17 maggio 2007
The Good Shepherd? (per chi crede che i film siano fonti storiche)
La baia dei Porci è un tentativo di invasione di Cuba avvenuto il 16 aprile 1961, ad opera degli Stati Uniti e di esuli anti castristi, e quindi alla fin fine un atto di aggressione verso uno stato straniero, ideato da Eisenhower e autorizzato, su suggerimento dei servizi segreti, da Kennedy, dato che gli USA avevano molteplici interessi economici nell'isola, che avevano prosperato sotto la dittatura di Fulgencio Batista, ma che dopo la liberazione dalla dittatura ad opera di Castro (1959), erano stati nazionalizzati.
Lo sbarco con tutta probabilità fallì per la superiorità militare dei cubani, meglio addestrati alla guerriglia come forma di combattimento. (per inciso, fatto salvo l'intervento durante la Seconda Guerra Mondiale, non è che l'esercito americano abbia mai brillato per risultati militari, ma lasciamo stare...) Di certo, comunque, l'episodio offrì a Castro il pretesto per allontanare tutti gli americani da Cuba, e spazzare quindi via anche l'intelligence ivi presente (tranne, forse, "Il nostro agente all'Havana", che però mi pare inifluente).

La crisi di Cuba con il blocco degli USA attorno all’isola creò
momenti di tensione, sinché, una volta scongiurata la paura che i sovietici potessero forzare il blocco navale si giunge alla trattativa.
Il 26 ottobre Kruscev scrisse a Kennedy, offrendo la rimozione dei missili da Cuba in cambio della rinuncia, da parte degli Stati Uniti, allo sbarco e all’invasione dell’isola: era un’offerta ragionevole.
Ma mentre si pensa alla risposta da dare, arrivò una seconda missiva che rialzava le richieste, aggiungendo il ritiro dei missili americani in Turchia. Era certamente richiesta più esosa, ma non inaccettabile. Però gli USA non volevano che ci fosse una reciprocità USA-URSS: il diritto degli Stati Uniti a tenere missili contro l’Unione sovietica si vuole che sia distinto dalla questione dei missili cubani.
Il 27 ottobre un U2 americanoviene abbattuto mentre vola/vìola i cieli di Cuba, e tuttora non si sa bene da chi, comunque l’episodio verrà minimizzato.

La scelta americana è di fingere di aver ricevuto solo la prima lettera di Kruscev, e su quella base si raggiunse l’accordo. Separatamente, gli Stati Uniti annunciarono il ritiro dei missili dalla Turchia (e potrebbe essere stata un’azione comunque necessaria, perché si trattava di missili vecchi, ma è anche possibile fosse una questione formale segretamente concordata con l’URSS).
Comunque, la crisi cubana si conclude in questo modo.

Perché questa crisi è importante?
Essa sblocca il meccanismo del negoziato finora usato dalle due superpotenze e fa loro capire che una crisi grave potrebbe scatenarsi anche al di là della effettiva volontà delle parti! E’ la prima volta che questo rischio appare così chiaro e concreto.

Ci si potrebbe chiedere perché i sovietici volessero piazzare dei missili a Cuba.

1. Una ipotesi è quella che volessero compensare la propria debolezza in fatto di missili intercontinentali (gli americani avevano il vantaggio di Von Braun!)e quindi di fatto riconoscessero la superiorità della missilistica americana (ed è la teoria più probabile);

2. oppure si può ipotizzare che volessero creare un deterrente nei confronti di una possibile invasione di Cuba;

3. c’è anche una terza ipotesi, che cioè i missili sovietici vennero messi platealmente al solo scopo di toglierli e quindi avere una merce di scambio nel trattare con gli Stati Uniti e prevenirne l’invasione di Cuba.

