14 maggio 2009 |
...due Maroni! |
Secondo il nostro geniale capo del governo, son fanfaluche populiste quelle sui diritti dell’uomo calpestati dall’atteggiamento del governo verso gli immigrati. Non ci sono persone in cerca di asilo politico ma solo ed esclusivamente criminali scelti con oculatezza dalla malavita, sui “barconi della disperazione”. Insomma immagino tipo quell’oculatezza con la quale lui reclutò a suo tempo Mangano, per il quale un po’ di tempo fa propose anche una sorta di santificazione per essere finito in galera e essersene restato zitto, in segno di amicizia verso “gli amici”. Nel frattempo il ministro della Repubblica Italiana Maroni, che ha partorito questa meraviglia di ddl, che vaga in Parlamento da circa una settimana, e che ha richiesto al governo di porre più volte la questione di fiducia, visti i primi bei risultati dovuti a franchi tiratori delle fila di destra dell’Emiciclo, è sotto processo per eversione. Anche lui infatti, parrebbe, negli anni Novanta, sceglieva con oculatezza padani di sangue blu dotati di porto d’armi o quantomeno in grado di saper maneggiare un fucile, per creare le guardie verdi in vista di un piano di scissione armata della Padania stessa dallo stato Italiano. Strillerà anche lui alla magistratura Rossa e ai suoi complotti? Chi lo sa. Però nel frattempo vien da chiedersi, vista l’imputazione uno zinzo in contrasto con il suo attuale ruolo istituzionale (come può un eversore sotto processo rappresentare legalmente quello stesso stato contro il quale voleva agire militarmente?), perché non sia stato ancora cacciato a calci in culo dal suo Ministero, in attesa di una indispensabile chiarificazione circa la sua posizione penale.
Altro che il divorzio di Priapo! Queste son le cose che dovrebbero scatenare indignazione e condanna, e non solo negli italiani. Ma la realtà è che chi crede che noi si viva ancora in uno stato di diritto, è un illuso. O anche solo semplicemente uno stato nel quale i politici hanno un minimo senso della decenza. Chi parlava di dittatura della maggioranza, ahimé! sapeva di cosa stava parlando.
("Vorrei ricordare a tutti due punti che si è sovente tentati di dimenticare:
1) Democrazia non significa che la maggioranza ha ragione. Significa che la maggioranza ha il diritto di governare.
2) Democrazia non significa pertanto che la minoranza ha torto. Significa che, mentre rispetta il governo della maggioranza, essa si esprime a voce alta ogni volta che pensa che la maggioranza abbia torto (o addirittura faccia cose contrarie alla legge, alla morale e ai principi stessi della democrazia), e deve farlo sempre e con la massima energia perché questo è il mandato che ha ricevuto dai cittadini. Quando la maggioranza sostiene di aver sempre ragione e la minoranza non osa reagire, allora è in pericolo la democrazia.
Umberto Eco”)
"Ricordare non fa mai male." la parda FloraEtichette: cazzo Italia destati (prima che sia troppo tardi) |
postato da la Parda Flora
alle 17:27
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