07 settembre 2006 |
Fate un po' quel che vi pare |
Ho sonno, sono stanca, non ho voglia di scrivere nulla, con il ritorno alla vita normale tornano anche tutti i medici e i controlli e le analisi e un nuovo centro specialistico o forse due. Il giro di giostra è ricominciato oggi.
Il Suttanipāta dice (I, 8)che per pacificarmi penso che tutti gli esseri siano felici, Che vivano in letizia e in tranquillità. Ogni cosa vivente, debole o forte, lunga, grande o media, visibile o invisibile, vicina o lontana, già nata o ancora da nascere, che tutte le creature siano felici... Così come una madre a rischio della sua vita sorveglia e protegge il suo unico figlio [e udite udite la Cassazione le dà ragione, ciumbia! che per il codice non si può mica testimoniare contro i parenti di primo grado: soliti giornalisti ignoranti], così come uno spirito senza limiti si deve amare teneramente, ogni cosa vivente, amare il mondo nella interezza, sopra, sotto, e tutt'intorno, senza limiti, con bontà indulgente e infinita.
Così lo metto qui, vado a spolverare i libri della libreria in camera, i libri della buona notte, e lascio che facciate un po' quel che vi pare, così, a titolo scientifico-sperimentale... magari non succede niente...
:-) |
postato da la Parda Flora
alle 18:42
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