certo, un elettrocardiogramma piatto (che in genere è il principale criterio per stabilire la morte fisica del soggetto) è indiscutibile, ma a volte, a furia di bioetica di matrice religiosa scatenata, mi aspetto che le pompe funebri finiranno per offrire - ovviamente a prezzo di favore - ai parenti affranti il loculo modello “Poe” ,con annesso campanellino d’emergenza - sai mai il morto si risvegliasse...
Ditemi voi.

Titolo: “L’Osservatore Romano: la morte cerebrale non è sufficiente a stabilire il decesso”.
Occhiello: Il giornale del Vaticano rimette in discussione il Rapporto di Harvard. "Per la certezza non basta l'encefalogramma piatto" (mi scuso per il collega: in realtà si dice elettroencefalogramma, l’errore marchiano lo segnala persino Word, dato che è proprio la qualità e quantità dell’attività elettrica del sistema nervoso ad essere valutata come criterio di vitalità del soggetto, ma si sa - non si può avere tutto dalla vita: né preti guidati dal buon senso, che mi ostino a ritenere uno dei doni più preziosi inutilmente elargiti da Dio alla sua Creatura; né giornalisti che sanno davvero di cosa stanno scrivendo, e soprattutto COME lo devono scrivere. Poi ci lamentiamo che l’ignoranza dilaga....). L’elettroencefalogramma piatto, per capirci, vuol dire un cervello è fritto e bello che andato, e se il danno ha coinvolto anche il midollo allungato, neppure più in grado di garantire da solo gli automatismi delle più elementari funzioni vitali: battito cardiaco, respiro.... Come dire, senza il santo accanimento terapeutico: la morte come unica, pietosa seppur dolorosa (nessuno si sogna di negarlo), possibilità
Replicano i medici: "E' il criterio migliore". La Santa Sede: "Un articolo non modifica la dottrina”.
Io vorrei solo far notare, rifiutandomi di entrare nel merito del cammino fatta negli ultimi secoli dalla scienza medica, spesso frutto proprio di credenti, che è altrettanti vero che neppure la dottrina può modificare un dato di fatto, anche se pare averlo imposto a forza parecchie volte... a meno di stare a discutere se quella di un vegetale è vita e allora sì: indubbiamente, quella di un essere umano ridotto allo stato di un vegetale è tuttavia tecnicamente dolorosa, stramaladettessima, agonizzante, penosa vita. Per lui e per quei disgraziati che lo amano e lo vedono sopravvivere (non certo vivere) fra tubi e apparecchi di rianimazione vari, ridotto al livello evolutivo di una pianta, ma siccome lo dice l’Osservatore Romano, VIVO! (parole, gente, mica fatti!) e continuano a sperare e a patire. Per anni e anni, spesso: ma mica accanto loro c’è qualche inviato dell’Osservatore Romano a offrirgli conforto e una spalla sulla quale piangere.
E allora forse bisognerebbe, penso, interrogarsi bioeticamente anche sui criteri che stabiliscono senza ombra di dubbio cosa è indispensabile a stabilire la condizione di stato in vita, (un po' come Agostino che ricordava che se la guerra a volte è giusta, capita anche che spesso la pace sia ingiusta) e soprattutto, chiedersi cosa sia davvero la vita e cosa invece la offenda profondamente nella sua dignità.
E umilmente meditare, e forse addirittura pregare di riuscire a capire DAVVERO...



Un altro motivo di meditazione,tanto per ricordare che anche in questo campo, i potenti della terra sono e restano i potenti, e i comuni mortali solo e sempre comuni e, forse, inutili, mortali...

