17 giugno 2009
"Ancora una volta si riempiono i giornali di spazzatura e di falsità (nello specifico, l’ipotesi di reato - che aveva innervosito negli ultimi giorni alte cariche di governo - sulla quale si indaga da parte della procura di Bari è quella di appalti in cambio di mazzette, e induzione alla prostituzione: insomma, niente di nuovo sotto il sole. Nota de La Parda).
Io non mi farò certo condizionare da queste aggressioni (e quando mai?...) e continuerò a lavorare, come sempre, per il bene del Paese (sic?!?)".

Il paese commosso ringrazia, ma perché non ci si dedica anche a qualcos’altro di più costruttivo, visti i bei risultati? E infatti, indovina un po’ tu chi può aver detto ‘sta classica strunzata?

Livia Danese: Giulio, tu hai un po' di erudizione, la battuta pronta, perseveranza, capacità di concentrazione e resistenza. Basta, tutto qua. Ti dipingono furbo, colto, intelligentissimo: io dico che non è così.
Giulio Andreotti: Cosa ti rende all'improvviso così critica?
Livia Danese: Niente. Solo la necessità, ogni tanto, di ristabilire la verità. Necessità che tu non hai mai avuto.
Giulio Andreotti: Si vive più a lungo senza necessità.
Livia Danese: Un'altra battuta.”

Da “Il Divo” di Sorrentino, 2008

Sarò scema, ma a me questo dialogo quasi surreale ha fatto tanto ridere, soprattutto per quanto, come in queste ultime settimane, si è detto - forse a vanvera, o forse no - che nessuno meglio di sua moglie può conoscere un uomo . Anche se la moglie in questione era un’attrice e non si chiama, né all’anagrafe né come nome d’arte, Livia.
Insomma, aspetto con sana curiosità la prossima esternazione della First Lady nazionale…

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postato da la Parda Flora alle 13:45  

 

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