16 settembre 2007
La casa delle libertà c'est moi!
"Due cose mi erano assolutamente necessarie: un gran lavoro personale; la scelta di un gran numero di persone che lo potessero assecondare [...]
Quanto alle persone che dovevano assecondare il mio lavoro, decisi innanzi tutto che non avrei avuto un primo ministro; e se vorrete darmi ascolto, figlio mio, e dopo di voi tutti i vostri successori, questa carica sarà per sempre abolita dalla Francia, nulla essendo più indegno che il vedere da una parte tutti i poteri e dall’altra il mero titolo di re (vi fa ricordare, sì, qualcosa della riforma costituzionale che si voleva attuare? nota della Parda).
A tale scopo, era necessario che io ripartissi la mia fiducia e l’esecuzione dei miei ordini, senza concederle per intero a nessuno, assegnando alle diverse persone compiti diversi secondo le loro diverse capacità, e il saper fare questo è forse la prima e più qualità dei principi (e anche dei capi della CdL, nota della Parda).
Decisi anzi di più: per poter meglio riunire in me solo tutta l’autorità sovrana, sebbene vi siano, in ogni sorta di questioni, particolari ai quali di solito le nostre occupazioni e la nostra stessa dignità non ci permettono di scendere, presi la risoluzione, dopo aver scelto i miei ministri, di occuparmi talvolta (tipo reggere contemporaneamente più di un ministero “ad interim”? nota della Parda) anche di quei particolari con ciascuno di essi, e quando meno se lo aspettasse, perché capisse che avrei potuto fare altrettanto su altre questioni e in ogni momento ( ve li ricordate anche voi certi alleati periodicamente basiti per dichiarazioni circa le quali parevano non sapere una benamata minchia? nota della Parda).”


E mi fermo qui, ma ormai lo abbiamo scoperto, il libro da comodino di qualcuno: le “Memorie di Luigi XIV”, redatte per suo ordine fra il 1666 e il 1671, perché servissero all’educazione all’esercizio del potere da parte del Delfino. Solo che altro che Delfino: qui se ne è impadronita una scimmia urlatrice calva, o quanto meno berciatrice di peluche, che alligna in vasti territori (stranissimo, lo so, ma non dimentichiamoci che siamo nel Bel Paese, ovvero nel Paese delle Meraviglie) comprati sottocosto con il vecchio gioco delle società ungitrici a scatole cinesi, nella ridente isola sarda.
E un bel pernacchione ai vari ambientalisti: si comprino un pedalò per raggiungere Ostia e costruirsi un bell’anfiteatro romano di sabbia! in attesa della promessa donazione (campa cavallo, e va a pascolare altrove, che qui l’erba se l’è già tutta pappata qualcun altro...)

La ...Storia poi ci racconta, ma inutilmente, come finì questa corsa all’assolutismo: con un inarrestabile declino e un bel po' di teste tagliate, nobili e ignobili, dopo circa un secolo e un bel po’ di guai per tutto il resto dell’Europa. Che è poi la fine che fanno, prima o dopo, tutti gi assolutismi. Ma tanto, di come finisce la storia a chi gliene frega niente. Ognuno è convinto di essere eterno, e di non avere il proprio destino che gli respira sul collo.

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postato da la Parda Flora alle 18:29  

 

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