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postato da la Parda Flora alle 08:50  

 

02 settembre 2008
Dei blog
Dei Blog

“Quello che sono i libri stampati rispetto alla scrittura può quasi dirsi che lo siano ora i blog rispetto a’ libri stampati, e come questi tolsero dalle mani di pochi adepti le cognizioni, e le sparsero nel ceto dei coltivatori delle lettere, così i blog e le cognizioni medesime che circolano nel popolo studioso comunicano e diffondono nel popolo, o travagliatore, o ozioso.
Il vero fine di uno scrittore di blog dev’essere di rendere rispettabile la virtù. Di farla amabile, d’inspirare quel patetico entusiasmo per cui pare che gli uomini dimentichino per un momento se stessi per l’altrui felicità,. Il di lui scopo è di rendere comuni, familiari, chiare e precise le cognizioni tendenti a migliorare i comodi della vita privata e quelli del pubblico; ma questo scopo dev’essere piuttosto nascosto che palese, coperto dal fine apparente di dilettare, di divertire, come un amico che conversi con voi, non con un maestro che sentenzi.
Un altro genere di blog periodici, non meno utili benché meno brillanti dei primi, sono quelli che contengono novelle di ogni genere; questi per lo più non contengono che novelle o politiche o letterarie; ma sarebbe desiderabile che si estendessero ad ogni sorta di fatti politici, morali, di scienze, di arti... [...].Queste novelle ci rendono quasi concittadini di tutta l’Europa, queste producono un continuo commercio nelle differenti nazioni, e distruggono quella diffidenza e quel segno con cui le nazioni solitarie riguardano le straniere. Tutto tende in Europa da avvicinarsi e ad accomunarsi; tutto ciò devesi alla comunione delle idee e dei lumi, e il moto che scorgesi in essa, e che tanto inquieta coloro i cui sguardi sono circoscritti da un secolo, sembrami simili a quel moto di trepidazione che scorgesi ne’ fluidi prima di mettersi in equilibrio.”


Ovviamente, in realtà non si parla di blog, e l’autore che immagino poco familiare ai più, ma a parte ciò, che mi divertirebbe assai che qualcuno riconoscesse, visto che sia lui, sia l’importante movimento culturale al quale aderì si studia giustamente a fondo a scuola, o almeno lo si dovrebbe fare, mi pare che ciò che dice sia ancora molto vitale e vero.
Così, sarebbe decisamente divertente che qualcuno riconoscesse autore e fonte di questo piccolo passo, che però ritengo ancora assai importante e degno di meditazione.
QUALCUNO HA RICONOSCIUTO AUTORE E FONTE?

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postato da la Parda Flora alle 18:36  

 