Cuba è importante, ormai è un satellite degli Stati Uniti, ma è anche un avamposto comunista in America, anche se nato, in maniera autonoma, dalla lotta contro la dittatura di Batista e lontanissima dal blocco comunista formato da Europa dell’Est, URSS e Asia (Cina etc). Castro si avvicinerà poi col tempo all’Unione Sovietica, anche a causa della totale chiusura degli Stati Uniti.
L’idea è che Cuba possa esportare la rivoluzione comunista nel resto dell’America Latina (ove esistono regimi filo americani) come in effetti avvenne con l'azione di Ernesto “Che” Guevara, anche se in questo caso in realtà si trattò anche di dissenso del "Che" nei confronti del regime cubano.
L’unico caso potrebbe in realtà essere quello del Nicaragua, dove in effetti la Cia mise il naso, pochi anni più tardi, appoggiando pesantemente le forze anti sandiniste.
Sempre per la logica di non annullare le guerre, ma renderle più piccole, immagino. Resta comunque l'affermazione arrogante del diritto americano a fare ciò che gli pare all'interno di Stati stranieri, cosa che normalmente corriponderebbe ad un atto di guerra: è proprio per questo che nasce la Cia - gestire piccole o meno piccole operazioni "chirurgiche" e sporche, delle quali, alla peggio, il Governo può lavarsi farisaicamente le mani.

Si è discusso sui meccanismi di decisione delle due superpotenze, con possibili decisioni diverse prese in centri di potere diversi.
In effetti la costruzione delle rampe di lancio fu troppo plateale per non creare qualche perplessità... così come è strano il fatto che i missili vengano installati prima dei SAM terra-aria, cioè della protezione antiaerea, come sarebbe stato logico, in vista di una protezione delle rampe da eventuali incursioni aeree americane.

Si è quindi ipotizzato che in URSS vi siano state decisioni prese autonomamente da centri di potere non coordinati fra di loro.
Le rampe sovietiche erano costruite in casa loro secondo una certa procedura, quindi ovviamente non richiedevano cautele particolari. L’ipotesi è che la preventiva e anomala installazione dei SAM spettasse ad altro ministero e che la loro mancata installazione si possa spiegare con disguidi nella comunicazione/coordinazione interna.
Anche sulle due lettere di Kruscev, apparentemente autonome e spedite lo stesso giorno, c’è da riflettere: vi furono due mittenti indipendenti fra loro? oppure testimoniano della rapidissima evoluzione della situazione, sotto la pressione di elementi esterni (esercito? Cina?)
La decisione americana di ignorare la seconda lettera mette ovviamente in crisi l’URSS circa l’atteggiamento da tenere, e cioè cosa e quando sconfessare delle proprie affermazioni.
Un’altra possibile domanda riguarda quale fosse la reale autonomia del comando sovietico a Cuba: chi abbatté il famoso U2, i cubani o i russi? La sensazione più forte è che Castro fosse totalmente escluso dalla vicenda, ma a tutt'oggi non si può sapere con certezza; d’altra parte, pensare che fossero stati i cubani vorrebbe dire che essi avevano accesso ai missili sovietici, il che è decisamente allarmante.

Ciò che oggi si è stabilito è che sia gli americani sia i sovietici presero decisioni sulla base di informazioni sbagliate – ad esempio gli Stati Uniti sottostimarono la presenza sovietica a Cuba. Tuttavia, è indiscutibile che entrambe le parti dimostrarono una tale ragionevolezza e moderazione da giustificare il dubbio che in realtà si trattò di un ... teatrino messo in scena a beneficio del mondo. Si sa oggi che in caso di un irrigidimento sovietico nelle richieste avanzate, Kennedy sarebbe stato disposto all’ammorbidimento, accettando la richiesta circa i missili in Turchia, purché con comunicazione all’ONU.
Resta comunque l’evidenza della pericolosità della situazione, e quindi è vitale il dialogo, perché una banale crisi locale potrebbe scatenare una guerra nucleare.
Si crea quindi la cosiddetta “linea rossa” fra Kennedy e Kruscev – una linea di telescriventi per dialogare direttamente, aperta 24 ore su 24.
Inoltre si sbloccano i negoziati per il disarmo: già nel 1963 si ha un primo accordo per abolire i test nucleari nell’atmosfera. Ciò è molto importante, perché è l’inizio di un processo, anche se non viene riconosciuto da tutti, per esempio la Cina non si riconosce nella posizione sovietica e continua i propri esperimenti.

