21 agosto 2007
I cannibali
Non so perché ( non è vero, lo so benissimo, e scommetto che anche qualcun altro lo intuirà, il motivo!...)
;-)
ma la lettura dei giornali in questi giorni mi ha fatto ricordare un celebre passo da I Cannibali di Michel de Montaigne, che per l'epoca nella quale visse dovette, un po' come noi oggi, "assistere a questa spaventosa ricaduta dell'umanesimo nella bestialità" (Stefan Zweig).

“Non vi è nulla di barbaro e di selvaggio in questa nazione, a quanto me ne hanno riferito, ad eccezione del fatto che ciascuno chiama barbarie ciò a cui non è abituato; in verità, difatti, sembra che non abbiamo altra idea della verità e della ragione se non l’esempio e l’idea delle opinioni e usanze del paese dove ci troviamo. Là si trova sempre la perfetta religione, la civiltà perfetta, l’uso perfetto e compiuto di tutte le cose”.

Mediate, gente, meditate ... e se vi ricorda Calderoli o qualche altro quadrumane suo simile, non vi preoccupate: è esattamente ciò che è accaduto anche a me.

(per scrivere questo post, si vuole chiarire che nessun animale quadrumane è stato maltrattato)

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postato da la Parda Flora alle 11:24  

 

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