11 luglio 2008
The day after. E l'historia magistra vitae, che dice?
Così si ragionava, per cosiddire, ai tempi belli di Pippetto e Puttanelli...

“Il cittadino ha dei diritti che si riserva e dai quali non si stacca mai”.
Il sovrano (in quanto detentore del potere esecutivo) “ha due caratteri, uno privato, l’altro pubblico: Quest’ultimo non deve trovar resistenza; l’altro può incontrarne da parte dei privati e perfino soccombere nella contestazione [...]. E’ certo che i sudditi o cittadini saranno tanto meno esposti alle ingiustizie, quanto più raramente l’essere sovrano fisico o morale sarà giudice e parte nelle occasioni nelle quali sarà messo in discussione come privato”.

Tratto dalla voce “Citoyen”, redatta da Diderot per l’
“Enciclopedia o dizionario ragionato delle arti lettere e mestieri” (1745/1765),
edita a cura di Diderot e D’Alembert.


(e infatti ieri, all’abominio consumato per l’ennesima volta in un Parlamento sempre più chiaramente servo dell’Esecutivo, grazie all’approvazione del lodo Schifani in versione Alfano, tanto: se non è zuppa è pan bagnato!, PUDICAMENTE! il leader maximo ha preferito non essere presente. Le foglie di fico, evidentemente van sempre più di moda per proteggere pudenda che a quanto pare col tempo tendono a fare sempre più spesso cilecca...per maggiori dettagli credo che il referente più idoneo sia beffardamente il Ministero per le Pari Opportunità. Perché il vero e insindacabile nocciolo della questione, lo si riconosca o meno, ormai non sta tanto nel fatto (risolto con l’ordinanza di macero delle intercettazioni telefoniche a suo tempo raccolte) relativo alla reale situazione che ha portato la Carfagna o altra sua collega del medesimo colore politico a conquistarsi valorosamente a letto i galloni, così come in epoca napoleonica, i galloni da alto ufficiale si guadagnavano per meriti sul campo: il vero problema è che, a prescindere dal fatto che questo sia accaduto o meno, l’opinione e la fiducia che gli italiani TUTTI, in primis persino quelli che votano a destra, sono ormai sostanzialmente convinti che le alcove siano una delle legittime vie per fare carriera politica. E qui sta il vero vulnus, la profonda offesa alla democrazia, e alla decenza - quella che apparentemente nessuno, nella maggioranza e neppure, temo, nell’opposizione, pare saper più che cos’è. )

Atto Costituzionale francese del 24 giugno 1793

Art. 30: Le funzioni pubbliche sono essenzialmente temporanee; esse non possono essere considerate come distinzioni né come ricompense, ma come doveri.
Art. 31: I delitti dei mandatari del popolo e dei suoi agenti non devono essere mai impuniti. Nessuno ha il diritto di considerarsi più inviolabile degli altri cittadini.
Art. 33: la resistenza all’oppressione è la conseguenza degli altri diritti dell’uomo.
Art. 34: Vi è oppressione contro il corpo sociale quando uno solo dei suoi membri è oppresso. Vi è oppressione contro ogni membro, quando il corpo sociale è oppresso.
Art. 35: QUANDO IL GOVERNO VIOLA I DIRITTI DEL POPOLO (come ad esempio l’uguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge - nota della Parda) L’INSURREZIONE E’ PER IL POPOLO E PER CIASCUNA PARTE DEL POPOLO, IL PIU’ SACRO DEI DIRITTI E IL PIU’ INDISPENSABILE DEI DOVERI.

Questo si pensava, e di questo si era convinti, più di due secoli fa - tempo sprecato da allora a oggi?
Giudicate voi...

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postato da la Parda Flora alle 10:28  

 

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