02 settembre 2008
Dei blog
Dei Blog

“Quello che sono i libri stampati rispetto alla scrittura può quasi dirsi che lo siano ora i blog rispetto a’ libri stampati, e come questi tolsero dalle mani di pochi adepti le cognizioni, e le sparsero nel ceto dei coltivatori delle lettere, così i blog e le cognizioni medesime che circolano nel popolo studioso comunicano e diffondono nel popolo, o travagliatore, o ozioso.
Il vero fine di uno scrittore di blog dev’essere di rendere rispettabile la virtù. Di farla amabile, d’inspirare quel patetico entusiasmo per cui pare che gli uomini dimentichino per un momento se stessi per l’altrui felicità,. Il di lui scopo è di rendere comuni, familiari, chiare e precise le cognizioni tendenti a migliorare i comodi della vita privata e quelli del pubblico; ma questo scopo dev’essere piuttosto nascosto che palese, coperto dal fine apparente di dilettare, di divertire, come un amico che conversi con voi, non con un maestro che sentenzi.
Un altro genere di blog periodici, non meno utili benché meno brillanti dei primi, sono quelli che contengono novelle di ogni genere; questi per lo più non contengono che novelle o politiche o letterarie; ma sarebbe desiderabile che si estendessero ad ogni sorta di fatti politici, morali, di scienze, di arti... [...].Queste novelle ci rendono quasi concittadini di tutta l’Europa, queste producono un continuo commercio nelle differenti nazioni, e distruggono quella diffidenza e quel segno con cui le nazioni solitarie riguardano le straniere. Tutto tende in Europa da avvicinarsi e ad accomunarsi; tutto ciò devesi alla comunione delle idee e dei lumi, e il moto che scorgesi in essa, e che tanto inquieta coloro i cui sguardi sono circoscritti da un secolo, sembrami simili a quel moto di trepidazione che scorgesi ne’ fluidi prima di mettersi in equilibrio.”


Ovviamente, in realtà non si parla di blog, e l’autore che immagino poco familiare ai più, ma a parte ciò, che mi divertirebbe assai che qualcuno riconoscesse, visto che sia lui, sia l’importante movimento culturale al quale aderì si studia giustamente a fondo a scuola, o almeno lo si dovrebbe fare, mi pare che ciò che dice sia ancora molto vitale e vero.
Così, sarebbe decisamente divertente che qualcuno riconoscesse autore e fonte di questo piccolo passo, che però ritengo ancora assai importante e degno di meditazione.
QUALCUNO HA RICONOSCIUTO AUTORE E FONTE?

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postato da la Parda Flora alle 18:36  

 

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