31 gennaio 2008 |
Come gli americani ci stermineranno |
E la cosa più buffa (si fa per dire) è che ciò non accadrà coinvolgendoci nell’ennesima guerra, ma a causa di una scriteriata politica di disinfezione generalizzata a base di clorinati, ovvero disinfettanti a base di cloro, e antibiotici a gogò. Solo un mese fa l‘ennesimo allarme, pubblicato sulla edizione di dicembre della Environmental Health Perspectives , relativo allo studio degli effetti legati all’uso indiscriminato di queste sostanze come disinfettante da parte delle autorità americane. Problema ben presente agli addetti ai lavori, in particolare a coloro che si tengano aggiornati, ma credo poco conosciuto dall’opinione pubblica italiana e differente dai periodici allarmi circa le epidemie di influenza aviaria, e da quel che ho potuto constatare, cosa ben più grave, ignorato o sottostimato anche da molti tecnologi alimentari e medici nostrani, che mi paiono dotati di informazioni un po' obsolete, tipo ignorare che risultati simili sono stati riscontrati anche in Europa, e quindi i coliformi da un po’ non sono più, ahimè, quelli di una volta, quando già comunque potevano essere causa non solo di una banale tossinfezione alimentare, ma anche di endocarditi. Tanto per dirne una.
Ebbé, e dov’è il problema, direte voi? Il problema è che questo uso “pigro” dei clorinati e degli antibiotici (in fondo basterebbe alternare i vari presidi medico-chirugichi, usati per la disinfezione, in una rotazione intelligente in grado di non consentire a specifici patogeni di avere il tempo per sviluppare resistenza), sta di fatto selezionando ceppi di Coliformi e Salmonelle sempre più agguerriti e temibili, per l’uomo. Perché a furia di mutazioni da parte di appartenenti alla famiglia dell'Escherichia coli, (che, ironia della sorte, è pure un normale ospite, se in debita e contenuta proporzione, dell’intestino umano, e un tempo, un dismicrobismo intestinale a suo favore avrebbe in linea di massima causato una fastidiosa diarrea e poco più), ormai esistono ceppi talmente aggressivi di Coliformi ed Enterobacteriacee (famiglia alla quale appartiene la Salmonella) da provocare anche la morte dell’ospite. Cioè, noi. E contro i quali siamo oggi terribilmente a corto di risorse farmaceutiche, come fra l'altro in genere per tutte le infezioni da Gram-negativi. Anche perché - e qui la parte in causa è una comunicazione del due gennaio 2008 che si riferisce a ricerche della John Hopkins Bloomberg School of Public Healt si è evidenziato come con una allarmante frequenza, l’uso di antibiotici negli allevamenti avicoli abbia selezionato ceppi antibiotico-resistenti ad ampicillina, gentamicina, tetracicline, cicloproxacina e ceftriazone. Ceppi che colonizzano i lavoratori del settore, in particolare coloro che operano nell’ambito del trattamento industriale, dalla macellazione al confezionato, dei polli, e che poi svolgono il ruolo concreto di veicolo di diffusione nell’ambiente, anche semplicemente attraverso le uniformi da lavoro, (ruolo già confermata con ricerche in Maryland e Virginia, ove l‘allevamento industriale dei polli è particolarmente diffuso) di questi ormai indiscutibilmente pericolosi agenti patogeni, resistenti ai principali farmaci dei quali disponiamo per curare le infezioni che provocano. E “la resistenza agli antibiotici ha iniziato a diventare un serio problema per i servizi di salute pubblica mondiali”, anche tenuto conto che secondo la Divisione Malattie Infettive della Facoltà di Medicina della già citata John Hopkins Bloomberg School, “ben più della metà delle medicine antimicrobiche attualmente prodotte in America viene normalmente utilizzata nella produzione di cibo animale. Oltre alla gentamicina, negli Stati Uniti ben altri 16 farmaci antimicrobici sono autorizzati per l’utilizzo nella sola produzione avicola”
Se oltre al crollo delle borse; il bilancio domestico che non torna mai; le bugie di Pinocchio, al solito smentite, nonostante siano state registrate e ascoltabili da chicchessia; la crisi di governo; una assoluzione vergognosa passata nell’indifferenza più totale da parte della società civile; l’effetto serra e il terrorismo, sentivate bisogno di un nuovo motivo per angosciarvi - in fondo, la varietà, anche nella sfiga, è pur sempre un cambiamento potenzialmente gradevole, ho pensato e poi ero stufa di politica... - eccovi accontentati.
Altre che guerre batteriologiche e armi di distruzione di massa...
Mi raccomando, riposate sereni: in fondo, davvero, chi vuol vivere per sempre?
(e se vi chiedete il perché dell'etichetta di questo post, pensate alla colonia di ancora tranquilli Coliformi che è ospite del vostro pancino... ) >:))Etichette: etologia domestica |
postato da la Parda Flora
alle 11:04
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