29 maggio 2008
Carogne, perché continuate a calunniare il Governo di Destra, così bravo, bello, buono, intelligente e corretto?
Forse, la Destra, non dovrebbe limitarsi a invocare con scarsa credibilità valori che le sono storicamente estranei, come la tolleranza e la tutela delle libertà e dei diritti civili, soprattutto ora dopo il ripetersi di episodi di violenta intolleranza etnica, certamente fomentati e, immagino, ritenuti giustificabili (e quindi degni di restare impuniti) anche a fronte delle recenti e “maschie” prese di posizione da parte dell’attuale, “splendido” governo di Destra disgraziatamente impadronitosi del nostro Paese, con la connivenza di numerosi imbecilli (anche se in parte, mi pare, essi già stanno iniziando a pentirsi dell’incauta scelta di avere creduto per l’ennesima volta al Re dei Bugiardi - come sarebbe bello poter dire “cazzi loro”, non fossero invece stati fatti diventare cazzi di tutti!), di male informati (per colpa loro: il contraddittorio politico e la controinformazione, se li si vogliono cercare, esistono anche nella nostra nazione, che si aggiudica un bel 79° posto mondiale per ciò che riguarda la libertà di stampa, o se volete, nonostante questo vergognoso e umiliante risultato) e certo, anche di dichiarati simpatizzanti di ideologie che la nostra Costituzione condanna, ma che stanno vistosamente e in maniera allarmante rialzando la testa in questi ultimi giorni.

Forse, non basta che Alemanno cerchi, dopo aver proposto la intitolazione di una via al fascista Almirante, di darsi una ripulitina pro forma invocando la condanna generale dello schieramento parlamentare di episodi come quelli che in maniera sempre più allarmante occupano la prima pagina dei nostri giornali (per quei quattro gatti che ancora scelgono di leggerli, invece che sorbirsi la zuppetta stantia di Fede & Co, che tanto riposo concede ai neuroni affaticati della maggioranza del Paese: oh splendido e bello, trovare qualcuno disposto a sobbarcasi la fatica di pensare al posto nostro...).

Forse, bisognerebbe far seguire alle dichiarazioni d’intenti anche azioni congruenti, colpendo e punendo senza sconti o incertezze, secondo quanto previsto dallo stato di diritto, ogni azione che lo violi.
Sento, palpabile, nel Paese una rabbia che fortemente temo non possa trovare - così come in altri tempi e in altri contesti - altro sbocco se non nell’odio e nella violenza.

In questi giorni ho riletto il premio Calvino del 2003 Barilotti, con la sua “Quattordicesima commensale”, che fra le altre cose con tanta attenzione sottolinea proprio il concetto di “pulizia etnica” che pare fascinare le riemergenti forze della Destra giovanile in queste settimane. Un libro temo passato in sordina nonostante il premio prestigioso vinto e direi meritato e il tema tutt’ora attuale e scottante trattato, la cui lettura mi permetto di consigliare a chi non lo conosca, dato che, soprattutto per chi abbia vissuto i cosiddetti “anni di piombo” e la successiva storia della giovane Seconda Repubblica Italiana, tanti spunti di riflessione e meditazione - serissimi - offre. Perché credo, in armonia con quella che è la mia natura più profonda, che il percorso esistenziale e ideologico descritto in questo libro abbia un valore esemplare meritevole di una meditazione, anche politica, molto seria. Ma al tempo stesso sono consapevole che di fronte a situazioni estreme, si possano a volte rendere necessari, nonostante la nostra fede e le nostre convinzioni più profonde, soluzioni estreme.

Forse la Destra dovrebbe dimostrare, indiscutibilmente e coi fatti, che determinanti atteggiamenti degni della gioventù hitleriana, più che non dei rigurgiti di una ideologia che il nostro Paese, all’indomani della caduta della dittatura fascista, aveva con la propria Carta Costituzionale, democraticamente condannato e respinto, sono ormai estranei al suo DNA ideologico - sempre ammesso che sia in grado di farlo, cosa della quale sinceramente dubito.

Dopo che il famigerato emendamento salva RETE 4 non è passato - forse Berlusconi si è reso conto che gli conviene essere più discreto, nell’azione politica esclusivamente pro domo sua: in fondo, la componente critica nei confronti della sua azione politica è così fragile, e attaccabile come prevenuta, che gli basta avere un minimo di pazienza e maggior accortezza nell’agire: dote che certo sin qui gli è sempre spudoratamente mancata, ma a furia di “smusate", probabilmente lo ha capito anche lui, nonostante il suo spropositato egotismo, che una certa discrezione è preferibile all’arroganza spudorata esibita senza la minima vergogna nel suo percorso politico di imprenditore “sceso in campo” indiscutibilmente solo per tutelare i beni di famiglia.

L’unico dato consolante, rispetto a una situazione politica da paura, è la indiscutibile strada in salita che caratterizza con forza il percorso di una fazione e di un leader che non ha mai avuto vergogna di fare della mistificazione e della menzogna reiterata , anche di fronte a clamorose e difficilmente discutibili smentite, la propria principale arma di affermazione politica. Forte in ciò, ritengo, di quella imbecillità che a mio avviso ormai sfocia nel fiancheggiamento, di una buona parte degli Italioti, dato che di fronte ad azioni e scelte palesemente discutibili da parte del governo, anziché meditare sulle proprie scelte rappresentative, pare assecondare senza la minima valutazione critica azioni che l’intera Unione Europea condanna duramente come ingiustificate e illegali.
Probabilmente però, nel frattempo, fra la voluta indifferenza nei confronti di richiami UE e di una situazione difficilmente negabile, l’illusione di poter continuare a farsi imperterrito gli interessi propri, a danno della nazione e dei suoi elettori, anima le priorità e le scelte politiche del governo e del suo “patron”. Anche per ciò che riguarda sanzioni amministrative e pecuniarie che l’Italia sarà chiamata a pagare, al posto delle aziende del Gruppo Berlusconi, come invece sarebbe giusto avvenisse. Ma questa è stata la deficiente scelta della maggioranza della popolazione, e a parte deprecarne l’imbecillità, credendo nella democrazia, cosa possiamo fare, se non accettare l’abominio vigente e continuare, sempre per quegli eventuali quattro gatti, a denunciarlo, nella speranza che finalmente ci sia un rinsavimento che possa porre termine alla vicenda più vergognosa e spaventosa della storia repubblicana italiana ?

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postato da la Parda Flora alle 12:53  

 

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