26 giugno 2008
Dice il saggio: dove c’è fumo, c’è arrosto.
Berlusconi nel suo discorso all’assemblea nazionale della Confesercenti sostiene, come fosse prova evidente della sua innocenza, che “dal 1994 al 2006, 789 pubblici ministeri e magistrati si sono interessati al politico Berlusconi”.

Alla faccia del bicarbonato di sodio! come direbbe Totò: una cifra del genere, così nero su bianco, fa realmente la sua porca figura. Senza tener conto che parrebbe la magistratura avesse iniziato ad interessarsi alle attività sospette del cittadino Berlusconi, prima che egli, così opportunamente, diventasse politico.
A me invece, e lo penserei di chiunque - visto che è “criminale“ infierire su di una povera vittima di un complotto da fantapolitica, per di più incapace (come si è ben visto finora!) di difendersi - uno che riesce a collezionare nell’arco di 12 anni un interesse così abnorme per entità da parte del sistema giudiziario, forse, e dico forse, proprio così puro come un giglio non lo è.
Almeno il dubbio sarà lecito? Mah...
Mi piacerebbe poi capire cos’è che spinge questo complotto mostruoso, per dimensioni e complessità di organizzazione, così macchinoso e arzigogolato che, accidempolina, manco la Spectre contro James Bond! Anche se magari, al Nostro, è rimasta una certa mentalità da P2ista.
Il tutto comunque sinceramente resta duretto da digerire acriticamente come ...dogma di fede politica. Forse l’invidia? come pare sottilmente in varie occasioni suggerire l’oggetto di tanto interesse, screditando ancora di più, questa volta con l’arma della meschineria, la magistratura come istituzione. Argomento, lasciatemelo dire, un po’ deboluccio, pur se perfettamente congruo con la ingombrante caratterialità del “super imputato”.

C’è poi un'altra perla degna di riflessione, nel discorso ad una platea chiaramente in disaccordo con un Presidente del Consiglio che accusa serenamente il potere giudiziario italiano, uno dei tre liberi e indipendenti poteri dello stato, e così dev’essere per garantire la democrazia, di essere “la metastasi di un cancro nel corpo della democrazia”: quello che insomma una volta si diceva della mafia (e forse questo mostruoso rovesciamento di prospettiva di 360°, magari un pensierino lo meriterebbe), solo che qui immagino il cancro sia il solito comunismo, che ormai esiste solo per Lui, dato che a parte qualche dinosauro sopravvissuto qui e là, tipo Molotov di Staino, tutta la sinistra lo cerca inutilmente ormai da anni, magari in forma rinnovata e adeguata ai nuovi tempi che viviamo.
Ma in fondo siamo tutti nevrotici, e abbiamo tutti le nostre fobie: c’è chi teme i ragni, chi i luoghi stretti, chi la sporcizia, anche etica, e chi, evidentemente, i comunisti, pur se ama molto pavoneggiarsi col suo rapporto amichevole con un ex eminente membro del KGB...
Probabilmente, oltre che nevrotici, siamo spesso anche incoerenti - in fondo, ormai, basta avere la faccia di tolla e tirare avanti decisi per la propria strada.


