29 giugno 2006
E' anche una questione di tecnica!

(a me francamente in certi punti ha ricordato anche lo Sciocchezzaio di Gustav Flaubert, ma tant'è).
Un libro, bello soprattutto per chi ama la poetessa Silvya Plath, ma ormai introvabile se non in biblioteca, è Il Dio selvaggio, scritto da un suicida salvato, che pone il problema etico, non da poco, della capacità di intendere e volere del suicida al momento del gesto suicidiario.
Seri,leggibili e utili sono anche i libri di Kay Redfield Jamison, esperta statunitense soprattutto di sindrome bipolare (della quale fra l'altro è malata)che analizzano il rapporto fra depressione, sindrome bipolare e creazione artistica, e poi studia gli alberi genealogici e la familiarità della malattia.
Io stessa, se qualcuno ricorda, raccontai la storia di una giovane dottoressa di Belluno, suicida sotto la neve, come la madre e la sorella prima di lei. Ha due figli: staremo a vedere...
postato da la Parda Flora alle 16:52  

 

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