30 novembre 2007
Caro Gesù...
E' inesorabile, Natale si sta avvicinando a passi da gigante (a Milano le prime decorazioni son comparse già da un mesetto - nessuno si lamenti se poi, per par condicio, io mi ritrovo coi primi tepori primaverili E l’albero di Natale ancora da disfare...) ma questo periodo, a parte che quando arriva arriva, e non c’è proprio niente da fare, tranne forse darsi alla macchia, si caratterizza soprattutto per alcuni aspetti assai poco religiosi, tipo il solito film dei Vanzina, o il cartone animato della Disney o equipollente casa di produzione di turno e la pubblicazione dei cosiddetti libri-strenna. Che se gli italiani già leggono poco, è quindi giusto che quando sono più o meno forzati a farlo, lo facciano imponendo loro delle porcate immani.
Ma questo “La giraffa la volevi proprio così o è stato un incidente?”, (del filone, per capirsi, di “Io speriamo che me la cavo” o dei vari stupidari inaugurati da Flaubert, tra i quali, non so perché, ma quelli giornalistici sono sempre fra i più ricchi, variegati ed esilaranti, genere che un po’ ci ha perseguitato tutti, diciamocelo), anche se risale all’anno scorso (come già detto: Natale, quando arriva, arriva!) mi pare ancora degno di attenzione, anche perché mi era proprio sfuggito.
A parte il fatto non da poco che, avendo personalmente sempre avuto rapporti con Gesù Bambino e mai con lo sponsor della Coca Cola, concordo pienamente con una tale Sara che molto assennatamente confida: “Caro Gesù Bambino, i miei compagni di scuola scrivono tutti a Babbo Natale, ma io non mi fido di quello. Preferisco te.” ho trovato veramente irresistibile, oltre alla più che legittima richiesta: “Caro Gesù, potresti cambiare il sapore degli asparagi?” che invece a me piacciono come sono, ma capisco lo stesso lo spirito della richiesta, fra l’altro così poco venale, e sono cose rare di questi tempi, persino fra i bambini! dato che avrei più di qualcosa da ridire sulle rape rosse, dicevo, ho trovato irresistibile la missiva così concepita:
“Ma Gesù, tu, nel tuo tempo libero con chi ti vedi? con gli Apostoli?”.
Ora, a parte che mi pare fuori luogo fare considerazioni su come i bambini vedano il mondo e quanto possa essere catartico ogni tanto abbandonarsi alla limpidezza della loro visione, che fra l’altro in genere obbedisce alla logica più ferrea, che manco le abduzioni di Charles Sanders Peirce... ma non vi commuove sin nei precordi questa delicatezza (va bene, magari un po’ indiscreta...), questa attenzione per le esigenze sacrosante che anche Gesù avrà bene,no, come tutti?
A quale adulto sarebbe mai venuta in mente una cosa del genere: gli adulti al massimo lo ricattano chiedendogli di dimostrare che esiste davvero esaudendo questa o quella loro richiesta. Il più delle volte, sacrosanta, a volte persino ipocritamente altruista, ma insomma... tutto un altro stile.
Così, benedetta innocenza! mi è parso di vederli, l’allegra tavolata dei 13 (e già questo dovrebbe far riflettere) tutti gioviali, ritrovarsi al sabato sera al restaurant dell’Hotel Palestine, per discutere i disastri universali della settimana, mentre si fanno un po’ di agnello allo scottadito con contorno di carciofi alla giudía... o era alla Giuda?

(e un "grazie" al mio gattaccio preferito per la segnalazione)
:-)

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postato da la Parda Flora alle 10:23  

 

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