13 luglio 2007
Una semplice domanda
Tenuto conto che nella Costituzione Italiana, non mi risulta vi sia nessun accenno discriminatorio nei confronti dei voti dei senatori a vita, e cioè, per la Costituzione, i loro voti valgono esattamente come quelli di tutti gli altri loro colleghi (che sennò, tanto valeva investire i loro vitalizi nell'acquisto di qualche cariatide e telamone, che sostenessero il palco del Presidente, che magari erano pure più estetici...), e soprattutto, tenuto conto che quando erano essenziali per le risicate maggioranze del passato governo, la Casa delle Libertà li accoglieva a braccia aperte, anziché ostinarsi a denigrarli e a metterne in dubbio la validità

PERCHE' NESSUN MEMBRO DEL GOVERNO RICORDA TUTTO CIO' AGLI ITALIANI, CHE SI SA SONO NOTI PER LA MEMORIA POLITICA CORTA, DI FRONTE AGLI SBAVANTI AVVERSARI POLITICI?


Mi piacerebbe proprio che qualcuno mi rispondesse, magari il senatore Castelli, per esempio, famoso per la sua indefessa attività di esegeta della Costituzione, manco la Corte Costituzionale avesse chiuso i battenti! oppure il Cavaliere pelato ansioso di risalire in sella, a costo di attaccarsi a qualsiasi scusa, persino criticare i metodi di conteggio dei voti che quando governava lui, erano perfettamente legittimi...
Amo pensare che proverebbero un minimo di imbarazzo, se messi alle strette con la richiesta di risposte precise e non farneticanti o deliranti, ma ne dubito e ovviamente, comunque, non lo saprò mai, perché queste cose nessuno pensa mai di chiederle: meglio litigare fra membri della maggioranza, almeno sinché si può.

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postato da la Parda Flora alle 17:28  

 

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