31 agosto 2008
Alialia - l'attacco dei cloni fantasma...
Quando affermavo, poche settimane fa, tentando di dialogare con un emerito deficiente che, essendo deficiente, campa facendo il commesso ed è così abituato a vendere fumo da non riconoscere neppure quello che offusca il suo non proprio intelligentissimo sguardo, affermando io che “qualcuno” era un pezzo che brigava per svendere ai privati (quali? L’ardua sentenza la lascio a voi...) la compagnia di bandiera Alitalia per una pipa di tabacco, mi sono presa dal suddetto deficiente, dalle poche ma confuse idee e anche dall’ignoranza crassa nutrita da una sequela di luoghi comuni da tempo smentiti persino da coloro ai quali non converrebbe farlo, ma per la realtà dei fatti non possono fare altrimenti, ma ancora sostenuti con entusiasmo e vigore decisamente degni di miglior cause, da Tv, giornali, opinionisti, pretesi intellettuali e tutti gli altri servi/buffoni di potere che, come sempre accade di fronte a un despota, purtroppo abbondano alla ricerca di ciccia “da magnà e culi “da leccà”, indegno spettacolo al quale stiamo assistendo da troppo, mi sono sentita dare della prevenuta, della “comunista” (sic!) e dato che ricordavo che io, trovando nella ricerca della conoscenza della corretteza storica, a prescidere dalle mie personali opinioni, a differenza della maggioranza silenziosa che ormai pare dominare il nostro Paese, gran parte del senso della mia vita, mi rifacevo solo a dati di fatto comprovati, e non opinioni suffragate solo da simpatie o antipatie personali (che ovviamente, come tutti, anche io ho; ma perlomeno me ne rendo conto e cerco di agire di conseguenza contenendole quando cerco di analizzare dei FATTI).
Quando cercavo di ricordare al suddetto cretino che la storia, anche quella recentissima, pur se scivolosa, è costruita dai FATTI, NON DALLE OPINIONI UMORALMENTE PERSONALI O DA ALTRE STRONZATE DEL GENERE, e che la difficoltà di affrontare la storia, soprattutto quella recentissima, è proprio questa qui: non accontentarsi delle stronzate dette da Tizio e Caio, e sbandierarle come verità rivelate solo perché ideologicamnete o politicamnete ci sono simpatici, o affini, ma diffidare e spulciare e spulciare, spulciare documenti e fonti alla ricerca di quel po’ di verità che ci è concesso raggiungere, per ora; e non aver paura di sprofondare nelle fogne melmose che hanno sempre caratterizzato la Storia vera, quella che vuole essere onesta, per quanto è possibile, con piena disponibilità a turarsi il naso - ché fare storia in genere vuol proprio dire andare per fogne....
Ora, la vicenda Alitalia, circa la quale immagino avremo modo di ingozzarci di merda sino alla nausea, quantomeno, si arricchisce del doppio degli esuberi, ricollocati non si sa benecome - già fin troppo umorismo è stato fatto al riguqrdo - e ripescare partner che a mio avviso sono stati a suo tempo opportunamente fatti sparire per un po’ dalla scena solo per questioni che gli americani definirebbero di inside trading, e per le quali - che li consideriate civili o incivili - i buoni Pubblici Ministeri americani manderebbero comunque qualcuno di fronta al Gran Giurì, tanto per cominciare. C’è finito l’idolo TV Ophra: figuriamoci quattro amici di merende che custodiscono il classico segreto di Pulcinella, ma l'Italia è bella per questo,no?

Temo riparleremo troppo di Alitalia, e quando il segreto di stato cadrà, ammesso succeda davvero, o il "presidente Cossiga" di turno deciderà "placidamente" di ripulirsi le scarpe dai troppi sassolini, avremo persino il tempo di vomitarci sopra dallo schifo - sempre ammesso che per allora il nostro sacrosanto diritto di esprimere liberamente pensieri e opinioni sia ancora vivo.
Per il momento, accontentiamoci di cantare con Apicella e il suo disgustoso compare: "E’ solo amore - per i soldi, che più ne hai, più ne vuoi!". Magari, amore per la Cina e il suo sistema di controllo dell'informazione che vien il dubbio a qualcun un po' di invidia forse l'ha fatta (lì si che non ci sono lacci e lacciouoli a interferire con l'azione dei bravi politici - o erano forse i bravi imprenditori? scusate, la memoria mi gioca scherzi poco simpatici, soprattutto qunado l'iprenditore è politico), come da alcuni allarmanti segnali, ignorati dai più, si potrebbe ipotizzare...
e persino la signora Lario, pardon, la signora Beluscò, ma ho i miei bravi dubbi sulla autenticità della sua signorilità - non si perde tempo coi sentimenti, di fronte ai dané, e la signora Lario in Berlusconi che di certo scema o sprovveduta non è - son sicura che in questi anni i sentimeni ha pensato lasciamoli perdere, che non è il caso, per favore - proprio lei per prima, visto tutto quello che ha sopportato col sorriso sulle labbra, e che per amore del ricavo duramente guadagnato (sareste davvero disposti ad andare a letto con certi loschi personaggi, non ne aveste il vostro porco tornaconto?)temo approverebbe, vista la merda che deve aver ingoiato, assieme ad altri svariati generi di lusso, in tutti questi anni di convivenza con lo sgradevole cosorte che per convenieneza si è scelta.
E da allora ha tenuto duro contro lo schifo e la vergogna, finora.... mica mollerà sul più bello, no?

Si può dire: che miserabili? Visto pare sia l’unico insulto ammesso dal codice civile, approfittiamone...
Che miserabili!

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postato da la Parda Flora alle 13:10  

 

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