31 agosto 2008
Alialia - l'attacco dei cloni fantasma...
Quando affermavo, poche settimane fa, tentando di dialogare con un emerito deficiente che, essendo deficiente, campa facendo il commesso ed è così abituato a vendere fumo da non riconoscere neppure quello che offusca il suo non proprio intelligentissimo sguardo, affermando io che “qualcuno” era un pezzo che brigava per svendere ai privati (quali? L’ardua sentenza la lascio a voi...) la compagnia di bandiera Alitalia per una pipa di tabacco, mi sono presa dal suddetto deficiente, dalle poche ma confuse idee e anche dall’ignoranza crassa nutrita da una sequela di luoghi comuni da tempo smentiti persino da coloro ai quali non converrebbe farlo, ma per la realtà dei fatti non possono fare altrimenti, ma ancora sostenuti con entusiasmo e vigore decisamente degni di miglior cause, da Tv, giornali, opinionisti, pretesi intellettuali e tutti gli altri servi/buffoni di potere che, come sempre accade di fronte a un despota, purtroppo abbondano alla ricerca di ciccia “da magnà e culi “da leccà”, indegno spettacolo al quale stiamo assistendo da troppo, mi sono sentita dare della prevenuta, della “comunista” (sic!) e dato che ricordavo che io, trovando nella ricerca della conoscenza della corretteza storica, a prescidere dalle mie personali opinioni, a differenza della maggioranza silenziosa che ormai pare dominare il nostro Paese, gran parte del senso della mia vita, mi rifacevo solo a dati di fatto comprovati, e non opinioni suffragate solo da simpatie o antipatie personali (che ovviamente, come tutti, anche io ho; ma perlomeno me ne rendo conto e cerco di agire di conseguenza contenendole quando cerco di analizzare dei FATTI).
Quando cercavo di ricordare al suddetto cretino che la storia, anche quella recentissima, pur se scivolosa, è costruita dai FATTI, NON DALLE OPINIONI UMORALMENTE PERSONALI O DA ALTRE STRONZATE DEL GENERE, e che la difficoltà di affrontare la storia, soprattutto quella recentissima, è proprio questa qui: non accontentarsi delle stronzate dette da Tizio e Caio, e sbandierarle come verità rivelate solo perché ideologicamnete o politicamnete ci sono simpatici, o affini, ma diffidare e spulciare e spulciare, spulciare documenti e fonti alla ricerca di quel po’ di verità che ci è concesso raggiungere, per ora; e non aver paura di sprofondare nelle fogne melmose che hanno sempre caratterizzato la Storia vera, quella che vuole essere onesta, per quanto è possibile, con piena disponibilità a turarsi il naso - ché fare storia in genere vuol proprio dire andare per fogne....
Ora, la vicenda Alitalia, circa la quale immagino avremo modo di ingozzarci di merda sino alla nausea, quantomeno, si arricchisce del doppio degli esuberi, ricollocati non si sa benecome - già fin troppo umorismo è stato fatto al riguqrdo - e ripescare partner che a mio avviso sono stati a suo tempo opportunamente fatti sparire per un po’ dalla scena solo per questioni che gli americani definirebbero di inside trading, e per le quali - che li consideriate civili o incivili - i buoni Pubblici Ministeri americani manderebbero comunque qualcuno di fronta al Gran Giurì, tanto per cominciare. C’è finito l’idolo TV Ophra: figuriamoci quattro amici di merende che custodiscono il classico segreto di Pulcinella, ma l'Italia è bella per questo,no?

Temo riparleremo troppo di Alitalia, e quando il segreto di stato cadrà, ammesso succeda davvero, o il "presidente Cossiga" di turno deciderà "placidamente" di ripulirsi le scarpe dai troppi sassolini, avremo persino il tempo di vomitarci sopra dallo schifo - sempre ammesso che per allora il nostro sacrosanto diritto di esprimere liberamente pensieri e opinioni sia ancora vivo.
Per il momento, accontentiamoci di cantare con Apicella e il suo disgustoso compare: "E’ solo amore - per i soldi, che più ne hai, più ne vuoi!". Magari, amore per la Cina e il suo sistema di controllo dell'informazione che vien il dubbio a qualcun un po' di invidia forse l'ha fatta (lì si che non ci sono lacci e lacciouoli a interferire con l'azione dei bravi politici - o erano forse i bravi imprenditori? scusate, la memoria mi gioca scherzi poco simpatici, soprattutto qunado l'iprenditore è politico), come da alcuni allarmanti segnali, ignorati dai più, si potrebbe ipotizzare...
e persino la signora Lario, pardon, la signora Beluscò, ma ho i miei bravi dubbi sulla autenticità della sua signorilità - non si perde tempo coi sentimenti, di fronte ai dané, e la signora Lario in Berlusconi che di certo scema o sprovveduta non è - son sicura che in questi anni i sentimeni ha pensato lasciamoli perdere, che non è il caso, per favore - proprio lei per prima, visto tutto quello che ha sopportato col sorriso sulle labbra, e che per amore del ricavo duramente guadagnato (sareste davvero disposti ad andare a letto con certi loschi personaggi, non ne aveste il vostro porco tornaconto?)temo approverebbe, vista la merda che deve aver ingoiato, assieme ad altri svariati generi di lusso, in tutti questi anni di convivenza con lo sgradevole cosorte che per convenieneza si è scelta.
E da allora ha tenuto duro contro lo schifo e la vergogna, finora.... mica mollerà sul più bello, no?

Si può dire: che miserabili? Visto pare sia l’unico insulto ammesso dal codice civile, approfittiamone...
Che miserabili!

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postato da la Parda Flora alle 13:10  

 

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