22 luglio 2009
Orvuair!
In questi giorni avrei voluto scrivere di molte cose:
ricordare l’annuale marcia degli orangisti in Ulster il 12 luglio e la morte di tre bambini innocenti (l’ennesima) e la protesta - ai tempi della Dama di Ferro - dei prigionieri del Blocco H e la morte di Bobby Sand: manie da irlandomane, in un contesto storico lungo, intricato e ancora spinoso;
avrei voluto proporre, per il prossimo giorno della memoria, in alternativa alla programmazione tradizionale tipo Schindler’s List (che pure è un film che riesce sempre a farmi piangere - problemi di età e ormoni femminili, immagino, la lacrima sempre pronta) una ragionata analisi di “The beliver” di Henry Bean, film colto e sottile e acuminato come un kriss malese, e che credo farebbe bene a parecchi studiare a scuola, tanto per schiarirsi un paio di idee, dato che di cose terribili, ma verissime, ne dice davvero tante!
Oppure raccontare in chiave tragicomica, come mi suggerisce quale tipo di catarsi un’amica, le traversie che sto attraversando in questo afoso periodo e non solo (ma lì, da molto ho deciso che i cazzi miei non entrano, se non indirettamente e per caso, sul blog);
mi sarebbe anche piaciuto scrivere
L’elogio Dell’imbecille In Rete,
dato che ne becco sempre di più, arroganti e vermente fastidiosi come una ragade al culo, annidati persino nei posti più impensati e nei quali meno te li aspetteresti, tipo i blog che ti piacevano… almeno una volta…
ma poi lo so, dopo la cura disintossicante di quasi cinque mesi senza connessione (Telecom del cavolo!) alla fine scelgo sempre di mandarli a quel paese in modo soft e poi di evitarli come non esistessero: tanto ho presente il tipo - ego smisurato e un po’ tanto sopravvalutato, dal quale ti puoi difendere solo ignorandolo.

Ho già una bella gastrite: peggiorarla per qualche arrogante imbecillotto convinto di essere sagace mi pare scemo, oltre che autolesionista.
Così ho detto addio a vari blog, che dopo la forzata cura disintossicante,
che mi sono sembrati molto meno importanti, divertenti, intelligenti etc, di quanto li ricordassi. Così ho scelto - e non per mancanza di argomenti! questo era solo un campione vario e casuale - di tacere.
Mi sto chiedendo se non sia il caso di tacere per sempre, allineandomi con l’italiano medio e con un sacco di altre cose, per fortuna più interessanti e intelligenti.

Potrei scrivere un monologo finale, condito di ‘fanculo questo e ‘fanculo quello, stile “25 ora” di Spike Lee, ma in fondo al mio animo sono buona: piuttosto che dire “sei solo un mserabile cretino presuntuoso/ignorante/gigione/cretino: crepa!”, preferisco il silenzio dell’indifferenza. Ma siccome è silenzio, ed è veramente indifferenza, e sospetto che non tutti i geni nascenti del web lo capiscano, in grazie della loro brillante arrogante imbecillità, preferisco metterlo qui, nero su bianco.

Così, stufa e anche un po' schifata un po’ di tutto il ciarpame che sempre più trovo in Rete, è possibile che con queste siano le ultime parole che scrivo qui per un bel po’ - senza poi tener conto di eventuali problemi di connessione a venire etc.

Vorrei solo chiudere con una perla di saggezza:
non aspettatevi nulla dalle vostre conoscenze internet…
sono decisamente mooolto sopravvalutate.
In internet c’è la stessa piccola, squallida, merdosa e deludente fauna umana del reale, se non peggio: non fatevi illusioni, neppure su quelle che paiono più intelligenti e promettenti, così eviterete delusioni - vecchia strategia sempre valida.

E’ vero, forse sono un po’ incazzata - e vorei pure vedere!....- ma Cristo, mi considero perfettamente giustificata nell’esserlo, e ho portata così tanta pazienza in questi anni, che anche radessi al suolo sei o sette blog così, solo per divertirmi, avrei diritto a tutte le attenuanti.
Statemi bene.
Anche le merducole insignificanti, ma tanto presuntuose, che ho imparato a schivare...
Alhoa!
la pardaFlora

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postato da la Parda Flora alle 08:59  

 

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