Ma torniamo alla perla, che si configura un po’ come un periodo ipotetico dell’irrealtà, e ci aiuta a capire sia la logica del pensiero del Nostro, sia le sempre più chiare esternazioni sulla giustizia dell’alleato Bossi:
"Meglio volare più bassi, vengono cose difficili da far passare, se poi c'è lo scontro frontale diventa tutto più difficile, speriamo si stia più tranquilli, spero che non si rompa il filo del confronto". (fonte ANSA)
Il Presidente del Consiglio, che si cataloga come politico e non come cittadino (che come cittadino non avrebbe potuto giocare a nascondino come ha fatto finora con la famigerata “banda dei 789” dell’inizio) conclude dichiarando - con una invidiabile disinvoltura nell’utilizzo del termine democrazia, visto che per come la maltratta continuamente dubito seriamente sappia davvero cosa essa sia - che in Italia la democrazia è in pericolo! grazie tante, come non lo sapessimo...
perché
“gli italiani hanno il diritto di essere governati da chi hanno liberamente eletto”.
Giustissimo, ma per poter essere eletti, condizione imprescindibile è quanto meno quella di non essere in galera, ovviamente, e così il cerchio si chiude e il gatto si mangia la coda.
Il punto è che se anche uno solo dei processi che lo hanno visto imputato avesse seguito un decorso regolare, senza lodi, decreti legge, leggi depenalizzanti, amnistie e chi più ne ha più ne metta, difficilmente credo che gli italiani avrebbero avuto la possibilità di votarlo. E se lo avessero potuto fare, significherebbe che una magistratura libera ne avrebbe riconosciuto, senza bisogno di innumerevoli trucchetti e giochi di prestigio della controparte, la definitiva innocenza con formula piena.
E ora, immagino, non solo il Presidente del Consiglio, ma tutti tireremmo un gran sospiro di sollievo, perché sapere di essere governati da un personaggio che non deve ampiamente anteporre, nel suo primo mese di governo, ai problemi della nazione, quelli suoi personali per pararsi il culo, sarebbe molto rassicurante per il prossimo futuro di tutti.

Come pensierino del giorno, lascio in calce una affermazione che Fedele Confalonieri, amico d’infanzia dell’attuale Presidente del Consiglio e presidente di Mediset SpA, avrebbe rilasciato in una intervista nel giugno del 2000, e se lo dice lui:
«La verità è che, se Berlusconi non fosse entrato in politica, se non avesse fondato Forza Italia, noi oggi saremo sotto un ponte o in galera con l'accusa di mafia. Col cavolo che portavamo a casa il proscioglimento nel Lodo Mondadori». Che per i più smemorati prevedeva come capo d’imputazione la corruzione di giudici, così come il processo SME.

A riprova che ormai non solo le cose si fanno, ma si dicono pure, senza un briciolo di vergogna, o di prudenza, alla faccia delle tanto demonizzate "Toghe Rosse" - fate un po’ voi.

Se un paese così, dove una alta carica dello stato, per fermare il proprio processo nell'indifferenza più stolida di gran parte della popolazione, ne fermerà più della metà attualmente in corso, tanto chi se ne frega, interessano solo comuni cittadini, sulla base della presunzione che reati come stupro, usura, traffico di rifiuti, sfruttamento della prostituzione, omicidio colposo per i pirati della strada... siano reati “che non creano allarme sociale” (lo hanno creato solo quel poco utile a scatenare i pogrom dei clandestni e l'approvazione di un pacchetto-sicurezza sul quale ci sarebbe parecchio da dire) e che accantonarli per un anno (per intanto...) sia una norma salva-tutti; che ora ha aggiunto una nuova affascinante pagina agli ambigui rapporti fra i vertici di Mediasettiana fedeltà imposti arrogantemente alla Televisione di Stato, con una denuncia persino per interruzione di pubblico servizio; un Paese il cui governo e le sue spregiudicate azioni vengono guardate e analizzate da tutto il resto del mondo civile con raccapriccio, beh, allora decisamente vivete nel Paese che fa per voi, come gli stolti compagni nel Paese dei Balocchi, del più che bugiardo matricolato Pinocchio.

Gli altri, quelli che invece sentono fetore di marcio, aspettano fiduciosi che inizino a spuntarvi la coda e due lunghe orecchie pelose, e che le varie allucinanti affermazioni che ogni giorno dobbiamo sentire, finalmente si confondano fra sonori ragli asinini.

Naturalmente senza offesa per gli asini, che come animali, ma solo come tali, sono così simpatici.

Etichette: , , ,

postato da la Parda Flora alle 09:42  

 

   Chi Sono
   Post Precedenti
   Archivi
   Links

Da "Tango Lesson" di Sally Potter

Vamos a lo de la Parda Flora! 

Esmeralda



Le mie ragazze: Malafemmina

Le mie ragazze: Etta

Le mie ragazze: Anna

Le mie ragazze: Esmeralda

Le mie ragazze: Marisa