04 settembre 2006
Le chiavi
Il mondo ha, grazie a Dio, infinite chiavi di lettura: una per ogni essere umano, ma una anche per ciascuna disciplina, per ciascun modo d'accostarsi alla conoscenza che l'essere umano ha elaborato nel suo percorso.
Vedere persone incapaci di comprenderlo, e ostinarsi ad usare sempre e solo l'unica chiave di lettura che conoscono anche su ciò che a loro è negato, a rischio di sfiorare il ridicolo, a costo di non dire nulla se non barricarsi dietro a parola e parole e parole che nascondono solo il vuoto di ciò che sta loro dietro, per paura di diventare semplicemente esseri umani, come tutti gli altri, e perdere quel potere che nonostante tutto li solletica, anche se preferirebbero morire piuttosto che ammetterlo, beh è triste e grottesco, perché dimostra che i vuoti bla bla bla non si esauriscono solo dietro le confidenze un po' sciocche e tenere di un adolescente, gli scambi insulsi dal paniettiere o al bar, ma rischiano, se non facciamo attenzione, che dalle autocompiaciute conventicole del mondo delle chiacchiere che tanto ci gonfiano di noi stessi ci accompagnino nella tomba, anche prima che il nostro momento sia venuto.
E dunque vai col minuetto delle riverenze e del quanto sono bravo io e quanto sei bravo tu, per paura di esser solo un po' troppo invecchiato per pensare davvero qualcosa di fresco, di nuovo, di autentico.
Piuttosto che finire così, che si rattrappisca la mano e la lingua si incolli al palato: per chi è già da tempo finito così, solo tanta, tanta pietà, perché la strada per tornare indieto è ardua e spinosa - e i piedini non abituati a camminare scalzi difficilmente troveranno l'umiltà e la forza per saperla seguire.
postato da la Parda Flora alle 20:55  

 

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