La crisi di Cuba fu un successo per tutte le parti coinvolte, ma soprattutto per Kennedy. Però l’ala dura comunista sovietica e soprattutto la Cina criticheranno l’operato di Kruscev per il compromesso raggiunto, e tale frattura all’interno del mondo comunista diventerà via via più evidente col passare del tempo. Rimane l’impressione che i dirigenti sovietici giudicarono avventato l’operato di Kruscev, che non solo ma anche per questo verrà destituito nel 1964, sia pure non nel modo violento che era divenuto abituale per il passato – e anche questo è un segno della svolta in atto.
Così è chiaro che gli USA a questo punto hanno abbandonato la teoria repubblicana della rappresaglia totale, massiccia (che è al contrario ritenuta pericolosissima, perché non offre opzioni intermedie) per passare a una risposta “flessibile”, che consente risposte proporzionali all’entità delle minacce ricevute, senza dover necessariamente scegliere fra subire o scatenare l’olocausto nucleare! E’ la dottrina teorizzata dal generale Taylor, usata per la prima volta a Cuba, con l’uso del blocco navale come prima risposta. Si ha quindi la rivalutazione delle armi tradizionali e una importante svolta nelle dinamiche che regolano la Guerra Fredda.

E mi pare che di tutto questo il film, anche per ovvie ragioni di sceneggiatura, taccia totalmente. In fondo doveva parlare della nascita della Cia, anche se sceglie di far ruotare quasi tutta l'azione, fra flashback vari, attorno alla crisi cubana e all'evoluzione che essa diede (anche se non se ne parla chiaramente, bisogna saperlo per capirlo)alla Guerra Fredda.

Quanto a Kennedy, il "presidente buono" è una leggenda costruita ad hoc sul personaggio e su quelle che erano le esigenze politiche e populistiche dell'epoca. Oggi si tende un po' troppo a rimuovere il fatto che fu lui a portare gli USA a impantanarsi nel Vietnam, come oggi Bush in Iraq, come uno dei tanti risultati del suo sostegno e incoraggiamento ad aderire alla logica della Guerra fredda. Se gli Stati, e i loro Presidenti, si valutano in base alla politica estera, di buono e umano in JFK non c'è più che in tanti altri presidenti suoi colleghi... in realtà, al di là del mito che tanto ha affascinato, e al quale certo ha contribuito anche la sua morte drammaticamente prematura, si tratta di un presidente con molte più ombre di quanto si sia soliti pensare. Basta un'occhiatina al tragico Vietnam Veterans Memorial per rinfrescarsi la memoria... per tacere delle atrocità inaspritesi per sua autorizzazione, dal 1964, contro i civili vietnamiti

Dopo di che, a me, anche se di tutto ciò non fa cenno, il film di De Niro è piaciuto come film, non come lezione di storia, che la storia sono ben altri i luoghi e i modi per studiarla, beata ingenuità!
Tuttavia, non per questo non posso non notare le inesattezze o le omissioni storiche.
Il film mi incuriosiva per l'argomento trattato, certo, perché è argomento che mi interessa e affascina, ma se voglio leggere la storia della CIA, non vado certo al cinema. Credo che invece il film di De Niro, così come un film francese, onesto, passato da noi sotto tono - Agenti segreti - e in un altro modo ancora, La regola del sospetto di Roger Donaldson, evidenzi un altro aspetto che spesso dai libri non traspare: il vissuto, a torto o a ragione, di profonda convinzione e dovere patriottico esistente in quegli anni, e soprattutto il senso di grande solitudine esitenziale di un mondo dove non esisti più come essere umano, ma solo come ingranaggio, al punto che un vero agente della CIA come "Madre" - nome convenzionale degli agenti di grado direttivo, non direttamente operativi, ma logistici, con la responsabilità dei propri agenti "figli" da far tornare a casa al sicuro - più probabilmente avrebbe lasciato ammazzare il figlio naturale traditore. Un mondo senza pietà e ormai, regole, dal quale, una volta entrato, non esci più se non coi piedi in avanti, checché se ne dica...
(e vorrei proprio vedere se fra i documenti della Cia degli ultimi 25 anni, di recente desecretati, non ci è scappato anche qualche elenchino di nomi, per la gioia di vecchi agenti, "dormienti" e non...)

E ora, lasciatemi tornare ai miei Longobardi.

Disclaimer per chi ha avuto la forza di arrivare fin qui: questo post perché in un blog sul cinema, c'è stato un bizzaro signore che mi ha rimproverato di non aver capito la dinamica della Baia dei Porci, che a suo dire era spiegata così bene dal film di De Niro, perché mi ero permessa di affermare, facendo sfoggio inutile di presunte culture storiche, che il film medesimo non la raccontava proprio tutta, e giusta, su determinate faccende...
Come qualcun'altro ha detto: la gente è fantastica!
;-)

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postato da la Parda Flora alle 10:35  

 

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