...qualcuno mi spiega che minchiazza vuol dire: "Rispetto per tutti, ma nessuna equidistanza"?
Cioè, in lingua italiana, che razza di concetto logico è, o meglio non è? Come direbbe il buon vecchio Trio Reno: o rispetti tutti, o prendi le distanze da questo o quello; perché gli ossimori, accidempolina, non esitono tipo animali mitologici solo nei dizionari di retorica. Se non ve ne siete ancora accorti, ormai ci conviviamo apparentemente felici e contenti da anni. Insomma, il mio non è un post politico, ma linguistico: non capisco il significato di questa frase, che per arrivare a dirla, qualcuno ha dovuto meditarci sopra 15 anni, quindi dovrebbe essere di quelle da scolpire nel marmo; profonda; pregnante; ficcante...
Mah, a me pare un nonsense di Bartezzaghi.(Enigmista)
Né m'illumina di più l'apparente spiegazione: "Dobbiamo ricordare con rispetto tutti i caduti, anche chi ha combattuto dalla parte sbagliata sacrificando la propria vita ad una causa già persa. Questa non è neutralità o indifferenza perché tutti gli italiani stanno con chi ha combattuto per la patria". Ma la patria di chi? quella della dittatura e di Salò, o quella degli italiani con le scatole piene dei dittatori? E chi ricorda con rispetto cosa: ufficialmente i cittadini italiani la nascita della Repubblica Democratica Italiana o privatamente i privati parenti di chicchessia tali loro parenti di qualsivoglia ideologia, come è loro indefettibile diritto in qualsivoglia momento dell'anno?
Ebbene, con abile salto doppio carpiato linguistico (non per nulla il suo potere si regge sulla comunicazione) qualcuno è riuscito a sembrare finalmente per la prima volta presente alle celebrazioni ufficiali del 25 Aprile, ma in realtà a stare come sempre dall'altra parte. Tanto, io mica me lo ricordo il calunniato Alemanno che faceva gestacci alla romana a destra e a manca... E voi? Se lo ricorderanno i francesi, quei pignoli; noi no, noi. Noi continuiamo a martellarci le gengive per espiare - sapessimo cosa...Etichette: comunicazioni di servizio |